FINALMENTE
di Paola Santoli
Finalmente, dopo un anno di tentennamenti, mi
stavo finalmente decidendo a presentare la famosa domanda di assunzione
all’insaputa della mia famiglia.
Progettavo di tornare ancora una volta da
Nina per farmi dare il famoso modulo per l’assunzione presso l’Azienda dove lei
lavorava, ma questa volta no l’avrei strappata come avevo fatto tempo prima.
Se andavo a cercarla era perché davvero
questa volta la volevo presentare. Lo scandalo sarebbe stato grande ma, a cose
fatte, ormai, sarebbe stato difficile tornare indietro.
In seguito, nei giorni che seguirono la
cosa andò in un modo così strano che non potei fare a meno di pensare che c’era
la mano della Provvidenza e che veramente era arrivata la mia ora, Potevo mai
ignorare un’occasione del genere?...
Mauro era il marito di una mia cliente e
non avevo la più pallida idea a proposito del lavoro che svolgeva né dove e né
se ne era mai parlato con la moglie. Ma quella mattina era entrato da solo,
stranamente perché accompagnava sempre la sua signora, e mi stava porgendo un
foglio.
Sinceramente facevo fatica a capire che
cosa mi stesse dicendo e capii solo che avrebbe provveduto lui stesso a venire
a ritirarlo per consegnarlo poi all’ufficio competente e che ci teneva a
lasciarmi il suo recapito telefonico affinchè lo chiamassi appena finito di
compilarlo e di corredarlo dei documenti richiesti.
Intanto mi stavo chiedendo chi mai lo aveva
potuto informare della mia decisione di presentare la domanda di assunzione
proprio lì dove stavo scoprendo che lavorava lui dato che stavo ancora
progettando di procurarmi proprio il foglio che ora era sotto i miei occhi dal
momento poi che non ne avevo assolutamente parlato con nessuno negli ultimi
dodici mesi.
E allora??? Il mistero si infittiva e un
fatto era certo: il foglio per la presentazione della domanda di assunzione era
lì sul bancone.
Mauro se ne andò sconsolato perché,
malgrado tutti i suoi sforzi per farmi capire chi fosse Antonio,colui che lo
aveva pregato di portarmi quel foglio, io continuavo a non capire proprio nulla.
Rimaneva solo il fatto che lo avrei
certamente chiamato per venire a ritirare la domanda compilata e completa dei
documenti occorrenti, come stabilito.
Chi al mio posto avrebbe lasciato andare la
cosa? Be’ io no di certo e la domanda fu subito preparata e Mauro venne a
ritirarla e forse davvero la mia avventura nell’azienda in questione stava per
cominciare!....
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La valle era arida e assolata e mi dava
l’idea di trovarmi sulla luna, in una di quelle valli che avevo visto in
televisione quando gli astronauti americani ci misero per la prima volta i
piedi sopra.
Caldo, tanto caldo,proprio il posto giusto
per me che lo soffro tanto … ma ero stata chiamata per il colloquio, forse il
primo della mia vita e mi volevo preoccupare del caldo?....
La mia famosa domanda con tanto di
documenti allegati non era ancora atterrata sulla scrivania del Direttore che
qualcuno – non si sa chi – aveva chiamato mio marito: “se fa presto può fare il
colloquio oggi stesso entro le 17,00. Deve chiedere del Dott…..”
Io ero già lì, non era le 16,30.
Il mio abbigliamento non era esattamente
adatto all’ambiente ma del resto ero partita da casa così come mi trovavo
pronta per andare a lavorare nel negozioe davvero non immaginavo di trovarmi
lì, in nquella valle desolata e polverosa.
Minigonna rosso fuoco, cinturone in vita di
vernice nera, sandali col tacco neri traforati, cinquanta chili si e no.
Caldo, tanto caldo – “prego Signora, si
accomodi qui nel container che si sta freschi, c’è l’aria condizionata!”
“Aspetti qualche minuto, la chiamiamo noi”.
Fuori caldo, tanto caldo….. Gente in giro
pochissima e indaffarata. Nell’altro ufficio-container chi entrava e chi usciva
in continuazione. Chi rimaneva fuori a fumare.
Caldo, tanto tanto caldo!....
“ Prego Signora si accomodi.”
Una persona giovane e garbata, un piacevole
scambio di informazioni di routine e convenevoli, poi una gustosa conversazione
come tra vecchi amici…
“ Può iniziare lunedi, va bene per lei?”….