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“NITTI E IL MEZZOGIORNO D’ITALIA” PRIMO DEI “QUADERNI”

Iniziata la nuova Collana della Deputazione di Storia Patria per la Lucania.


Non poteva iniziare in modo migliore la ripresa dell’attività editoriale della Deputazione di Storia Patria per la Lucania, anche nell’ambito delle celebrazioni del 150° anniversario dell’Unità d’Italia.
Un’attenta riflessione sulle problematiche che investono gli studi meridionali è quanto mai opportuna.

La riproposizione degli scritti sul Mezzogiorno d’Italia di Francesco Saverio Nitti ( Melfi 19 luglio 1868-Roma 20 febbraio 1953), professore di Scienze delle finanze, presidente del Consiglio negli anni 1919-1920, più volte ministro, antifascista ed esule a Parigi dal 1924 al 1945, poi membro della Costituente e senatore di diritto della Repubblica. Nitti è stato profondo studioso della Questione meridionale che con Giustino Fortunato ha, fra l’altro, rivelato le condizioni d’inferiorità economica e sociale del Sud conseguenti all’unificazione, s’impone per una migliore conoscenza di un riequilibrio storico e culturale fra le “due Italie”. In particolare Nitti con l’opera Nord Sud (1900), documenti e cifre alla mano, ha dimostrato come e perché il Nord ha sfruttato il Sud e non viceversa.
“Nitti e il Mezzogiorno d’Italia” è il titolo del primo volume della nuova collana “Quaderni di Storia” diretti dal Presidente della Deputazione, il prof. Antonio Lerra, professore di Storia moderna in servizio nell’Università degli Studi della Basilicata ( Facoltà di Lettere e Filosofia) dove insegna anche Storia e Istituzioni del Mezzogiorno in Età moderna. La sua lunga e intensa attività di ricerca ha finora prevalentemente riguardato aspetti e problemi di storia del Mezzogiorno, con particolare attenzione per la ricostruzione e la rilettura degli assetti e dell’evoluzione, lungo il ciclo della modernità, dei contesti socio-economici e politico-istituzionali in rapporto con il ruolo e le funzioni esercitate da ceti locali e classi dirigenti.
Come evidenziato nella quarta di copertina del volume, obiettivo portante di tali Quaderni e quello di “promuovere l’approfondimento critico di più peculiari tematiche e problematiche della storia della Basilicata e del Mezzogiorno d’Italia, nella peculiarità delle loro caratterizzazioni scientfico-culturali, oltre che nel loro intrecciarsi con più generali contesti di riferimento. Le risultanze dei singoli percorsi di studio e di ricerca, saranno connotate da agili trattazioni argomentativi al fine di rendere possibile una loro più larga fruizione”. Un compito lodevole, dunque, poiché si intende produrre testi impeccabili dal punto di vista scientifico, ma anche di facile comunicativa in modo da renderli accessibili anche ai non “addetti ai lavori”. E l’esempio più evidente è rappresentato proprio da questo primo “Quaderno” che, “presentato da un’ampia ed articolata introduzione del prof. Antonio Lerra, raccoglie gli Atti del Seminario di studi su “Nitti e il Mezzogiorno d’Italia”, svoltosi a suo tempo, nel quadro delle iniziative scientifiche per le celebrazioni del Cinquantenario della morte di Francesco Saverio Nitti e che assume ora rilevanza di particolare valenza a ridosso della neonata Fondazione Nitti”.In occasione delle celebrazioni del 50° anniversario delle morte di Francesco Saverio Nitti la Deputazione di Storia Patria della Lucania ha curato una serie di cinque DVD che raccolgono, integralmente, i lavori delle giornate di studio.




Il volume, edito dalla Osanna di Venosa, curato con la consolidata competenza storiografica dal prof. Antonio Lerra, rappresenta un contributo di rilevante interesse, sia in direzione di una proficua analisi di una dimensione fondamentale nell’operare scientifico e politico- istituzionale nittiano, sia anche come indiretto concorso ad un’aggiornata messa a fuoco e all’approfondimento di alcuni aspetti e delle problematiche caratterizzanti per la storia del Mezzogiorno d’ Italia, tanto più in rapporto ad una fase cruciale come quella coincidente con la produzione e l’attività di Nitti.
Il cui fruttuoso lascito scientifico e politico- istituzionale – come si legge nell’introduzione del prof. Lerra – è stato di alimento e sollecitazione ad un intenso dibattito intorno agli “ indirizzi portanti della sua complessiva progettualità, per molti aspetti oggi ancora di significativa valenza ed attualità, in modo particolare rispetto ai persistenti bisogni del Mezzogiorno d’Italia, ma, ora, nel quadro di un contesto di più sensibile e larga attenzione, centrale re locale, per culture, politiche e istituzionali, di programmazione e pratiche riformiste”. Tutto ciò, in effetti, emerge significativamente dall’insieme degli apporti a questo primo Quaderno di Storia, dall’intervento introduttivo al Seminario da parte di Antonino De Francesco alle relazioni di Raffaele Giura Longo su Nitti e il Mezzogiorno, di Antonio Lerra su Il drenaggio di risorse Sud-Nord nell’Italia post-unitaria: l’incidenza della proprietà ecclesiastica, di Salvatore Lardino su Il nittismo tra innovazioni tecniche e modernizzazioni politiche, di Agnese Sinisi su Nitti e la storiografia meridionale nell’ultimo ventennio, di Giuseppe Abbracciamento su Nitti e “La riforma Sociale”, di Cristoforo Magistro su Nitti ad Acquafredda.
A rendere più interessante ed utile la completa ed accurata pubblicazione della Deputazione lucana di Storia Patria è l’Indice di nomi e di luoghi.

Michele Traficante

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