Kim Ki-Duk a Venezia 71
E' figura mite Kim Ki-Duk, lo incontri per strada e lui ti
sorride, si commuove quasi per tanta generosità nei nostri sorrisi. E'
adorabile in quel suo costume arcaico, come la sua fede verso un cinema che sa
di espiazione e di violenza al tempo tesso, come lo specchio riflesso di questo
mondo (e il suo, la Corea) che tanto ama, ma che tanto lo ignora.
"Se non
fosse per i vostri grandi Festival - dice - io non sarei nulla, in patria meno
che mai, le mie opere le vedono in pochi, le giudicano, ma siete voi, nel
mondo che recepite in esse l'arte, la mia volontà di raccontare secondo un mio
credo, la mia esperienza e la mia storia".
E' uomo mite e gentile Kim, che si mette in coda per vedersi
un film come tutti gli altri (e non lo fanno neppure entrare perché la sala era
già colma) e lui con calma orientale se ne ritorna; non va in giro a vantare il
suo Leone d'oro preso solo due anni fa qui al Lido per il capolavoro "Pietà", non vanta di essere fra i
più acclamati maestri moderni, da Cannes a Berlino a Venezia. No, rimane sereno
nella sua docile “orientale” umanità. Nel 2000 ci colpì per quella
ossessione nel film "L'isola",
e sempre qui a Venezia due anni fa in quel rapporto all'ombra di
incesto che è PIETA' (Leone d'oro). Lo scorso anno in MOEBIUS una madre che per vendicarsi dell'infedeltà del marito
evira il figlio. E in questi giorni è ritornato con One on One che non senza perentoria violenza lancia il suo j'accuse contro la corruzione nella
Korea contempornea. Rimarrà il suo capolavoro assoluto Ferro 3 – la casa vuota presentato con clamore dieci anni or sono a
Venezia, premiato dalla Giuria; mentre l’anno prima presentò Primavera, estate,
autunno, inverno…e ancora primavera, gioielli intimisti che presentammo in una
retrospettiva a cura del CineClub De Sica
in Basilicata.
E' semplice Kim, fa della violenza in pellicola la sua cifra per denunciare il nostro profondo disagio, individuale e collettivo... per espiare e spiarci; lui così mite nei gesti e nel quotidiano: alcune notti fa su RaiTre Enrico Ghezzi ha mandato in onda (Fuori orario) un lungo documentario di come spesso vive ed affronta la quotidianità.
E' semplice Kim, fa della violenza in pellicola la sua cifra per denunciare il nostro profondo disagio, individuale e collettivo... per espiare e spiarci; lui così mite nei gesti e nel quotidiano: alcune notti fa su RaiTre Enrico Ghezzi ha mandato in onda (Fuori orario) un lungo documentario di come spesso vive ed affronta la quotidianità.
Kim è semplicemente immenso.