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📰 L'Opinione di Marco Lombardi: Le cronache attuali sullo scontro tra Italia e Francia in materia di immigrazione sono un deja vu

In carica allora il Governo Berlusconi quater, Ministro dell’Interno il leghista Maroni. Migliaia di migranti in arrivo dalle coste del nord Africa, in fiamme per le proteste dei movimenti filo islamici e una legislazione Europea, come spesso accade, inadeguata.

Una sola la strada percorribile per non esserne travolti, perché i numeri erano davvero pesanti, quella della diplomazia, onde strappare con tanta umiltà e scaltrezza la solidarietà degli altri Stati membri. Ovviamente si optò invece per la linea dura, o meglio per la linea furba. Dopo aver fatto la voce grossa contro Bruxelles, in barba alle disposizioni comunitarie sul diritto di asilo Maroni si inventò un permesso di soggiorno temporaneo che, pur in assenza dell’iter giuridico per il riconoscimento dello status di profugo, avrebbe dovuto consentire agli stranieri di lasciare in nostri confini verso i lidi migliori del nord Europa. Come tutti i media riuscirono facilmente a documentare, le autorità italiane, in forza di questa bizzarra invenzione normativa, non solo chiudevano entrambi gli occhi sui copiosi flussi di migranti in fuga dai centri di accoglienza, ma sovente pagavano ai medesimi fuggiaschi il biglietto del treno direzione Francia. Sgamati nel nostro penoso tentativo, i francesi schierarono la polizia alla frontiera rispedendo al mittente tutti coloro che non fossero forniti di un permesso di soggiorno riconosciuto a livello UE. L’esperienza non ci è servita a nulla e ora ricadiamo nello stesso errore, gettando alle ortiche i piccoli ma importanti risultati ottenuti con una faticosissima azione diplomatica e impuntandoci in nome dell’orgoglio patrio e di estemporanee interpretazioni pro domo nostra del diritto internazionale. In fondo però anche moltissimi italiani continuano ad illudersi che la stessa furbizia vincente in politica interna sortisca risultati utili pure all’estero e questo, al di là dei demeriti e degli egoismi dei nostri partner internazionali, che ci sono, ci svela ancora una volta come un popolo terribilmente arretrato e provinciale, rintanato nell’abisso del proprio ombelico. 

Marco Lombardi

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