James
Franco sbalordisce ed appassiona.
Ha
la vitalità di un ventenne, a soli trentasei anni James Franco (origini
italiane) ha compiuto innumerevoli esperienze dal cinema al teatro alla
letteratura e persino da docente. Attore impareggiabile e regista impegnato: a
Venezia, fuori concorso, porta da regista e protagonista un film eccellente “The sound and the fury” tratto da
Faulkner. Un testo impegnativo dove recita il ruolo coraggioso di un portatore
di handicap, mentale e fisico.
Padrone
della scena persino durante la conferenza stampa e alla premiazione in Sala
Grande - Premio Jaeger Le Coultre Glory to the Filmmaker 2014 Award - mette in
atto un fuori programma, almeno per i numerosi astanti: gira una scena del suo
prossimo film “Zeroville” ambientato negli anni Settanta; il protagonista è un
uomo ossessionato dal cinema. Ma complice della scena è stato il direttore
della Mostra, Alberto Barbera, il quale si è presentato sul palco in abito
scuro e papillon. Al momento di chiamarlo sul palco, Barbera ha pronunciato
“Isaac Jerome”. E così si è presentato James Franco con tanto di baffi e tatuaggi su cranio rasato; il film – ha
quindi spiegato ad un pubblico stupefatto ma partecipe – si potrà vedere il
prossimo anno, e le sequenze girate sono proprie della Mostra di Venezia del
1977, la 35^ edizione.
Uomo
eccentrico quanto geniale, Franco sta vivendo tante vite, diretto da autori
importanti, da Gus Van Sant a Danny Boyle, al fianco di Sean Penn in “Milk” e
tante apparizioni a Broadway. Adora il cinema italiano, il neorealismo di Umberto D. e Ladri di biciclette, ma anche
la genialità di 8 e mezzo e tutto
Fellini.
Testimonial
di Gucci, amatissimo da teen-agers e donne mature. Un personaggio che ha
arricchito oltremodo la scena finale di questa Mostra, che si chiude in grande
spolvero.