LIBERE CONSIDERAZIONI SU UNA FAVOLA MODERNA
di Paola Santoli
Da
poco tempo Maria aveva ripreso in mano la sua attività commerciale dopo lunghi
mesi di agitazioni e angherie da parte di chi, doveva si pagare un fitto
d’azienda e che aveva scelto in mezzo a svariate persone affinché facesse
crescere l’attività meglio di quanto
avesse fatto lei.
Ultimamente le cose non andavano bene anche
perché, oltre alla crisi che incalzava e i tempi erano quelli che erano, Maria
era rimasta sola a portare avanti l’azienda di famiglia e il suo grado di
sopportazione era arrivato al top.
A seguito di vari annunci per eventuale
vendita o fitto d’azienda, si era fatta avanti una certa quantità di persone ma
che, per un motivo o per l’altro non avevano catturato le simpatie della
titolare.
In fondo alla lista di persone si era però
presentata una ragazza di bell’aspetto e dal carattere spumeg-
giante che si era fatta notare anche per i
suoi progetti sull’attività e su come portarla avanti in modi certamente più
accattivanti di quelli usati finora.
Dopo diversi incontri e varie conversazioni conoscitive, Maria era
ormai certa di aver trovato la persona
giusta proprio perché la prescelta dimostrava di essere una ragazza brillante e
decisa, padrona della scena e con una buona dose di esperienza. Tutte doti che
certamente le avrebbero permesso di volare alto.
Fin dai primi appuntamenti ufficiali però si era rivelata una persona
notevolmente variabile e poco precisa e a mano a mano che il tempo passava si
rivelò anche inadempiente verso gli obblighi sottoscritti e, di contro, Maria
ha iniziato a farle pressione attraverso visite cortesi e telefonate, mentre
tutto si rivelava sempre inutile. Difficile trovarla nell’azienda perché
continuamente metteva a lavorare ragazze straniere che puntualmente lasciavano
il posto di lavoro perché non retribuite e al telefono non rispondeva mai.
Se per puro miracolo decideva di risponder
non aveva mai tempo e a casa aveva sempre ospiti da soddisfare.
Dunque, nel periodo di luglio, nonostante Maria si trovava all’estero,
ha cominciato a rivolgersi al primo
Avvocato della lunga serie di Legali che
sono stati interpellati, nella speranza che si potesse agire in suo favore,ma
come di solito, grazie alla sua proverbiale fortuna,si è sentita rispondere:-
“Ma che gli devo fare?” – Come: ” Che gli devi fare?”... un modo per difendere
una vittima ci sarà pure, no?... Aveva sbagliato Avvocato, ormai era già
chiaro!
Da
quel momento di Avvocati ne ha cambiati ben cinque, poiché, per un motivo o per
l’altro, non si sono rivelati in grado di procedere.
Come è andata a finire? Semplice … l’ultimo Avvocato ha sbagliato
l’impostazione della causa e dopo mesi di attesa il giudice l’ha rigettata …
Quindi tutto nel cestino della spazzatura.
Nel frattempo la cara inquilina ha chiuso
l’attività tre mesi senza alcun motivo apparente con evidente danno commerciale
a all’immagine dell’attività, e ha avuto tutto il tempo di svaligiarla
letteralmente.
Meno male che almeno le mura sono rimaste
al posto loro!!!
Poiché non c’era altro mezzo
legale che ricominciare tutto da capo, ripresentando al Tribunale l’istanza
corretta, si è tentata una mediazione che ha significato semplicemente perdere
ogni speranza di risarcimenti, in cambio del recupero delle chiavi e quindi del
possesso del bene. Almeno la mediazione è riuscita …. E non parliamo delle
bollette non volturate da pagare, dell’energia elettrica staccata per morosità,
ecc.
Quindi l’epilogo del fatto consideriamolo
un dono del Fato?... daccordo !
Il
Fato?...ahi quanto si diverte con la povera donna!!!...Qualcuno dice che non si
deve mai preoccupare, tanto alla fine esce sempre da tutte le situazioni bene o
male e in più si fortifica e impara qualcosa di nuovo della vita.
Vero. Ma giuro, Maria grida che si è anche
stancata di affrontare imprese che
snervano e che la sottopongono a mille prove di pazienza, tolleranza e
determinazione …. non si potrebbe evitare tutto questo?... Se lo chiede specie
quando vede persone insulse, ignoranti e vanesie alle quali sembra che tutto
vada sempre liscio come l’olio...
Sembra…
In
realtà quando le sue prove si concludono, si guarda alle spalle e davanti a lei
appare sempre un lungo viale alberato che la invita ad andare avanti con la luce del sole che filtra tra i rami e che
le dà un gran senso di pace e di
tranquillità. Sa che andando più in là, la luce diventerà sempre più
splendente e che il viale diventerà sempre più largo e invitante …. Alla fine
delle sue peripezie, tutte le cose vanno bene, anzi molto meglio di quello che
si poteva aspettare. Un premio alla sua costanza e alle sue scelte di
rettitudine? Forse.
In realtà quante volte ha pensato di reagire e di farsi giustizia da se?
Eh, tante volte!... Ma alla fine, passata la rabbia che le acceca il cervello,
sceglie sempre la via della giustizia e sa bene che alla fine del tunnel c’è la
luce … Sempre! … Si tratta solo di attendere che si compiano i giorni che
qualcuno ha stabilito per lei.
Qualcuno … ma qualcuno chi? C’è chi lo chiama Destino, qualcuno Dio,
altri lo chiamano Fato … Maria non so chi è e come si chiama, ma certamente sa
che ha, a ben riflettere, una gran dose di malvagità e si diverte a torturarla
e a porle davanti mille ostacoli che davvero non vorrebbe dover affrontare e
saltare come un atleta delle olimpiadi. Anche perché, a differenza degli atleti
che si preparano da un anno all’altro e imparano a conoscere le difficoltà che
devono superare, noi umani non impariamo mai abbastanza e non sappiamo mai
quali difficoltà avremo davanti né come affrontarle. Un bel gioco davvero!
Sembra di vedere un burattinaio che si diverte con i bambini che nella loro
inesperienza sono facili prede delle sue illusioni e dei suoi fili. Bella
situazione,no?
Come mai è stata raccontata la storia di Maria?...Perché Maria siamo
tutti noi, ma non tutti sanno che alla fine del viale c’è la luce, non tutti
sanno che alla fine del gioco, chi ha rispettato le regole vince, chi ha fatto
il furbo perde. Chi è spavaldo e sprezzante verso gli altri, pensando di
gabbarli, rimane gabbato e perde la corsa esattamente come fece la lepre con la
tartaruga.
27 Aprile 2013