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TRACCE di Rocco Brancati: ROCCO BUCCICO


(Ruoti 9 gennaio 1855 - Monticchio - [Rionero/Atella] 27 giugno 1924) 
"La colonizzazione di Monticchio può dirsi veramente iniziata nel 1892, ed il merito va attribuito principalmente all'ingegnere Ubaldo Lanari, spirito attivo, intraprendente, aperto a tutte le nuove idee di sano progresso, e al cav. Rocco Buccico, esimio silvicultore e agricol- tore espertissimo, vero cavaliere del lavoro, che fu l'anima dell'azienda..." ("Nuova Antologia", Roma luglio-agosto 1910).

Rocco Buccico nacque a Ruoti il 9 gennaio del 1855. Dopo aver conseguito il diploma di perito forestale ed agronomo con il massimo dei voti fu ufficiale dell'amministrazione forestale dello Stato dal 1876 al 1882. 


Quell'anno accettò l'incarico di direttore tecnico dell'azienda di Monticchio nei territori di Rionero in Vulture e di Atella della Società Lanari di Roma che nel 1872 aveva acquistato dal Demanio, per conto del Credito Franco-Svizzero, un vastissimo territorio (duemila ettari a disposizione degli eredi Lanari e tremilatrecento ettari ceduti tramite il Credito mobiliare al Banco di Roma). 


Cominciò allora un'opera di trasformazione di Monticchio in una tenuta agraria d'avanguardia. Debellò il brigantaggio che ancora infestava l'area, dissodò vaste estensioni di terreno rendendole produttive, introdusse catagneti alle falde delle montagne e delle colline franose, avvicendò le colture di leguminose con quelle cerealicole, fece opera di bonifica e d'irrigazione e diede impulso all'industria zootecnica. 


Infine operò per la commercializzazione delle acque minerali e "colonizzò" l'intera area facendo immigrare a Monticchio numerose famiglie marchigiane. Il ministro Emanuele Gianturco lo definì "l'Imperatore di Monticchio". Scrisse il giornale "Il Risveglio" (2 marzo 1912): "Oltre il merito della colonizzazione, Rocco Buccico ne ha un altro grandissimo quello cioè di aver lanciato le acque alcaline e gassose trovanti nella regione del Vulture. 


Sono conosciute nel commercio le acque delle sorgenti Lanari: Gaudianello e Maria Teresa per la tavola; Rapida purgativa; Vittoria ferruginosa; Sovrana superiore alla Vichy". Tra i tanti interessi di Rocco Buccico ci fu anche quello archeologico. Il periodico "La Provincia" pubblicò un articolo sulle nuove scoperte a Monticchio: "In prossimità della mirabile sorgente dell'acqua acidula di Santa Maria de Luco a Monticchio, nel dissodarsi una zona di bosco per una piantagione di tabacco, casualmente si rintracciarono alcune statuette votive di terracotta. 


Il cav. Rocco Buccico, il quale alla profonda competenza in materie di agraria accoppia un grande amore per tutto ciò che possa essere di lustro e di decoro alla nostra Basilicata, ne informò subito il cav. De Cicco il quale immediatamente si portò sul luogo. Egli sempre con la cooperazione del cav. Buccico potè rintracciare in due giorni di lavoro un gran numero di statuette..." ("La Provincia", 15 luglio 1911). 


Ottenuta la cittadinanza onoraria nei comuni di Rionero in Vulture e di Atella fu designato da Francesco Saverio Nitti a componente il Consiglio superiore delle Acque e delle Foreste e, di membro della Commissione per il traffico compartimentale. Seguirono le onorificenze di cavaliere della Corona d'Italia nel 1907, Ufficiale della Corona d'Italia nel 1910, Cavaliere di San Maurizio e Lazzaro nel gennaio del 1912. In occasione del conferimento della Commenda della Corona d'Italia nel dicembre del 1912 sempre "Il Risveglio" scrisse: "Monticchio, la terra selvaggia di cui egli ha fatto un paradiso, è la prova più tangibile della elevatezza dei suoi sentimenti". 


Scrisse anche una serie di racconti alcuni dei quali furono pubblicati postumi sul mensile d'arte critica e letteratura "Il Sud Letterario" edito a Matera. Tra i tanti il "raccontino" intitolato "Lavoro straordinario" pubblicato nel febbraio del 1947. Rocco Buccico morì il 27 giugno del 1924. A lui la rivista "La Basilicata nel Mondo" dedicò il suo primo numero. "A Monticchio si è spento uno fra gli uomini di più alta statura volitiva della provincia" commentò Francesco Severini. 


La rivista mensile della colonia lucana "Il foro" che si pubblicava a New York (numero 8, agosto 1926) scrisse "Il 27 giugno si commemorò con mesta solennità il 2° anniversario della morte del Cavaliere del lavoro Gr. Uff. Rocco Buccico, deceduto a Monticchio nel 1924, figlio diletto di questa terra per la quale egli spese tutte le sue magnifiche energie per sempre migliorarla ed accreditarla. ..


Sulla sua tomba leggesi la seguente epigrafe (dettata da Francesco Saverio Nitti: A Rocco Buccico, semplice energico operoso, cui fu religione il lavoro, merito la probità. Non predicò il lavoro ma ne diede l'esempio, non proclamò ideali ma li realizzò, non si dolse dell'asprezza della sua terra ma la trasformò, con quarant'anni di sacrificio. 


Fu nobile espressione della sua gente, visse e morì come savio, lasciando in retaggio onorato il risultato del suo nobile sforzo". 

Per approfondire l'argomento segnalo il volumetto "La tenuta di Monticchio in Basilicata. Bonifica e colonizzazione 1892-1900" edito a Roma nel 1900 presso l'Officina Poligrafica Romana disponibile presso la Biblioteca Nazionale di Potenza.


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