Mia madre di Nanni Moretti
È un film geniale, acutissimo, come sa essere il cinema
quando è Cinema.
E’ il cinema che si fa vita, e la vita che si fa cinema. È
forse una esagerazione, oppure no... Moretti è il cinema che mutua la vita come
un set: Margherita Buy sa essere regista ideale al cospetto delle incertezze
del mondo contemporaneo; John Turturro è l’Attore (straordinario) che si pone
in dissonanza con quanto “deve” recitare. Il regista (come la vita ) non va
contraddetto, perché il film (come la vita) deve procedere.
Non e' vero che il film (peraltro scritto benissimo con
Francesco Piccolo e Valia Santella), sia una elaborazione del lutto: è
piuttosto l’elaborazione della vita al cospetto della morte che incombe. E
Giulia Lazzarini, docente di latino (nel film) e attrice senza tempo (nella
vita), sa dare corpo all’esistenza e alla sua caducità, benché chiuda il film
nel divenire: Domani...
Grande Moretti. Cannes saprà apprezzare.
Armando Lostaglio