PASOLINI rivisto da Abel Ferrara
Di Pier Paolo Pasolini si leggerà e si scriverà ancora a lungo. Certo è
che Abel Ferrara, insieme allo sceneggiatore Maurizio Braucci, ha
offerto una rilettura alquanto scarna della figura: molti si aspettavano
che si trattasse dell'assassinio politico, delle vicende giudiziarie
quali buchi neri dei delitti irrisolti in questi decenni; o ancora
chissà cos'altro.
Oggi, 4 settembre, 50 anni or sono veniva proiettato, accompagnato da polemiche e polizia di scorta, "Il Vangelo secondo Matteo" girato in gran parte in Basilicata (fra Matera, Barile, Lagopesole); sarebbe stato importante riproporlo in questa Mostra. In Basilicata si susseguono le iniziative. Chiediamo a Ferrra se lo aveva visto quel capolavoro e se ne avesse trattodei "suggerimenti" sulla figura del Poeta. Quanto a Defoe, quando aveva interpretato (nel 1988) "L'ultima tentazione di Cristo" di Martin Scorsese (anche quello qui al Lido accompagnato da polizia a cavallo e "processioni" di integralisti cattolici che tanto ci impressionarono quell'anno) aveva tratto dei punti di "contatto" con il delicato Cristo di Pasolini?
Risposta di Ferrara è che ci sono sempre stati film considerati "negativi" e tentativi di distruggere quelle opere chhhe disturbano; Defoe ha invece affermato con una certa grazia che ha cercato di "abitare il pensiero di Pier Paolo..."
Adriana Asti, commossa, non può dire altro che "quando si è giovani cisi sente immortali..." così almeno vedeva il suo amico Pier Paolo.
Nel finale, la poesia che Ferrara ha dedicato a Pasolini recita: ...per sempre dalla parte sbagliat, per sempre alla testadei fedeli tra cui io."
Tra cui noi.