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Segnalazione in Primo Piano: Il Governo dice sì all'elettrodotto Bisaccia - Deliceto, alla Regione Campania l'ultima parola


I ministri Franceschini e Galletti firmano la compatibilità dell'opera che interessa i comuni di Lacedonia, Bisaccia, Rocchetta S. Antonio, Sant'Agata di Puglia e Deliceto.

Il Ministero dell'Ambiente, di concerto col Ministero dei Beni e delle Attività culturali, decreta la compatibilità ambientale del progetto'Elettrodotto aereo 380 kV Bisaccia- Deliceto ed opere connesse'presentato da Terna Spa e afferente ai comuni di Lacedonia, Bisaccia, Rocchetta S. Antonio, Sant'Agata di Puglia e Deliceto. 
Il decreto, protocollato il 6 agosto e pubblicato sul sito del Ministero dell'Ambiente assieme a tutta la documentazione inerente alla valutazione di compatibilità ambientale rilasciata dalla commissione Vas/Via competente, reca le firme dei Ministri Gian Luca Galletti e Dario Franceschini. Dunque, dopo il botta e risposta degli ultimi anni tra osservazioni di comitati ed enti territoriali e controdeduzioni puntualmente presentate da Terna, arriva il parere favorevole della commissione tecnica ministeriale assieme a tutta una serie di prescrizioni ante operam, nella fase del cantiere e successivamente, post operam.
Procediamo con ordine. L'opera dovrebbe sorgere a meno di 5 km di distanza da due siti Sic e Zps; rispettivamente i 'Boschi di Guardia dei Lombardi e Andretta' (2,7 km) e 'Boschi e sorgenti della Baronia' (2,9 km). Poco più distanti, il lago di S. Pietro- Aquilaverde (7,5 km) e il 'Bosco di Zampaglione' di Calitri (8,7 km). "Troppo vicino ai siti di interesse regionale", hanno ribadito nel tempo i comitati. Ma Terna provvede, su specifica richiesta della commissione tecnica Vas/ Via a redigere la prima fase della valutazione di incidenza ambientale, una sorta di screening di primo livello, una verifica in buona sostanza, sui siti Sic e Zps più vicini all'elettrodotto. "Tenendo conto- precisa il decreto- che in sede di valutazione tecnica la commissione è stata integrata da un rappresentante della Regione Puglia e uno della Regione Campania".
Le prime osservazioni e pareri pervenuti alla commissione, tra maggio e giugno del 2012, arrivano da un gruppo di agricoltori per mezzo dello studio tecnico del dott. Iacullo, dalla Regione Campania e Genio Civile di Avellino, dalla Comunità Montana Alta Irpinia, il comitato 'Ambiente e Territorio' di Bisaccia coadiuvato dal circolo altirpino di Legambiente, dalla Provincia di Avellino, il MIBAC e la Direzione generale per il paesaggio, le belle arti, l'architettura e l'arte contemporanea e, infine, dal Ministero della Salute, nello specifico, dal dipartimento della Sanità pubblica e innovazione. Le controdeduzioni di Terna sono del giugno 2013; dopo la loro pubblicazione a luglio, già nel settembre vengono inviate le osservazioni dei comuni di Bisaccia e Lacedonia, nonché del comitato 'Ambiente e Territorio'. Ancora, Terna risponde nel dicembre 2013 proponendo ulteriori integrazioni al progetto originario. Tra maggio e giugno 2014 Bisaccia, Lacedonia con due note differenti e la Provincia depositano ulteriori osservazioni. Per la maggior parte,si fa riferimento alla coerenza dell'opera con gli strumenti pianificatori e programmatici previsti nel Piano territoriale paesaggistico regionale (Ptpr) e nel Piano territoriale di coordinamento provinciale; all'interferenza dell'opera con le aree a rischio di eventi franosi o erosivi; all'analisi piuttosto carente dell'impatto dell'opera sulla fauna, in particolar modo gli uccelli;all'impatto sul paesaggio e sui beni storici- architettonici; al metodo di calcolo dei campi elettromagnetici e il rispetto dei limiti di induzione magnetica; al rumore.
Viene coinvolta la Soprintendenza di Avellino e Salerno che chiede a Terna una documentazione integrativa, considerati gli effetti visivi cumulativi derivanti dalla compresenza di numerosi elettrodotti, e conseguenti parchi eolici, che insistono sulla stessa area. "Ma- precisa il Ministero- il parere in questione non può considerarsi definitivo e va interpretato nel senso della prosecuzione dell'opera, giacché un parere definitivo potrà essere rilasciato solo dopo l'acquisizione dei dati derivanti da altre e più approfondite indagini". Il tutto però tenendo sempre ferme le prerogative delle Soprintendenze interessate, specie sulla conoscibilità del cronoprogramma dei lavori "al fine di permettere eventuali sopralluoghi e garantire gli scavi, in particolare nelle aree ad alto rischio archeologico".
Quindi, dopo il parere positivo con prescrizioni del 24 aprile 2015 della commissione Vas/Via, quello del Ministero dei Beni e delle Attività produttive e del Turismo del 26 maggio 2015 e l'ultimo, quello della regione Puglia, mancherebbe all'appello solo il parere della Regione Campania. Per quanto concerne il progetto, invece, "eventuali e ulteriori autorizzazioni dovranno essere acquisite prima della conclusione della Conferenza dei servizi decisoria. Fatte salve, e non presenti all'interno del provvedimento in questione- si precisa nel decreto- le autorizzazioni, intese, concessioni, licenze, pareri, nulla osta e assensi in tema di patrimonio culturale eventualmente da rilasciare da parte del Ministero o dalla Regione". A questo punto, qualora i portatori d'interesse dovessero ritenerlo necessario, non resterebbe che un'unica via: quella del ricorso al Tar entro 60 giorni, e al Capo dello Stato entro 120 giorni dalla pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale.

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