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LAVELLO NELLA STORIA, L’ARTE, LE TRADIZIONI E I PERSONAGGI

Una pregevole guida storica e turistica a cura di Angela e Giuseppe Catarinella.

Solo chi ama profondamente il proprio paese riesce a ripiegarsi con passione sulla sua storia antica e moderna per coglierne i tesori più significativi di arte e di tradizioni che esso racchiude. E’ il caso dei lavellesi Giuseppe e Angela Grazia Rita Caterinella, fratello e sorella, che hanno recentemente pubblicato l’agile ed interessante volumetto “ Lavello nei secoli”, Grafica Finiguerra, Lavello,2010 edito dall’UNLA, con il patrocinio della Città di Lavello, Assessorato alla Cultura e Turismo.


“Un volume - scrive nella Presentazione il sindaco della città dauna Antonio Annale- che si propone di descrivere la storia, i personaggi famosi, l’arte, le tradizioni e fornire tante notizie utili”.
In verità i Catarinella non sono nuovi a tali studi sul loro paese, avendo già in passato pubblicati importanti lavori su Lavello.
Il volume, il cui testo è scritto con un linguaggio semplice e lineare ( d’altra parte Giuseppe Catarinella è un giornalista pubblicista), riccamente illustrata con numerose foto a colori e b/n, è una carrellata di fatti, monumenti, tradizioni e personaggi famosi (Angelo Tartaglia, Francesco Villareale, Giovanni Montano, gen. Francesco Finiguerra, Savino Possidente) che nel corso dei secoli hanno caratterizzato l’evoluzione culturale, sociale ed economica della comunità lavellese.
“Attraverso le pagine e di questo libro - scrive ancora il sindaco Antonio Annale -, i visitatori potranno, infatti, scoprire i tanto spesso poco conosciuti tesori che Lavello racchiude nel suo patrimonio archeologico, nei suoi musei, all’interno delle antiche chiese, come, ad esempio, il Santuario di Gravetta, la Chiesa dedicata alla SS. Maria del Principio, la Chiesa collegiata di S. Mauro e quella di S. Anna, il Civico Museo Antiquarium, il Museo della Civiltà Contadina, oltre a tante altre bellezze e tradizioni del nostro territorio”. Insomma il volume, permette una continua e, sotto certo aspetti, piacevole scoperta, soprattutto per le nuove generazioni e non solo, dal neolitico alla romanizzazione, all’epoca medievale di Lavello, all’età moderna, all’epoca contemporanea. Gli autori si soffermano in particolare sulla zona di Gaudiano, ove, fra l’altro, si trovava la famosa tenuta agricola dai Fortunato, dall’età antica fino al 1950, quando l’Ente Riforma realizzò la moderna “ borgata” rurale.
Interessanti e assai utili, anche per una efficace azione di promozione turistica, le carte topografiche della città di Lavello e del territorio lavellese, oltre le notizie con i numeri telefonico e le principali manifestazioni.
“Una guida bilingue, in italiano ed in lingua inglese - precisa l’Assessore alla Cultura e Turismo di Lavello, Franco Finiguerra nella sua Presentazione -, in grado di fornire indicazioni utili sulla nostra comunità, attraverso la storia, l’arte, le tradizioni, i prodotti enogastronomici tipici e il paesaggio, facendole conoscere non solo a chi ci viene a visitare, ma anche a chi ci vive”.
Altra intelligente e meritoria operazione culturale dei Catarinella è l’aver curato, con competenza e dedizione, la ristampa anastatica del 1° fascicolo della rivista quindicinale “La Vendetta Lavellese”, Grafica Finiguerra, Lavello, 2010 sostenuta dal Consiglio Regionale della Basilicata in occasione del 150° anniversario dell’Unità d’Italia.
La testata giornalistica lavellese, nata nel 1908, diretta da Mauro Siniscalchi, farmacista e veterinario di grande cultura, con la passione per la scrittura e per l’informazione, fu assai diffusa sul territorio e rappresentò un eccezionale strumento di comunicazione sociale e culturale negli anni compresi tra il 1908 ed il 1913 quando cessò la pubblicazione.
“Quando si ristampa una raccolta anastatica - sostiene giustamente Luigi Scaglione, consigliere regionale e Segretario dell’Ufficio di Presidenza - vuol dire che il tempo è trascorso e quindi, la nostalgia generata dai ricordi potrebbe prendere il sopravvento ma, è necessario invece, leggere ed analizzare con altro sentimento, il lavoro prodotto da parte di chi, anni fa, ha voluto destinare parte del suo tempo e delle sue inclinazioni, a fermare la storia, in raccolte di fotografiche ed in articoli riassuntivi di quanto all’epoca esprimevano i vari ambiti sociali”.
Infatti, come affermano Angela e Giuseppe Catarinella, “Mauro Siniscalchi come uomo laborioso, democratico, d’indole franca ed aperta, garantì uno strumento giornalistico per l’elevazione delle genti della sua comunità”.
Pare che da parte dei Catarinella ci sia la volontà di pubblicare, sempre in copie fotostatiche, i rimanenti fascicoli della “Vedetta Lavellese” come valido contributo alla conoscenza di un periodo storico particolarmente importante per la comunità lavellese e non solo.
C’è da augurarsi che le varie Istituzioni pubbliche incoraggino e sostengano, anche con i necessari e adeguati finanziamenti, i lodevoli apporti culturali e sociali di quanti sono impegnati in lodevoli attività di ricerca storica e per la valorizzazione, anche ai fini turistici, del ricco patrimonio storico, artistico e paesaggistico del nostro territorio.

Michele Traficante

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