Eroi in braghe di tela
Anche l'ultimo disperso di Rigopiano è stato recuperato. Un po' di riposo per la manciata di pompieri, chi dice quaranta, chi venticinque, che hanno lavorato in condizioni logistiche estreme.
A sentire il loro racconto sullo scarso equipaggiamento, sulle divise inadeguate al gelo, sull'assenza di bagni chimici, sui panini con la nutella per pranzo e una rassegata pasta e fagioli come improvvisata cena notturna, tornano alla mente quei militari italiani che bonificavano il Kosovo dall'uranio impoverito, lavorando a mani nude e con la maglietta estiva, mentre i marines americani si muovevano protetti da scafandri. Storie di persone normali che lo Stato chiama eroi, manda allo sbaraglio in braghe di tela e, infine, dimentica.
A sentire il loro racconto sullo scarso equipaggiamento, sulle divise inadeguate al gelo, sull'assenza di bagni chimici, sui panini con la nutella per pranzo e una rassegata pasta e fagioli come improvvisata cena notturna, tornano alla mente quei militari italiani che bonificavano il Kosovo dall'uranio impoverito, lavorando a mani nude e con la maglietta estiva, mentre i marines americani si muovevano protetti da scafandri. Storie di persone normali che lo Stato chiama eroi, manda allo sbaraglio in braghe di tela e, infine, dimentica.
Marco Lombardi