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Segnalazione in primo Piano: È uscito “Il Foglio volante” di settembre

È uscito ed è stato già spedito agli abbonati il numero di settembre del “Foglio volante - La Flugfolio - Mensile letterario e di cultura varia”. Compaiono in questo numero le firme di Rinaldo Ambrosia, Bastiano, Carla D’Alessandro, Francesco De Napoli, Georges Dumoutiers, Francesco Guazzo, Amerigo Iannacone, Tommaso Lisi, Adriana Mondo, Giuseppe Napolitano, Nadia-Cella Pop, Maria Luisa Russo, Patrick Sammut, Adāo Wons, Angelica Zappitelli. Ricordiamo che per ricevere regolarmente “Il Foglio volante” in formato cartaceo è necessario abbonarsi. L’abbonamento – che dà diritto all’omaggio di tre libri delle Edizioni Eva per un prezzo di copertina superiore al costo dell’abbonamento (20 euro) – serve anche a sostenere un foglio letterario che non ha altre forme di finanziamento. Per ricevere copia saggio gratuita, ci si può rivolgere all’indirizzo: fogliovolante@libero.it oppure al numero telefonico 0865.90.99.50. Riportiamo, qui di seguito, una nota dalla rubrica “Appunti e spunti - Annotazioni linguistiche”, di Amerigo Iannacone, una breve poesia del poeta brasiliano Adāo Wons e, dalla rubrica “Versetti e versacci”, un epigramma di Bastiano.


Appunti e spunti
Annotazioni linguistiche
di Amerigo Iannacone

La d eufonica

Per motivi eufonici, a volte alla congiunzione e, alla preposizione e, raramente, anche alla congiunzione o, seguite da vocale, si aggiunge una d, detta appunto “eufonica”. Non c’è una regola precisa che stabilisca quando metterla e quando no, piú che altro dipende dal gusto di chi scrive. Tuttavia possiamo dire che se segue una parola che comincia con la stessa vocale è opportuno mettere la d eufonica: «Adamo ed Eva»; «Erano partiti ed erano andati a Milano»; «Ho parlato ad Alberto». È meglio non metterla, però, se la vocale iniziale della parola che segue è diversa: «Eva e Adamo»; «Partirono e andarono a Milano»; «Ho parlato a Umberto». Per quanto riguarda la congiunzione o, la d eufonica ormai non si usa quasi piú. Es.: «Si può dire ubbidire odobbedire», ma il piú delle volte la si omette: «Si può dire ubbidire o obbedire».
È praticamente scomparsa, invece, la i eufonica che si usava mettere davanti alla cosiddetta s impura, ovvero s seguita da consonante. La si può trovare in testi dell’Ottocento e del primo Novecento molto raramente in testi di oggi. Es.: «È andato inIsvizzera»; «Guidava in istato di ebbrezza»; oggi si scrive e di dice tranquillamente: «È andato in Svizzera»; «Guidava in stato di ebbrezza». E la grammatica, come sempre diciamo, segue l’uso e non è l’uso a seguire la grammatica.


VERSETTI E VERSACCI
di Bastiano


Lo scrittore

Tante aspirazioni
rimangono intenzioni,
passano gli anni
aumentano i malanni
perdo la lena
la vena si svena.
Ormai
sono piú le rughe
che le righe.

19.7.2016


La luna, mi vestono, faville di incontenibile
di un cielo di stelle a mettere in ombra il mio sguardo.

Una notte dolce e calma
battute d'arresto della vita devono garantire
angoli in silenzi assordanti.

in percorsi al chiaro di luna
cammino distanze della luna da me

Poi mi rifornisco della luce delle stelle
Io cammino nel momento in cui non si cancella
tempo di vertigini
per rinascere la mattina assonnato
la luna in me.

                Adão Wons
                Codiporã (Brasile)

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