📺 Rionero Eventi 2024 IIS "G Fortunato". "Legalità è Libertà": Daniela di Maggio, mamma di Giovanbattista Cutolo
Questa mattina gli studenti di Rionero in Vulture e Rapolla, alla presenza del Prefetto di Potenza, hanno
incontrato Daniela Di Maggio, madre di Giogiò giovane musicista ucciso a Napoli
Questa mattina al Campus dell’Istituto di Istruzione Superiore I.I.S. “Giustino Fortunato” di Rionero in
Vulture (PZ), 200 studenti di scuola primaria e secondaria hanno ascoltato le struggenti parole di Daniela Di
Maggio, madre di Giovanbattista Cutolo, musicista dell’Orchestra Scarlatti Young, ucciso il 31 agosto 2023,
in pieno centro a Napoli, da tre colpi di pistola esplosi da un diciassettenne.
L’evento dal titolo “Legalità è Libertà” si è svolto nella cornice del Progetto in rete “Stop agli scherzi che
non fanno più ridere”, promosso dall’Ufficio Scolastico Regionale per la Basilicata e rivolto agli studenti
degli Istituti Comprensivi “M. Preziuso” e “M. Granata” di Rionero in Vulture (PZ), dell’Istituto
Comprensivo “Mons. A. Caselle” di Rapolla (PZ) e dell’Istituto di Istruzione Superiore “Giustino Fortunato”
di Rionero in Vulture (PZ).
Alla presenza del Prefetto di Potenza Michele Campanaro, del Sindaco di Rionero in Vulture (PZ) Mario Di
Nitto e della Dirigente Scolastica Antonella Ruggieri, la dottoressa Daniela Di Maggio ha raccontato, alla
giovane platea, la tragica vicenda del figlio ventiquattrenne Giovanbattista Cutolo, Giogiò, come lei
affettuosamente lo chiamava, che per difendere un amico, è stato colpito a morte da tre proiettili.
Un racconto crudo, volutamente senza filtri per arrivare dritto al cuore degli studenti con cui la madre di
Giogiò ha voluto condividere lo tsunami emotivo che l’ha investita, provocandole incredulità, rabbia e
immenso dolore.
Senza risparmiare alcun dettaglio, ha raccontato la bellezza della vita del figlio, arricchita da grande passione
per l’umano, dagli amici, dalla fidanzata, dall’adorata musica e stroncata dalla mano armata di un poco più
che bambino, cresciuto in un mondo di disvalori ed assuefatto alla barbarie della violenza.
La dottoressa Daniela Di Maggio ha, poi, confidato ai ragazzi come, in mezzo a tanta inconsolabile
sofferenza, sia fiorita quasi immediatamente l’esigenza che la morte dell’amato figlio non rimanesse priva di
senso.
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