Le principali Università europee, tra cui Oxford, Cambridge, Stoccolma,
Pisa e Milano, si ritroveranno in Basilicata dall’1 al 3 dicembre per il quinto
“Convegno internazionale di dialettologia – progetto A.L.Ba. (Atlante
Linguistico della Basilicata)” organizzato dall’Università della Basilicata in
tre sedi: si comincia il 1 dicembre a Potenza, dalle ore 9 nell’aula magna (via
N. Sauro, Polo del Francioso) per poi proseguire a Lauria, il 2 dicembre (ore
10.30 Sala convegni), e a Vaglio (Potenza) il 3 dicembre, dalle ore
9.30 (Sala Convegni Museo delle antiche genti lucane): come per le
precedenti edizioni, il convegno sarà quindi itinerante, con l’obiettivo di “coinvolgere
il territorio – hanno spiegato gli organizzatori – così come fatto negli anni
scorsi, con appuntamenti che si sono svolti a Matera, Grumento, Venosa,
Lagopesole, Tito e Castelmezzano”.
I ricercatori del progetto A.L.Ba. sono quindi partiti da studi
precedenti, aggiungendovi negli anni un lavoro di raccolta dati sul campo in
tutti i centri lucani per consentire interpretazioni più sicure e fondate
dell’origine dei diversi dialetti, e per preservare nel tempo il patrimonio
linguistico della Basilicata, unico nel suo genere.
Nell’area meridionale della regione, ad esempio, si può incontrare un
vocalismo uguale a quello presente in gran parte del territorio sardo. Le due
aree, quindi, quella meridionale lucana e quella sarda, sarebbero le più
conservative del mondo romanzo. Ma in Basilicata troviamo anche aree con
vocalismo di tipo siciliano, balcano-romanzo e infine quello prevalente tra le
lingue neo-latine, il romanzo-occidentale. Inoltre, a dimostrazione che questa
regione è sempre stata terra accogliente, si possono incontrare enclave
italo-albanesi che si sono insediate dal 1400, e colonie galloitaliche che
provengono dall’area liguro-piemontese.
Il primo volume dell’A.L.Ba. è frutto di quasi due anni di lavoro, iniziati
nel maggio 2007 e conclusi con la pubblicazione nel 2010. I ricercatori, per le
interviste sul campo, hanno utilizzato registratori dotati di flash card, e i
dati sono stati poi scaricati, analizzati, e trascritti in grafia fonetica Ipa,
e immessi nelle carte lessicali dell’A.L.Ba: il primo approccio con gli “informatori”
(ovvero persone del posto, per lo più anziani, residenti da sempre nel centro
di riferimento) presupponeva la registrazione di conversazioni libere durante
le quali il ricercatore si limitava a orientare il discorso dell’interlocutore
con brevi interventi. Ad esempio chiedeva all’informatore di raccontare della
propria famiglia, del modo in cui vivevano per ottenere il lessico riguardante
la parentela. Questo ha consentito un’ampia raccolta di testi dialettali
spontanei, che forniscono un modello sicuramente attendibile. Solo quando dalla
conversazione libera non si sono ricavati i dati lessicali necessari alla
compilazione dell’Atlante, i raccoglitori hanno somministrato, in fasi
successive, un questionario mirato a ottenere le forme mancanti. Il
questionario non presentava la richiesta secca del termine, ma esso era
compreso all’interno di una frase: ciò è servito a evitare il condizionamento
linguistico del parlante, che lo avrebbe portato a fornire forme veicolate
dall’italiano e quindi non attendibili. Finora i volumi dell’A.L.Ba. pubblicati
sono quattro (2010-2012-2015-2016, il quarto è in stampa), e ognuno è corredato
da un Bollettino di accompagnamento (due sono stati già pubblicati) che fornirà
dati aggiuntivi e ogni informazione importante per l’interpretazione dei dati
linguistici raccolti. Il Progetto e i volumi pubblicati sono ormai noti in
tutto il mondo e portano nuova attenzione sulla Basilicata e sulla sua cultura.
Grazie al progetto A.L.Ba. l’Università della Basilicata ha inoltre “potuto
anche attivare un Erasmus con l’Università di Cambridge, e
ha pubblicato oltre agli atti dei precedenti convegni anche quattro volumi
dell’Atlante Linguistico della Basilicata: il quarto è in stampa con la casa
editrice Osanna”. Il progetto A.L.Ba. è stato realizzato “grazie alla
lungimiranza e intelligenza della Regione Basilicata – ha ricordato la
responsabile del progetto, la professoressa Patrizia Del Puente - che ha
investito in questa importante iniziativa culturale, e continua a sostenerlo:
sarà intenzione della Regione dare vita al Centro internazionale di
dialettologia, ovvero un Istituto di grande prestigio, e si avvarrà del
partenariato di Università straniere e italiane. Il Centro attiverà ancora
maggiormente la sinergia già esistente con il territorio e servirà a
incrementare l’internazionalizzazione della regione, con l’intento di salvaguardare
l’importante patrimonio linguistico della Basilicata”.