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EDUCATORI RESPONSABILI OGGI

Riflessioni con un interessante volume del prof. Emanuele Vernavà.

Si è parlato di scuola pure a Rionero in Vulture. Mai come di questi tempi la scuola italiana, soggetta a continui mutamenti, e sotto i riflettori. Le riforme annunciate, ed in parte attuate, dal ministro dell’Istruzione Mariastella Gelmini, sotto alcuni aspetti “rivoluzionarie”, hanno mobilitato, non senza qualche apprensione e preoccupazione, pedagogisti, dirigenti scolastici, docenti, studenti e famiglie. Tutto pare in movimento e tutti sembrano nell’attesa di chissà quali novità e, per alcuni, risultati “miracolosi”.



In questo contesto ben s’inserisce la pregevole pubblicazione del prof. Emanuele Vernavà, esperto ed attento uomo di scuola, essendo docente e dirigente scolastico di scuola secondaria emerito, oltre che apprezzato collaboratore di un noto quotidiano regionale.
“La responsabilità di essere EDUCATORI” è il titolo dell’interessante volume del prof. Emanuele Vernavà presentato nei giorni scorsi presso l’atrio della Scuola elementare ”Piano Regolatore” di Rionero in Vulture ad una folta platea di ascoltatori, per lo più docenti di scuole di ogni ordine e grado.
“ Chi leggerà questo libro, sostiene il prof. Pasquale Tucciariello, docente di storia e filosofia presso il liceo classico di Rionero e direttore del Centro Studi “Leone XIII che ha pubblicato il volume, troverà lo sforzo di ricerca da parte di chi ha dedicato la sua vita ed il meglio delle sue energie intellettuali per l’insegnamento e per la scuola, troverà la certezza di una possibilità educativa e percorsi, riflessioni, sofferenze ed impeti; tutte condizioni rese possibili per chi – insegnante- si lascia trascinare dalla sua natura di persona volta verso la persona”.
Infatti, per Vernavà, la finalità culturale del fatto educativo è quella di aiutare l’alunno a formarsi come persona “ Chi fa cultura, lo deve fare per aiutare gli altri; la cultura in questo senso è una zona di libero scambio, perché essa è un dare e ricevere, nel campo del sapere. Solo formando persone “libere”- sostiene l’autore - si costruisce l’unica via per suscitare persone capaci di affrontare ( e risolvere) in maniera positiva, quegli scenari paurosi, sia di natura politico-sociale e sia di natura ambientale in senso lato. Quindi, aiutare l’alunno a crescere come persona “libera” non è solo necessità storica, non è una scelta etica, è una necessità per la sopravvivenza della società occidentale e, oltre, dell’umanità”.
I temi sviluppati dall’autore con solidi ed articolati ragionamenti e con linguaggio chiaro riguardano: i “prerequisiti” per una didattica nuova, la formazione dei docenti, l’organizzazione scolastica, i rapporti genitori- scuola.
Il prof. Franco Nacci, ispettore scolastico e docente della Facoltà di Scienze della Formazione presso l’Università di Salerno, nella premessa al volume scrive “ Compito della scuola è trasformare il sapere – immagine in cultura riflessa e critica. L’autore - aggiunge Nacci - ci proietta in una scuola che, nel cogliere le qualità dei singoli alunni, indica la via perché le medesime qualità si sviluppino, in una scuola semplice ma seria, non confusa, disorganizzata e anarchica”.
Nel corso della presentazione del volume, promossa ed organizzata dall’Amministrazione comunale di Rionero - assessorato alla Cultura - nell’ambito delle iniziative “Incontro con l’autore”, dopo la breve introduzione del dirigente scolastico delle scuole elementari di Rionero, Antonio Pinto, che ha anche coordinato gli interventi, e il saluto del sindaco Antonio Placido, hanno ampiamente commentato ed illustrato gli aspetti salienti del lavoro di Vernavà, lo stesso Franco Nacci, i dirigenti scolastici, Franco Casale, Giuseppe Coviello, Raffaele Telesca e Michele Pinto.
Dagli interventi degli autorevoli uomini di scuola sono emerse non poche perplessità circa la ventata d’innovazione che sta investendo la scuola italiana mettendo in risalto invece il ruolo insostituibile del fatto educativo basato sul rispetto della persona e del normale processo formativo dell’alunno alla luce dei consolidati principi della migliore e più accreditata pedagogia del passato. Infatti, Vernavà, fra l’altro, invita a rileggere attentamente l’opera di Jean-Jacques Rousseau (1712-1778. Arricchisce l’opera un’interessante bibliografia ed antologia sugli autori più significativi nel campo filosofico - pedagogico e didattico dei secoli scorsi, da Aristotele ( 383-321 a.C.), a sant’Agostino (354-430), a Comenio (1592-1670), Johan Gottlieb Fiche (1762-1814, al forenzese Vincenzo Solimene ( 1851-1903), a don Lorenzo Milani ( 1923-1967) ed altri.
Concetti ribaditi con forza e convinzione dalle conclusioni di Emanuele Vernavà che ha affermato, fra l’altro, “ Tutti dobbiamo essere consapevoli, che fare educazione configura una grande responsabilità, la più grande, quella appunto che ha il compito di preparare persone e cittadini”. Il futuro, proprio, della società tenuto conto che, precisa Vernavà, “l’umanità di oggi si trova di fronte a situazioni veramente drammatiche, dal sociale al fisico ambientale, dal terrorismo internazionale fino all’11 settembre 2001, ai limiti del pianeta terra, con l’effetto serra, la desertificazione; il pianeta sovrappopolato e le (fantascientifiche ?) minacce di carattere astronomico”. 

 Michele Traficante

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