“...a volte l’amore non finisce...ma le anime sanno, ancor prima delle menti, quando è il momento di
riavvicinarsi...; ...alcune imprevedibilità non sono casuali. A volte può esserci lo zampino di Dio...che mette
in atto una serie di eventi...”
Queste sono solo alcune delle tante esternazioni che la nostra Carmen ci prospetta con una
semplicità...”dell’anima”. E non potendo citarle tutte, ricorderemo il dialogo tra il tassista e la signora russa,
di cui accenneremo ancora e da cui emerge che il primo rifiuta inspiegabilmente il compenso dalla seconda
che ha accompagnato nel suo giro...Anche nella storia di Gionatan, il nonno Fausto e la signora Giada si nota
una insolita indisponibilità ad accettare denaro per un lavoro che Fausto consegna alla signora Giada. Ma c’è
anche “Dall’altra parte del recinto”, “Gli alieni sulla terra”, L’artista Fabio”. I temi sono tanti e finiscono e si
riassumono tutti in una osservazione di Carmen, fatta durante una conversazione di qualche tempo fa con
me: “Vorrei che il mondo fosse diverso!”
Quanti fidanzati credono di essere arrivati alla fine della loro storia d’amore, ma finiscono per accorgersi di
essere stati precipitosi!” E che dire del “continuo mutamento” della vita: Carmen sembra voler continuare il
“panta rei” eracliteo: tutto scorre e non è possibile bagnarsi due volte nella stessa acqua di un fiume, ma il
ruscello (o mare in tempesta?), quello di Carmen, continua con limpidezza a non stancarsi mai di esistere. E’
come se Carmen cantasse un inno alla vita perché, come dirà in altri racconti, non bisogna mai rassegnarsi.
E’, insomma, come se incitasse tutti noi a bagnarci in un’altra acqua, l’acqua della vita, quell’acqua in cui
dobbiamo immergerci per non restare sporchi.
La scrittrice, poi, si supera e sale in cattedra quando sembra elargirci dei consigli che solo una persona
saggia può dare: il mostro che abbiamo dentro di noi sembra impedirci di vivere, ci rende insignificanti e
privi di armonia e energia, ma alla fine del suo racconto ci sorprende, quando afferma, con una semplice
considerazione, che il mostro e l’angelo coesistono dentro di noi, nonostante la grande distanza, e noi
possiamo avvicinarci prendendo un bel caffè insieme, certo, in un locale prestigioso della nostra anima!
Dalla storia del tassista e da quella di Fausto si evince una generosità che i lettori senza difficoltà
attribuiranno a Carmen. Certo nel secondo caso c’è di mezzo l’amore e conviene osservare tutte le sue
regole. Perciò una piccola captatio benevolentiae non stona perchè, in questo caso, non è risolutiva per un
rapporto che è già stato istituito tra -guarda caso- due anime che come spesso capita, si incontrano
casualmente e si riconoscono subito. Mi ha colpito il colloquio tra i due che, a meno che Freud non abbia
messo direttamente le sue mani, esprime questa empatia immediata:”Si segga, signora Giada, dice Fausto...
mentre le preparo un caffè...” Giada risponde:”la attendo, Fausto...”Quando Fausto ritorna col caffè, (sono
passati pochi minuti) le risponde: “Ecco il TUO tavolo. Giada, come TI sembra?” Per confermare l’intesa e
senza bisogno delle solite precisazione, Giada risponde:”Quanto ti devo?” Siamo passati dal “lei” al tu”, ma
tra qualche battuta si ritorna al “lei”. E’ quell’imbarazzo tipico di due persone che si sono riscoperte. Ma
anche se Carmen si fosse distratta e avesse sbagliato a scrivere, Freud ritornerebbe all’attacco perché
Carmen, come ogni scrittore, ha una grande confidenza coi suoi personaggi e senza accorgersi li fa
familiarizzare. Si ritorna al tu reciproco. E’ il modo più diretto per parlare tra loro due.
“Nulla avviene per caso”; i sogni non diventano desideri ma quadri che rappresentano le sfaccettature
dell’anima. Queste affermazioni si trovano nella storia dell’artista Fabio. Anche qui c’è una “prestazione
d’opera” gratis, quale compenso a un desiderio, a qualcosa che i due cercano ma che, come ha deciso la
scrittrice, non deve essere soddisfatto immediatamente. I lettori devono avere pazienza e aspettare. Questo
espediente si trova spesso nei racconti: Carmen vuole lasciare col fiato sospeso? O non ritiene necessario
entrare nelle faccende altrui, soprattutto quando rischiano di “complicarsi” con l’amore e di lanciare
messaggi equivoci?
In definitiva, in tutti i suoi racconti, la nostra Carmen mostra di avere tanti desideri che forse non si
realizzeranno mai; gli alieni sulla terra non esprimono forse la delusione di vivere in questo mondo?
Sarebbe bello fare un viaggio con gli alieni, ma per fare questo e per evitare equivoci, Carmen
prudentemente afferma che è richiesta tanta fantasia...E spaziando ancora nel suo libro, si ritrova un’altra
espressione: “paura di amare, forse? Giada e Fausto riusciranno ad amarsi?” Ma questo -l’abbiamo già
detto- dobbiamo intuirlo noi forse secondo i nostri desideri, secondo quello che ci suggerisce la nostra
anima.
In un altro racconto Carmen ci immagina in un recinto che non possiamo oltrepassare. A Raffaele, uno degli
“ospiti”, sembra di ascoltare una voce di cui non capisce la provenienza. Ma sembra raccogliere il
suggerimento di Carmen: quella che sente è la voce del suo cuore che lo tranquillizza: il senso profondo di
tutto questo si trova in una successiva parentesi non terrena.
Carmen, in definitiva, ci ha donato una raccolta di racconti non comuni. Ho più volte citato lo stesso, quello,
del tassista. Perché tutti, qualche volta, siamo un po’ tassisti, tutti viviamo in un clima di solitudine e solo
quando ci capita la possibilità di contrastarla in qualche modo, riusciamo ad apprezzare le cose belle della
vita. E in questo racconto, badate, non è l’amore, quello tradizionale tra un uomo e una donna, che muove il
comportamento del tassista. Sarebbe tutto molto banale: ma in fondo è sempre... l’amore, un altro tipo di
amore, quello di una madre per i propri figli lontani che cerca di annegare i propri sensi di colpa comprando
dei giocattoli che si premurerà di inviare. Anche il tassista ha un’anima come quella della signora. E’ un
incontro eccezionale tra due anime “superiori”, due anime che trovano il momento giusto per fondersi in un
abbraccio ideale. Dunque questa signora, baciata...dalla fortuna, ha trovato in un semplice tassista Il suo
terapeuta. Chissà quanti di noi vorrebbero incontrarlo!
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