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Amianto in fabbrica per 27 anni



Porto d'Imperia, truffa aggravata 
Arrestato Caltagirone Bellavista Custodia cautelare per l'imprenditore romano Francesco Caltagirone Bellavista. E' proprietario fra l'altro della società Acquamarcia, coinvolta nella costruzione del nuovo porto di Imperia. Misura cautelare anche nei confronti dell'ex direttore della Porto di Imperia spa, Carlo Conti Porto d'Imperia, truffa aggravata Arrestato Caltagirone Bellavista Francesco Caltagirone Bellavista Arrestato l'imprenditore romano Francesco Caltagirone Bellavista, proprietario fra l'altro della società Acquamarcia, uno dei più importanti gruppi italiani del settore immobiliare, coinvolta nella costruzione del nuovo porto di Imperia. Un Impero fra immobili e finanza 

L'anziano uomo d'affari, 73 anni, è stato fermato mentre saliva le scale del palazzo comunale dove era atteso dal sindaco di Imperia Paolo Strescino. Per la costruzione del porto turistico di Imperia non è mai stato emesso un bando di gara, e i magistrati vogliono capire se ciò sia giustificato o meno. Inoltre i costi iniziali avrebbero dovuto essere in un primo tempo di 30 milioni, ma sono poi lievitati fino ai 140. Dopo un interrogatorio durato circa due ore, Francesco Caltagirone Bellavista è stato accompagnato nel carcere di Imperia, dove è entrato visibilmente scosso. Coinvolto l'ex ministro Scajola - La misura di custodia cautelare nei suoi confronti, voluta dal pm di Imperia Maria Antonia Cazzaro e firmata dal gip, è stata emessa per truffa aggravata ai danni dello Stato. Riguarda l'inchiesta, avviata nell'ottobre del 2010, in cui è indagato anche l'ex ministro Claudio Scajola. "Questa prima tranche dell'inchiesta - ha voluto però precisare il procuratore capo di Imperia Giuseppa Geremia a chi le chiedeva se fossero state avanzate richieste di autorizzazioni a procedere nei confronti dell'ex ministro - non riguarda alcun parlamentare". Una truffa da 500 mila euro - Secondo gli inquirenti, la truffa in concorso ai danni dello Stato è per un importo di circa 500 mila euro. Tracce del presunto raggiro sarebbero state raccolte dalla polizia postale all'interno di materiale informatico sequestrato nell'ottobre del 2010. La difesa: "Soldi privati, non c'è un euro pubblico" - Ma il Gruppo dell'Acqua Marcia si difende: "Le risorse utilizzate per i lavori di realizzazione son interamente ed esclusivamente private: non c'è un euro pubblico. L'adozione di una misura come quella adottata nei confronti del presidente Caltagirone sorprende davvero". Gli altri indagati - Emessa una misura cautelare anche nei confronti dell'ex direttore della Porto di Imperia spa, Carlo Conti. Per lui l'accusa è di concorso in truffa aggravata ai danni dello Stato. La Guardia di Finanza avvrebbe effettuato anche una perquisizione domiciliare nella casa di Conti a Sanremo. Indagati a piede libero anche Paolo Calzia, 69 anni, di Imperia, che all'epoca dei fatti contestati era direttore generale del Comune di Imperia; Delia Merlonghi, 67 anni, di Roma, legale rappresentante della società di Caltagirone Acquamare, e Domenico Gandolfo, già direttore della Porto di Imperia. La Porto di Imperia spa è la società che ha in concessione i lavori di costruzione del nuovo approdo. E' partecipata al 33% dal Comune di Imperia. Due anni di indagini - L'inchiesta sul Porto di Imperia fu avviata nell'ottobre 2010 dalla Procura per chiarire le modalità di assegnazione dell'appalto da parte del Comune di Imperia. Lo scorso anno, a gennaio, su decisione del dirigente dell'Ufficio Porto e Demanio del Comune, Pierre Marie Lunghi, vi era stata la revoca della concessione. La società costruttrice di Caltagirone Bellavista, definì la revoca della concessione "un atto gravissimo", annunciando ricorsi al Tar. Il nuovo porto di Imperia è un'opera da 140 milioni di euro. I lavori sono cominciati nel 2007 e sono quasi completati, ma l'inchiesta avviata dalla Procura nel 2010 li ha di fatto bloccati. La Porto di Imperia Spa è divisa in tre quote detenute dalla Acquamare di Bellavista Caltagirone per il 33,3%, dal Comune di Imperia per un altro 33,3% e da un terzo gruppo di imprenditori locali per il restante 33,3%. Tra questi ultimi risulta presente anche Pietro Isnardi, suocero di Claudio Scajola. Amministratore delegato della società era, all'epoca delle prime contestazioni, Carlo Conti, anche lui arrestato oggi, braccio destro di Scajola e uomo di fiducia di Francesco Caltagirone Bellavista. Caltagirone Bellavista entrò nell'affare nel 2005 con l'acquisizione del pacchetto azionario della società Porto di Imperia, firmando successivamente con il Comune un accordo per affidare ad Acquamare la costruzione del Porto. "Nessuna irregolarità" - L'ex ministro Scajola si è sempre difeso dalle accuse, dicendosi "sereno" e parlando di un "tiro al bersaglio". Anche Caltagirone Bellavista ha sempre parlato di "totale correttezza amministrativa e contabile dell'operazione". (La Repubblica - 05 marzo 2012)

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