RADICI SOMMERSE
Mi ci perdo nel moto degli anni, / nel grumo di marcite radici sommerse.
Nell' alto di noi/ fertili vicinanze di fede, / promesse e ludiche veggenze.
Per tutto quello che era nascente, / supremamente sottile.
Il tempo compie i suoi riti ; / non sa arretrare/ né leviga l' aguzzo incontrato/lungo i nostri percorsi.
Incerti dettagli; / sequenze strappate :
non pochi i muri sbrecciati.
Vasi comunicanti/ intinti nel nero dell' oggi,/ ostruiti da ciarpame e macerie.
Decanta il tuo viso/ sotto la sua pelle l' inverno,/ ognuno scalpitando/ sfugge
La propria maledizione.
Daniela Bruni Curzi ( AP )
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