LA SIGNORA A UNA DIMENSIONE
Un lui arrivista/ talvolta bigotto/ mammoso/ comunque egoista
quand' anche sembri( talvolta ) / apparentemente illuminato.
Stanca di angoscia domestica/ di farti chiamare " signora "
di riversare risentimenti/ sulla tua ( forse ) prole/ e al contempo accudirla
sogni la Strada ( inconsapevole masticazione di Kerouaç ) .
Ma alla sera, con lui / torna anche la mente.
E' accesa la luna del bagno/ ( e non solo per metà ) ,
ascolti una tiepidamente trasgressiva MINA / e un più crudo FABRIZIO
( ma il tuo LUI, non ti ha mai strappato i capelli) / quasi clandestina.
Ma stento non vuoi morire.
Plesso solare gonfio e carico/ ( ansie, tensioni, frustrazioni )
incrostazioni da troppe tavolette, gianduia e " cuneesi " , / pare esplodere.
Desiderio di fuga/ senso di colpa.
Ritenzione / Contr(i)azione viscerale
un vulcano è il tuo addome.
Tensione, sospiri, gemiti / eva - cuazione
talvolta irrigazione/ accompagnata talvolta da masturbazione
si fondono insieme / in un'unica emozione.
BASTAAAA!!!!!!
E' ora di buttar via tutto, / magari nel w a t e r
scendendo in piazza/ dove i rampolli delle tue amiche più anziane
esibiscono un concerto di fischietti/ agitando un rosso b r e v i a r i v m,
alleggerita come un aquilone b r a s i l e i r o .
Ma ne avrai il coraggio?
Gianni Donaudi
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10 ANNI DOPO
Piccola, media borghesia / discreta cultura
con qualche idea / ancora piacente.
Sopravvissuta / trasformata ( non sei morta a stento ),
hai conquistato qualche spazio / anche fuori dal bagno
salvando a volte la copia / nonostante il 12 Maggio.
Masturbazioni mentali di filosofia, sociologia, psicologia, antropologia / e a volte persino teologia,
giustificano situazioni personali / a volte trasgressive.
Ma dimmi, / riuscirai mai a confrontarti
con chi reputi " diverso " ?
Gianni Donaudi ( pubblicata sulla rivista " Logos" di Paderno Dugnano(MI) diretta da TERESIO ZANINETTI ( 1947/2007)
e su " Frigidaire" di Roma diretta da VINCENZO SPARAGNA nel 1989 ______________________________________
ALERAMO
Cavalcò tanto, a forza / ALERAMO ,
vide paesi e contrade/ aprendosi alla vista terre
feconde e ricche.
Lontano per tre giorni dai suoi cari/ lesse nel suo destriero
la fatica e la morte.
OTTONE Imperatore, lo premiò per il suo zelo.
II
Menò il mattone per ferrare il suo destriero, e / ora non è più cavaliere
ma nobile marchese.
Non pensò che all' amore per ADELASIA, e / fu premiato dopo
il dovuto perdono.
Era fuggito col suo amor, nell' onestà del povero.
Ritornò vincitore da Brescia.
Riamato dal sovrano che lo scacciò .
Attorniato dai suoi figli, da ADELASIA, / tornò dal genero,
come figlio ritrovato .
Oltraggiato dal basso del suo ceto / trionfò nell' Amore .
Danilo Tacchino (Moncalieri - TO)
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