Un uomo felice
di Hai Zi
Collana Poesia - Del Vecchio Editore
Traduzione di Francesco De Luca
In libreria e in ebook dal 30 aprile 2020
Pagine: 180 - Prezzo: 15 euro, ebook: 7,99 euro
Francesco De Luca mi ha parlato spesso di questo libro che ha curato, del poeta che
ha tradotto, del suo amore per la cultura cinese (che conosce a fondo) e che conta di
diffondere anche in Italia, ben oltre i soliti stereotipi. L’esistenza di Hai Zi presenta
molte analogie con la vita di Arthur Rimbaud (citato in epigrafe), perché anche lui
produce l’essenza del suo corpus poetico in pochi anni, quindi muore suicida. Lascio
la presentazione del lavoro alle parole della Casa Editrice, molto esaustive.
A trent’anni dalla sua morte arriva anche in Italia la raccolta completa del lavoro
del grande poeta cinese Hai Zi, pubblicata per la prima volta in Italia da Del
Vecchio. Hai zi si suicida appena venticinquenne sui binari del treno il 26 marzo
1989. Di fianco al suo corpo viene trovata una borsa che contiene una Bibbia, i
racconti di Conrad, Walden di Henri David Thoreau e Kon-Tiki di Thor Heyerdahl.
Un gesto simbolo da cui nasce il suo successo e che crea un vero culto intorno alla
sua figura. La sua lirica senza tempo affonda le sue radici nella tradizione poetica
cinese e si rivela al contempo incredibilmente attuale. F orse a causa della sua
intrinseca dicotomia ha faticato, e fatica ancora, a trovare una collocazione univoca
nonostante il grande successo di pubblico che lo ha portato a essere in Cina tra gli
autori più letti e conosciuti di tutti i tempi. Prima della sua morte i lavori di Hai Zi
erano pressoché sconosciuti, è solo in seguito al suo suicidio, che il culto attorno alle
poesie e alla vita/morte del loro autore inizia a svilupparsi. Parallelamente cresce
anche l’interesse accademico per il lavoro svolto da questo giovanissimo poeta che
sviluppa la sua consistente produzione nell’arco di soli 6 anni. Pur essendo un
artista figlio della rivoluzione culturale, i suoi lavori sembrano non avere alcun
appiglio con la realtà politica e sociale del suo tempo, e questo gli valse e gli vale
tutt’ora non poche critiche, ma a ben guardare nei versi di Hai Zi si nasconde un
messaggio universale che parla all’umanità intera, al di là dei momenti storici, con
una spinta trascendentale impossibile da ignorare che quindi parla di vera e
universale libertà. La poetica di Hai Zi sfugge alle categorizzazioni, non si piega alle
necessità piccine, perché nella sua autenticità sta la sua potenza, nella ricerca di sé
in quel collegamento che unisce l’individuo al tutto, quindi nella poesia che forgia il
mondo risiede il suo vero e profondo messaggio.
Francesco De Luca (scrittore, poeta e traduttore dal cinese) nel 2019 ha pubblicato il
romanzo Karma hostel con Il Foglio Letterario. Il libro narra le vicissitudini di un
ragazzo italiano che, deluso dall’esistenza che conduce in patria, decide di trasferirsi
in Cina e di aprire un piccolo albergo per surfisti. Il romanzo fa capire molte cose
della cultura cinese, affrontando il tema dei movimenti di opposizione e dei
dissidenti.
Le poesie sono tutte edite con il testo cinese a fronte. Vediamone alcune.
Gordiano Lupi
Agricoltori
Nel fiume blueggiante
lavo le mani
lavo le mani dalle antiche guerre
combattere è già qualcosa di lontano
di non più adatto
il mio sangue
afferra la mia preziosa spada
l’armatura
finanche la corona
per nasconderli tra alte montagne
carrozze da Nord
si arrestano nell’affetto della terra gialla
ma la terra tramandata di generazione in generazione
sta dormendo nel sacco di semi
(1983)
In mare
Tutti i giorni son giorni in mare
povero pescatore
grumi di carne come una fune maldestra
lanciato sulle onde
vuole afferrare terre lontane
oggetti luminosi
anche solo i finti sorrisi del sole
ma afferra solo assi di legno marce:
capanne, barche e bare
dorsi di pesci migrano in branchi
senza fine e senza inizio
della giovinezza solo si può dire
quanto sia fragile
(Giugno 1984)
Natura
Lascia che io dica
è una donna forte e bella
pesciolini blu sono i suoi orci
e sono i suoi svestiti abiti
lei sa amarti con la carne
nelle canzoni popolari da tempo ti ama
Guardando in alto in basso
talvolta ne accarezzi il corpo
seduto sul tronco la baci
ogni foglia è le sue labbra
ma non la vedi
come sempre tu non la vedi
ma lei da lontano ancora t’ama.
(1984)
Villaggio
Nel villaggio abitano
madre e figlio
il figlio tranquillo cresce
la madre tranquilla osserva.
Tra i fiori d’amento
il villaggio è una barca bianca
le mie sorelle si chiamano fiori d’amento
le mie sorelle sono splendide.
(1984)
Autoritratto
Lo specchio è una ciotola
sul tavolo
il mio viso
è la patata nella ciotola
Ecco, escono da terra
queste dolci ossa
(1984)
Sguardi
Fiori di pero
sul muro di terra scivolano
suoni di campane di armenti
Zia ha portato due nipotini
ritti davanti a me
come due tozzi di carbone nero
forte davvero il sole
di tutto il creato in crescita, frusta e sangue!
(1985)
Mezza poesia
Sei mia
mezza poesia
ami metà col cuore
nascondi metà col corpo
sei mia
mezza poesia
che nessuno cambi una parola.
(1986)
Antologia d’amore
Seduto sul candeliere
sono una corona di fiori
penso a un’altra corona di fiori
non so quando offrire
non so come porre.
(1986)
Le traduzioni sono di Francesco De Luca.
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