È un libro ben scritto che a tratti emana punte di nostalgia questo
nuovo libro di Adriano Cisario "Quasi Ferraristi" edito da Ultra Sport.
Figure crepuscolari che hanno sfiorato il mito su una Rossa della
prestigiosa Casa di Maranello.
E c'è anche un pizzico di Lucania, laddove Cisario scrive in un
capitolo del campione di Formula 1 Emerson Fittipaldi e delle sue
origini lucane: il nonno Pasquale emigrò dal piccolo comune di Trecchina
( Potenza) alla volta di San Paolo del Brasile. Nelle 160 pagine di
“Quasi ferraristi” Adriano Cisario dedica un capitolo al grande
Fittipaldi, che fu due volte campione del mondo di Formula 1 nel 1972 e
nel 1974.
Il primogenito di nonno Pasquale era Wilson, padre di Emerson, ed era
un celebre radiocronista delle corse automobilistiche. E suo figlio
Emerson divenne il primo brasiliano a fregiarsi del titolo di F1 fino ad
arrivare alle soglie della ambita Scuderia di Maranello.
Per un pilota di Formula 1, correre per la Ferrari è semplicemente il
massimo. Pochi ci sono riusciti e per questo sono nella storia
dell’automobilismo, perché il mito della casa di Maranello è
ineguagliabile, l'ombra del grande Enzo è sempre lì, anche se negli
ultimi anni vive momenti di delusione. Moltissimi altri, invece, hanno
sperato, tentato ogni strada, forzato ogni porta pur di diventare
ferraristi, ma alla fine non ce l’hanno fatta. Il libro è dedicato a
loro, agli sconfitti di quella vera e propria corsa nella corsa che si è
svolta nei decenni per assicurarsi il sedile di una Rossa di F1. Ci sono
le storie di dieci piloti (Senna, Patrese, Hunt, Cheever, Moss, Kubica,
Nannini, Fittipaldi, Peterson e Martini), alcuni giovani talenti, altri
già stelle di assoluta grandezza, che sono arrivati a un passo dal
coronare il loro sogno, con tanto di firma su un contratto o su
un’opzione vincolante, ma hanno dovuto arrendersi davanti alla
sopravvenienza di candidature più forti o di inspiegabili giochi
politici, di incauti temporeggiamenti o di impazienze fatali. Altri nove
(De Angelis, Giacomelli, Hulkenberg, Perez, Jarier, Montermini, Rossi,
Giovanardi e Tino Brambilla) hanno invece alzato bandiera bianca dopo
una più o meno lunga trafila. Ripercorrendo fatti di cronaca,
interviste, appunti e memorie personali di trentacinque anni di passione
e attività giornalistica, Adriano Cisario restituisce una narrazione
completa, spesso curiosa e talvolta al limite dell’incredibile.
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