E’ con immenso piacere che ho detto si all’invito
della tredicesima edizione di “Molise Cinema”, che si è svolta dal 4 al 9
agosto a Casacalenda.
C’era Nanni Moretti che è venuto ad inaugurare il
Festival e che conosce il percorso e l’esperienza di chi con un grande sforzo
organizzativo lavora con dedizione e passione da più di 13 anni per riportare
il cinema in piccoli centri con un respiro più locale.
C’era una star di Bollywood vishakha singh attrice e
produttrice cinematografica indiana che ha recitato in 5 film di Bollywood, in
gran parte destinati a un mercato di nicchia più che ai circuiti commerciali.
C’erano Giulio Manfredonia e Maria Rosaria Russo a
presentare il film “La nostra terra” che racconta una storia che si svolge in
un podere del Sud Italia che viene confiscato dallo Stato e assegnato a una
cooperativa che fa fatica ad avviare l’attività per boicottaggi dichiarati e
no.
Ho rivisto “Il Vangelo secondo Matteo” nella bella
retrospettiva dedicata a “I luoghi di Pasolini”.
Ma il film che mi ha toccato di più è stato un
documentario che si intitola “Dal ritorno” di Giovanni Cioni che racconta la
storia di Silvano Lippi che era un soldato italiano in Grecia nel 1943,
prigioniero dei Tedeschi, fu deportato a Mauthausen e inserito nel
Sonderkommando addetto ai forni crematori.
Federico Pommier Vincelli è il fondatore nonché il
direttore artistico del Film Festival e parla dell’importanza del lavoro di
squadra in tutto l’arco dell’anno in cui vengono promossi anche altri eventi
dedicati al cinema come rassegne, manifestazioni, proiezioni, incontri con le
scuole, momenti di formazione. E quando gli chiedono qual è il segreto del suo
successo risponde che è quello di unire la qualità a una fruibilità più ampia e
quindi che le scelte sono orientate in questa direzione.
Dunque da un lato c’è il territorio molisano e la sua
gente che accoglie con entusiasmo e gentilezza chi viene da fuori e dall’altro
lato c’è il mondo del cinema con il suo pubblico gli adetti ai lavori, registi,
attori, fonici, produttori, ecc. e gli ingredienti ci sono tutti per uscire ben
nutriti sia in senso materiale che spirituale da questa esperienza.