Diverse ricerche legate al Cinema sul grande poeta lucano Rocco
Scotellaro, approdano a risultati davvero entusiasmanti.
Nell'anno in cui si celebra il centenario della nascita (e settanta dalla
prematura scomparsa), di un aspetto non si tratta con sufficienza, quello
legato all'amore che il poeta, insieme all'amico e mentore Carlo Levi,
nutriva per il cinema.
Un saggio, utilizzando una consistente documentazione inedita presente
in archivi pubblici e privati, ricostruisce il rapporto di Carlo Levi e di Rocco
Scotellaro con il cinema. La trasposizione cinematografica del "Cristo si è
fermato a Eboli", realizzata da Francesco Rosi nel 1979, ha alle spalle un
corposo e poco conosciuto capitolo: furono coinvolti registi da Comencini
a De Sica, da Germi a Rossellini, da Emmer a Lizzani, con progetti di
sceneggiature, lettere, annotazioni. Un altro aspetto riguarda l'impegno
diretto di Levi e di Scotellaro nella scrittura di soggetti, treatment e
sceneggiature per il cinema, che negli anni 1946–1953 vede una incisiva
collaborazione tra i due intellettuali nei progetti che riguardano il Cristo,
appunto, e I fuochi di San Pancrazio. Tutto il materiale è stato analizzato
in rapporto all'attività culturale e alla produzione narrativa e poetica dei
due scrittori, in un quadro di grande evoluzione del cinema italiano che va
dal neorealismo alle nuove attese di un nuovo pubblico popolare negli
anni Cinquanta in ansia di conoscenza e di nuove visioni del mondo.
I fuochi di San Pancrazio, in particolare, ci conduce dalla lucana Tricarico,
paese natio di Scotellaro, fino agli Stati Uniti dove emigrati conterranei si
adoperarono per realizzare fuochi d'artificio, in virtù di un'arte che
avevano imparato proprio al sud per onorare la tradizione delle feste
patronali e non soltanto. La sceneggiatura ricostruisce rapporti familiari
negli anni delle grandi migrazioni oltre oceano, mantenendo una misura
di pietas popolare insita nella sua poetica, mirabilmente espressa nelle
sue liriche appassionate, come E’ fatto giorno, Contadini del sud.
Il giovane regista Francesco Sigillino ha allestito sul soggetto dei Fochi di
San Pancrazio un adattamento teatrale (che aveva avuto la supervisione
di Carlo Levi) e inserito nella raccolta di inediti Giovani Soli pubblicato da
Basilicata Editrice dopo la scomparsa dell’autore. Rocco Scotellaro
avrebbe voluto farne un film. Aveva inviato il soggetto ad una importante
casa di produzione romana. A dirigere il film sarebbe stato Ettore Scola o
Luchino Visconti, ma la prematura scomparsa dell’autore ne impedì il
prosieguo.
Commenti
Posta un commento