Autore di numerose poesie è purtroppo del tutto sconosciuto “ O quanta paziente opra di secoli / ti grava addosso, ne l’immenso azzurro / del tuo cielo lucano, o solitario / Vulture ameno! / Ne l’onta ignava dei silenzi cupi, / ora vigili il verde, alto, de’ piani / i cosparsi villagi, e il lembo estremo / l’Aufido mugge; / vigili il degradar blando de’ colli, / la pace antica de’ pascenti buoi, / il travaglio de gli uomini; e festosa / la vaporiera / ne la fuga de’ clivi alita e fischia, / e tu rimani, come un monumento, / ne l’incontaminata aura de’ cieli, / muto e superbo.”