Viviamo sotto la minaccia di due prospettive spaventose: la banalità
ininterrotta e un terrore inconcepibile”. Scriveva questo Susan Sontag nel
lontano 1965. La grande intellettuale americana guardava lontano, e nel
presente. Poche immagini messe insieme, con grande talento, dal serale
televisivo BLOB (RaiTre delle ore 20,00): qualche sera fa, infatti, il programma
pluridecennale di Enrico Ghezzi, con un gioco di montaggio di consueta
efficacia, ha diviso in due il piccolo schermo: a sinistra le immagini di uno dei
tanti programmi kitsch della televisione italiana ( Uomini e donne nei pomeriggi
di Maria De Filippi), e nell’altra metà le immagini dei disperati sui barconi fra le
onde invernali del Mediterraneo. L’effetto di sequenze era reso oltremodo
evocativo dall’alternanza fra il bianco e nero e il colore. Un gioco fra il tetro e il
comico, l’orrido che diventa padrone del nostro tempo al confronto con la
“banalità ininterrotta” evocata dalla Sontag. Prospettive reali nel terrore
inconcepibile che l’invasione africana invia quotidianamente sullo schermo.
Il racconto ci somministra dosi massicce sia di banalità quanto di terrore che
solo un grande lettore del mondo delle immagini (come Blob appunto) sa
mettere in leggera e comunque profonda commistione. Il kitsch televisivo
diventa politico non di meno della paura collettiva. Il montaggio è base del
cinema, ma anche di una televisione capace di risaltarne gli elementi,
mediante le immagini trasmesse quotidianamente. La vergogna oltre ogni
limite di chi si arricchisce sullo squallore e sulla ignoranza di persone oggetto
solo della propria immagine (nei pomeriggi offensivi verso le “massaie” della
De Filippi) fa da contraltare alla sofferenza e alla disperazione di chi fugge
dall’orrore di un continente devastato da secoli dal potere occidentale. Nulla in
comune forse, ma Blob li sa leggere e contaminare con autoriale levità,
auspicando che susciti in chi guarda una rinnovata coscienza civile.
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