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Segnalazione in primo Piano: Incontro tra delegazione richiedenti asilo del Gambia e rappresentanti della Prefettura di Bari


Come già avvenuto in altre città d’Italia, una delegazione di migranti gambiani richiedenti asilo presso il Cara di Bari-Palese ha incontrato il dirigente vicario della Prefettura di Bari e la responsabile dell’Ufficio immigrazione dott.ssa Dabbicco.
Dopo aver consegnato un documento (in allegato), in cui è riportata la gravissima situazione politico-istituzionale del Gambia a rischio guerra civile, la delegazione ha sottolineato che negli ultimi mesi sono state pochissime le persone (circa una decina) alle quali è stata riconosciuta la protezione umanitaria di due anni. Su circa 300 gambiani richiedenti asilo, presenti attualmente nel Cara di Bari, quasi tutte le richieste di protezione internazionale sono state rigettate dalla Commissione territoriale.

A tal proposito, i migranti stessi, informati del diritto al ‘gratuito patrocinio’ per avviare il ricorso a seguito del diniego, hanno denunciato la richiesta esplicita da parte di alcuni avvocati all’interno del Cara di versare tra le 300 e le 400 euro, con un anticipo di 50euro a persona.

A fronte della grave situazione di instabilità politica in Gambia, del rischio che corrono se fossero costretti a ritornare nel loro paese e della volontà di vivere regolarmente in Italia, hanno richiesto formalmente ai dirigenti presenti:

- la concessione di un permesso di soggiorno sussidiario da parte delle autorità italiane per tutti i richiedenti asilo (sia per quelli già con diniego sia per quelli in attesa) a prescindere dall’esame caso per caso da parte della Commissione territoriale;

- la denuncia formale presso gli organi e le autorità giudiziarie competenti dell’anomala richiesta di compenso/parcella da parte degli avvocati per avviare le pratiche del ricorso, dato che si tratta di un servizio da fornire con gratuito patrocinio.

I dirigenti presenti hanno accolto le istanze della delegazione informandola:

- che immediatamente avrebbero inviato il documento e le istanze riportate alla Commissione nazionale presso il Ministero degli Interni affinché si possa rilasciare la protezione internazionale a tutti i richiedenti asilo provenienti dal Gambia;

- di riportare per iscritto la loro denuncia riguardo la richiesta di denaro da parte di alcuni avvocati per avviare il ricorso a causa del diniego ricevuto.

Insieme alla delegazione hanno partecipato all’incontro e supportato le istanze dei richiedenti asilo alcuni referenti delle associazioni Solidaria, Convochiamoci per Bari e Educhiamoci alla Pace

Contatto: 339.2248494
Associazione Solidaria (solidariassociazione@gmail.com) 



PACE E DEMOCRAZIA PER IL GAMBIA!  - PERMESSO DI SOGGIORNO PER I GAMBIANI!



Il Gambia è un piccolo stato dell'Africa occidentale con i confini segnati dal colonialismo inglese.
Gli interessi commerciali dell'impero britannico ritagliarono una striscia di terra sui lati dell'omonimo fiume che entra nel cuore del Senegal.
Negli ultimi 23 anni Yahya Jammeh ha governato con una dittatura brutale questo piccolo paese abitato da nemmeno 2milioni di abitanti (fino a 90mila emigrati all’estero).
Torture arbitrarie, sparizioni e censura sono state più volte condannate da Humas Rights Watch. Nonostante le minacce del presidente alla stampa libera e agli omosessuali, il Gambia rimane meta del mercato turistico occidentale e Jammeh quest’estate stava per stringere un accordo “migration compact” (denaro per facilitare l’espulsione di migranti) con il governo italiano.
Proprio chi sta scappando dalla guerra e dalla povertà viene ri-mandanto indietro dalla democratica Europa che stringe la mano ai carnefici. 
L’ entourage di Jammeh si è arricchito con la svendita della costa al turismo occidentale, ma la metà della popolazione vive sotto la soglia di povertà. 
Il primo dicembre Adama Barrow, ex agente immobiliare, vince a sorpresa le elezioni presidenziali. Il dittatore Jammeh, dopo averle accettate, nonostante la conferma del corretto svolgimento da parte della commissione elettorale, denuncia i brogli ed incomincia a ripararsi nel palazzo presidenziale.
Negli ultimi giorni Jammeh, oltre ad aver corrotto gli alti gradi dell’esercito tra cui il generale Ousman Badjie, ha ingaggiato 1700 mercenari dai paesi vicini. Il presidente della Commissione Elettorale Indipendente è scappato e sono state chiuse alcune stazioni radio anti-regime. 
Intanto l’ECOWAS (Comunità Economica degli Stati dell’Africa Occidentale) ha dichiarato che è plausibile l’intervento militare delle nazioni esterne.
Il Gambia rischia di precipitare a breve nella guerra, con i crescenti arresti politici del regime i gambiani emigrati in Europa sono aumentati negli ultimi due anni del 400%.
Nonostante la gravissima situazione politica del paese della smiling cost, le commissioni che verificano le richieste di asilo in Italia continuano a dare responsi negativi.

Il 19 gennaio sarebbe dovuto iniziare il mandato del nuovo presidente Adama Barrow, i rifugiati gambiani propongono una manifestazione di solidarietà internazionale che chieda:

1- Democrazia per il Gambia e l’introduzione di un limite di massimo due mandati per l’esecutivo in modo da rafforzare la partecipazione della popolazione e la stabilità del paese. Servirà la riforma di una magistratura corrotta che ha decretato tanti arresti politici e violenze contro i familiari.

2 - Il popolo gambiano deve rimanere unito con la coalizione che ha sostenuto Barrow e non deve cadere nella trappola dei tribalismo. Il Gambia vuole essere uno stato multi-confessionale, non uno stato islamico per gli interessi della dittatura. Allo stesso tempo NON VUOLE LA GUERRA che ammazzerebbe tanti gambiani prima di arrivare al tiranno Jammeh.

3- I richiedenti asilo gambiani chiedono un permesso di soggiorno sussidiario per la grave situazione di instabilità politica del loro paese. Pretendono inoltre che l’Italia faccia fede ai propri principi costituzionali evitando accordi politico-commerciali fino a che il Gambia non avrà un governo democraticamente eletto.

I RICHIEDENTI ASILO DEL GAMBIA OSPITI DEL  CARA DI BARI

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