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STORIA E CRONISTORIA DELLA SCUOLA ITALIANA E LUCANA

Un interessante volume dei fratelli Antonio e Davide Giampietro

Sono vari i volumi pubblicati da Antonio, e qualcuno anche da Davide, Giampietro sulla scuola lucana, con attenzione estesa all’intera nostra Penisola. Ogni libro presentava qualcosa di nuovo; l’ultimo volume (venuto alla luce qualche mese fa a cura del centro studi di storia delle tradizioni popolari di Basilicata, Puglia e Calabria col titolo “Storia e cronistoria della scuola italiana e in terra di Lucania”), recupera il meglio dei precedenti lavori sull’argomento e costituisce una summa forse unica in Italia.
Non è facile individuare ciò che sulla scuola italiana non sia stato rilevato; vi è la storia istituzionale dell’antica Roma ad oggi lungo un percorso che non esclude alcuna epoca, alcun elemento di novità causato dalle vicende sia politiche sia socio culturali, registrato non solo in Italia ma anche in altri Paesi europei (dalla Francia al mondo germanico). Le concezioni pedagogiche e didattiche evolutesi secondo i regimi e le dottrine filosofiche dominanti sono state adeguatamente evidenziate, così come i corsi di studio e i trattamenti economici agli insegnanti, le scuole speciali che hanno lasciato tracce di sé ( della Montesca, di Pupilli, di Leonin, di Scalera, di S. Cataldo, di Frigole). Sono state considerate distintamente le pluriclassi, le scuole cittadine e quelle di campagna, quelle religiose e quelle differenziali. Non manca l’illustrazione di alcuni piani di lavoro, comprendenti, ad esempio, la commemorazione dei defunti, la festa degli alberi, il Natale, il carnevale, la Pasqua, il, mese di Maria. Durante il ventennio fascista si dette un’attenzione speciale alla scuola elementare, pur per scopo sottilmente politici. Gli autori del libro hanno il merito di aver sottolineato le caratteristiche di detta scuola durante il ventennio senza cedere né alle tentazioni adulatorie né al malgusto di parlarne con toni sprezzanti e/o irridenti. E’ interessante leggere, ad esempio, l’educazione incentivante alla mutualità scolastica e alla Croce Rossa Italiana. Collaterale alla scuola funzionava l’Opera Nazionale Maternità e Infanzia, fondata nel 1925. Pregio ulteriore del libro è una ricca serie di immagini corrispondenti alle varie attività delle scolaresche: Inoltre sono evidenziati  i periodici che hanno dibattuto i temi della pedagogia  e della didattica fino ad oggi ( tra essi la “Scuola lucana”, cui ho collaborato ampiamente). Specie chi ha  realmente vissuto la fanciullezza e l’adolescenza del ventennio mussoliniano, come il sottoscritto, non senza emozione vede le immagini dei ragazzi in divisa e le tessere di iscrizione al P.N.F. La scuola  lucana è oggetto di particolare attenzione fino ai giorni nostri, ma nulla di importante è significativo è trascurato del panorama generale della scuola italiana. Gli autori nella loro sobria nota introduttiva dicono che il libro può interessare gli alunni, i maestri e i genitori; io ritengo che il libro è indispensabile anche agli studiosi accademici dei problemi scolastici e dovrebbe essere adottato nei corsi universitari riguardanti la formazione dei futuri docenti, ai quali è necessario, oggi più che mai, acquisire le idealità etiche che il libro veramente esalta “ senza enfasi” come annota l’ex provveditore agli studi A. Del Salvatore nella prefazione. Purtroppo è in crisi nei giovani la tensione progettuale verso il futuro. L’opera realizzata dai fratelli Antonimo e Davide Giampietro contiene pagine di soffuse di valori di cui la società attuale è carente, come è stato unanimemente considerato, in sede di presentazione ufficiale, da Raffaello De Ruggeri, don Donato Giordano, Vincenzo Viti e, con speciale ardore da Tommaso Calculli. Leggere detto volume significa superare una visione meramente efficientistica del sistema educativo e nutrire aspirazioni elevate per il bene comune, col richiamo alle nobili esperienze educative promosse nei momenti migliori della nostra storia.

Rocco Zagaria

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