La forte scossa di terremoto al largo della costa marchigiana riaccende i fari sul più che presunto legame tra eventi sismici e trivellazioni.
L'Adriatico, fin dai tempi del Governo Renzi e ancor più oggi con quello Meloni, è la sede individuata per le concessioni alle società estrattive di gas e altri idrocarburi e le Marche una delle regioni maggiormente interessate dal fenomeno. Ora, nessuno vuole lanciare allarmi inopportuni, né speculare a fini politici sulle paure delle persone, ma sollecitare una riflessione, magari coinvolgendo esperti del settore, che approfondisca l'impatto ambientale di certe pratiche estrattive su un territorio fortemente sismico come l'Italia. E' d'altronde la stessa premura che, già da tempo, in alcune realtà del nord Europa sta portando ad una politica molto più accorta ed oculata per quanto riguarda lo sfruttamento dei giacimenti in mare. Il nostro è un paese meraviglioso dal punto di vista naturalistico, ma terribilmente fragile e delicato, averne cura è il primo dei doveri per ogni cittadino e ancor più per ogni governante, anche se questo comporta costi alti e all'apparenza insostenibili.Marco Lombardi
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