E’ un film indipendente, STIGE, contro la violenza di genere, prodotto da CineClub
“Vittorio De Sica” – Cinit, Kaled e BasilicataCinema. A scriverlo e a dirigerlo è la
regista sperimentale Amila Aliani, lucana, di formazione europea.
L’idea del film nasce dal riconoscimento di sé stessi, con contenuti elaborati secondo
la psicoanalisi, tali da imprimere un impatto significativo sulla mente dello spettatore
mediante stimoli empatici. “Una storia che si sviluppa in una sorta di dopoguerra
della psiche – sostiene la regista Aliani - un occhio sul reale comportamento interiore
nei confronti della memoria. I ricordi, tratti da tre storie vere, vengono costruiti
come un input sinestetico che fa emergere pezzi di momenti vissuti, esonerati dalla
raffigurazione diretta dell’attimo in cui si svolge la violenza”.
Stige è uno dei fiumi citati da Dante nella sua Commedia. Essendo una storia
circolare di crisi e violenza, rende bene cosa prova la protagonista, il suo labirinto e a
tratti la visione diventa claustrofobica. I personaggi, pur essendo degli accenni
pittorici anch’essi, prendono corpo e si addensano fino a trasmettere una grande
carica di umanità.
Gli attori quasi tutti lucani, formatisi in diverse scuole artistiche, sono: Giulia Weber,
Chiara Lostaglio, Francesca Tataranni, Chiara Zaccaro, Giusi Zaccagnini, Cinzia
Clemente, Nando Irene . Le musiche sono di Claudio Lay, Lomografici e Teta Mona
mentre la cantante (in scena con una straordinaria performance) è Saba Mires. Le
opere pittoriche inquadrate nel film sono di varie pittrici italiane. In poco tempo in
rete, ha ottenuto migliaia di visualizzazioni; è distribuito su Amazon Prime Video. Il
film, cui ha contribuito anche “Cantine del Notaio”, circuita anche in diverse rassegne
e mostre soprattutto nelle scuole, con una prima visione nella Rassegna liceale a
Rionero, “ De l’acerba e cruda diva” – Donne Cinema Basilicata dello scorso anno.
Commenti
Posta un commento