Eletto nel 1909 nel Collegio di Melfi prevalse sul melfitano Decio Severini
Nato a Rionero in Vulture l’8 luglio 1870 da Flaminio e da Gagliardi Silvia, fu avvocato e professore di Diritto a Napoli. Nel 1902 venne eletto, in rappresentanza del mandamento di Rionero, al Consiglio provinciale. Il 9 febbraio 1909 i notabili rioneresi, preso atto della volontà di Giustino Fortunato di non ricandidarsi alla Camera, lo scelsero come proprio rappresentante nell’imminente consultazione elettorale.
Egli si presentò ufficialmente come candidato dei radicali. Tale scelta fu molto opportuna in considerazione che nel collegio di Melfi la presenza delle forze popolari era abbastanza ramificata. Ma essa fu anche il frutto di un abile calcolo. Bastava, infatti, leggere il suo programma elettorale per rendersi conto di quanto poco avesse in comune con le forze popolari. Definito da Fortunato “un radicale per modo di dire”, al primo turno ricevette l’appoggio socialista. Sconfessato dal partito radicale e da quello socialista, si presentò al turno di ballottaggio riuscendo ad essere eletto con 1.843 voti contro i 1.719 di Decio Severini. Nonostante un ricorso per brogli presentato dai suoi avversari, la sua elezione venne convalidata. Fu rieletto, sempre al ballottaggio, nel 1913 con 6.345 voti contro i 6.080 voti di Decio Severini. Nel maggio del 1916 la Giunta delle Elezioni della Camera dei Deputati annullò, per manifesti brogli (votazione da parte di morti ed emigrati) e per esclusione dei rappresentanti del Severini, la sua proclamazione a deputato avvenuta al termine delle operazioni di ballottaggio, inviando gli atti all’autorità giudiziaria. Nel 1914 fu rieletto al Consiglio provinciale sempre per il mandamento di Rionero con 1932 voti. Ripresentatosi nel fronte nazionalista nelle elezioni politiche del 1921, non ottenne i voti necessari per ritornare in Parlamento. Il 2 dicembre 1899 sposò Elena Doti, figlia dell’avv. Beniamino Doti di Moliterno. In un suo discorso, tenuto a Lavello nel 1910, in contrapposizione con il partito socialista, si occupò della condizione delle masse contadine che, a causa del mancato superamento dei residui feudali, mostravano di non essere ancora in possesso di una “chiara coscienza politica collettiva”. Alla Camera intervenne più volte sui problemi della Giustizia. Nel 1912 avversò la legge di riforma giudiziaria con un lungo discorso nel quale, dopo aver segnalato gli inconvenienti principali dell’ordinamento della magistratura, fece un esame accurato del progetto di legge sullo sdoppiamento delle carriere di pretore e giudice e sulla proposta di giudice unico, esprimendo la sua ferma opposizione al provvedimento. Più volte interrogò il Ministro dei LL.PP. sul difficile stato della tratta ferroviaria Foggia-Potenza chiedendo, “nell’interesse di tutti i paesi del Melfese”, l’esecuzione di lavori d’ampliamento delle stazioni ferroviarie di Rionero - Atella - Ripacandida e Barile, “da gran tempo reclamati da quelle popolazioni per necessità del movimento commerciale”. Morì a Napoli il 2 gennaio 1937. Tra le sue opere giuridiche Della surrogazione reale nel diritto civile italiano (1897) e Del caso fortuito e del rischio e pericolo in materia di obbligazioni (1894). Quest’ultima pubblicazione fu molto criticata per il suo “disordine” e l’autore fu accusato di aver copiato ampiamente altri lavori. Numerose le allegazioni giudiziarie lasciate sui più disparati argomenti. Ricordiamo Breve memoria per Il signor Luigi Anastasia contro il Banco di Napoli avanti la Corte d’Appello di Potenza (Napoli 1901) e la memoria Avanti l’Eccell.ma Corte d’Appello di Potenza per i Proff. Filippo e Nicola Longo contro Maria Savina Tedeschi e Luigi Libutti (Stab. Tipografico F. Lubrano, Napoli 1905).
Michele Strazza
Bibliografia
Antologia giuridica, Anno VIII, Reale Tipografia Pansini, Catania 1894. Filippo Longo, Agli elettori del Collegio di Melfi. Discorso di Filippo Longo pronunziato a Lavello il 9 ottobre 1910, Stab. Tip. Francesco Lubrano, Napoli 1911. La Provincia dell’11 dicembre 1912, del 12 marzo 1913. Il Popolo Lucano dell’8 novembre 1913 e del 3-4 maggio 1916. AA.VV., Il Parlamento Italiano, Storia parlamentare e politica dell’Italia, Vol. VIII (1909-1914), Nuova CEI Ed., Milano 1990. Ezio M. Lavorano, Le elezioni politiche nel collegio di Melfi (1909-1913), in Michelangelo Morano-Ezio M. Lavorano (a cura di), “Monsignor Emanuele Virgilio tra impegno civile e azione pastorale, Consiglio Regionale della Basilicata, Tip. STES, Potenza 2007. Michele Strazza, Gli intransigenti. La Federazione Socialista del Melfese (1905-1915), Tarsia, Melfi 2009.