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📰 Schermi Riflessi di Armando Lostaglio: La vita la morte la vita Nowhere Special - Una storia d'amore di Uberto Pasolini

Il film è stato presentato alla Mostra del Cinema di Venezia 2020 sezione Orizzonti, un segmento di cinema intenso e singolare all'interno della Mostra.

Scritto prodotto e diretto da Uberto Pasolini (cognome di peso ma senza parentela con il Poeta, congiunto lontano invece di Visconti) il film - una ora e mezza di mai retorico equilibrio emotivo - è interpretato da un maestoso James Norton e dal piccolo Daniel Lamont, che parla con gli occhi al cuore di chi guarda. Il piccolo attore è il fulcro del racconto, gioca coi sentimenti e chiude con gli stessi occhi pieni di lacrime asciutte e con lo sguardo verso l'alto, verso un cielo che si schiude sul volto terminale del padre. John è un trentacinquenne lavavetri in una città britannica, che vive da solo col piccolo Michael: la moglie ha abbandonato la famiglia dopo la nascita del bambino, per ritornare nel suo paese di origine, sfuggendo ad un ruolo nel quale non si riconosceva. Rimane questa famiglia sospesa, come sospeso è il destino del padre, malato terminale. C’è un richiamo al disagio della provincia spesso narrato da Ken Loach, ma qui con uno sguardo più empatico. E’ nella tenerezza la statura di John che, dopo aver appreso di essere affetto da una grave malattia e di avere solo pochi mesi di vita, inizia con i servizi sociali la ricerca di nuovi genitori e di una nuova famiglia che assicurino a Michael un sereno futuro dopo la sua morte. Una girandola di umanità familiari più multiformi. Ma è l'idea della “fine” che resta latente ma mai espressa con lacrimosi atteggiamenti. La si mostra al bambino in un insetto senza vita sotto un albero del parco, o nel palloncino rosso che vola in cielo. La regia si misura con metodo e grazia su un tema caro ad Uberto Pasolini (che da decenni opera in Inghilterra): la vita e la morte, come in un precedente film Still life , anche questo presentato in Orizzonti a Venezia nel 2013, dove vinse con unanime consenso. La vita- la morte-la vita: in Nowhere Special aleggiano con delicata sintonia ​ permeando ogni sequenza della pressoché perfetta sceneggiatura, ispirata peraltro ad una storia vera. Il rapporto padre-figlio ha percorso altri film in passato, ma il tema del fine vita del padre con un bambino rimanda a The Champion di Franco Zeffirelli (1979, con gli straordinari John Voight e il piccolo Ricky Schroder) , ben più lacrimoso del gioiello di Pasolini. Un film valoroso, come coraggioso è chi sfida questo tempo di chiusure alterne, che relegano nel privato anche la fruizione di un film. Il coraggio del Cinema Lovaglio e della signora Lidia a Venosa che, con suo figlio Livio, si ostinano a tenere in vita l'unica sala nel nord della regione, ultimo presidio di cultura emozionale contro "la miseria di uno schermo casalingo" (definizione di Roberto Escobar, Sole 24 ore). Chi ama la sala si sente un po' come il piccolo Michael del film di Uberto Pasolini, che nella scena finale guarda un'ultima volta il suo adorato papà, entra in una nuova dimensione (familiare) ma non si rassegnerà a subire l'oblio.

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