Appuntamenti in Primo Piano: Al via la mostra “Vincenzo Marinelli e gli artisti lucani dell’Ottocento” alla Pinacoteca Provinciale di Potenza
Dal 28 marzo al 2 giugno un affascinante percorso
tra storia e artedella Basilicata promosso dal
Centro Annali “Nino Calice”
L’inaugurazione avrà luogo
alle ore 11:30 all'interno
della Pinacoteca Provinciale.
Il
progetto - promosso dal Centro Annali per una storia sociale della Basilicata
“Nino Calice” e posto sotto l'Alto Patronato della Presidenza della Repubblica - giunge a completare
il percorso avviato nel 2008 con la mostra “Giacomo Di Chirico tra storia e realtà.1844 -1883”
e proseguito nel 2012 con quella dal titolo “Michele Tedesco. Un pittore lucano
nell’Italia Unita (1834-1917)”.
Entrambi
gli eventi espositivi, ospitati nella Pinacoteca Provinciale, hanno riscosso
l’apprezzamento da parte di amanti dell’arte e di migliaia di visitatori
provenienti anche da fuori regione.
La mostra su Marinelli, così
come quelle in precedenza dedicate agli altri due grandi artisti lucani, è
frutto di un meticoloso lavoro di ricerca che ha permesso di approfondire
numerosi aspetti del panorama artistico e storico della Basilicata nel XIX
secolo, all’interno del quale Marinelli, Di Chirico e Tedesco si pongono come
figure di altissimo rilievo.
La mostra sarà aperta al
pubblico a partire da sabato 28 marzo alle ore 16.00. Fino al 2 giugno
sarà possibile visitarla dal lunedì alla
domenica dalle 9.00 alle 13.00 e dalle 15.30 alle 20.00.
Oltre alla curatrice del progetto Isabella Valente,
docente dell’Università degli Studi di
Napoli Federico II, prenderanno parte alla presentazione Piero
Lacorazza, Presidente del
Consiglio Regionale della Basilicata, Nicola
Valluzzi, Presidente della Provincia di Potenza, Domenico Totaro, Presidente Parco
Nazionale Appennino Lucano Val d’Agri Lagonegrese, Dario De Luca, Sindaco della Città di Potenza, Maria Carmela Consiglio, Presidente
del Centro Annali per una storia sociale della Basilicata “Nino Calice”, Giuseppe Tancredi, Presidente Lions
Club Potenza Pretoria, Angelo
Chianese, Presidente DataBenCArt, Distretto ad alta tecnologia per i
Beni Culturali, Palmarosa Fuccella,
direttore artistico e responsabile del progetto per il Centro Annali.
SCHEDA PROGETTO
a cura di Isabella Valente
Figura d’artista romantico, fine intellettuale,
viaggiatore curioso, Vincenzo Marinelli,
insieme con i pittori Giacomo Di Chirico
e Michele Tedesco, ricompone la
triade delle personalità artistiche più interessanti del secolo XIX cui la
Basilicata diede i natali.
Ciascuno a suo modo occupò un posto di rilievo
sia nella scuola napoletana di pittura, di cui fecero tutti e tre parte
integrante, sia nel panorama artistico italiano ed europeo. Si trasferirono
presto a Napoli, capitale del Regno fino all’Unità, inizialmente per poter
frequentare il Real Istituto di Belle Arti, dove si distinsero per valore e
profitto, ritornandovi in età matura da professori. Tutti e tre entrarono nel
circuito delle esposizioni artistiche, prima delle Biennali Borboniche e, dopo
il 1861, in quelle della Società Promotrice di Belle Arti. Si distinsero sempre
agli occhi della critica, assicurandosi precocemente i favori del pubblico e
del collezionismo, aristocratico e borghese.
Di Chirico fece parte della scuderia Goupil di Parigi; Tedesco ebbe un giro
di collezionisti durante il periodo trascorso con i Macchiaioli toscani e di
committenti nelle varie capitali europee, come Londra e Monaco. Marinelli fu
prima presso la corte di Ottone di Baviera, primo re di Grecia, poi presso il
khedivè d’Egitto, che lo volle con sé anche in eventi ufficiali. Tre figure di
intellettuali politicamente impegnati, di patrioti liberali, di sperimentatori
aggiornati sempre alle moderne esperienze artistiche.
Di Michele
Tedesco (1834-1917) ricordiamo il suo impegno teorico e pratico al fianco
di Diego Martelli, con il gruppo dei Macchiaioli a Firenze, del quale fece
concretamente parte, per poi allinearsi alla pittura mitteleuropea, tedesca e
inglese, mai dimentica del realismo acquisito in ambiente partenopeo,
aprendosi, sempre più, tanto al simbolismo, quanto all’aspetto sociale del
vero. Di Chirico (1844-1883), scomparso precocemente, muovendosi all’interno
degli orientamenti veristici di Morelli e Palizzi, si lasciò sedurre dalla
scintillante maniera dello spagnolo Mariano Fortuny, giungendo ad elaborare una
personale cifra con la quale ritrasse tanto la società borghese, quanto il
mondo contadino memore della sua terra, e acquistando una gran fetta del mercato
parigino ed europeo. Vincenzo Marinelli
(1819-1892), più anziano degli altri due, riuscì a portare a Napoli i colori di
un mondo mai visto, quello orientale, sognato e discusso in sede artistica e
letteraria, insieme con una personale e moderna sperimentazione pittorica.
Un lungimirante progetto, promosso dal Centro
Annali Nino Calice, ha previsto dal 2007 a oggi, la rivalutazione del
patrimonio culturale figurativo lucano, con l’organizzazione di tre eventi
espositivi: nel 2008, fu presentato Di Chirico, nel 2012, Tedesco e oggi
Marinelli. Già nel 2008, assieme a Di Chirico fu allestito uno spazio dedicato
agli artisti legati al pittore lucano durante il periodo trascorso presso lo
studio di Maiori; nel 2012, insieme con Michele Tedesco, fu recuperata l’inedita
figura di sua moglie, la tedesca Julia Hoffmann, pittrice di rilievo europeo.
In quella stessa occasione fu presentata, inoltre, una sezione dedicata ai
pittori meridionali del Risorgimento italiano, così poco presenti nelle altre
esposizioni organizzate per le celebrazioni dei centocinquant’anni dell’Unità.
Ora, al fianco di Marinelli, si presenta
un’antologica di personalità che completano il percorso avviato nel 2008: Antonio e Vincenzo Busciolano, Giuseppe Mona, Vincenzo La Creta, Andrea
Petroni, Angelo Brando, Piero Tozzi, Pasquale Virgilio, Cesare Colasuonno, Giuseppe
Viggiani. Fra gli artisti proposti, è presente per la prima volta Rosalinda Marinelli, figlia di
Vincenzo, una delle prime donne a frequentare l’Accademia di Belle Arti in
Italia.
Il grande progetto del Centro Annali, che si
conclude con la mostra che qui inauguriamo, si è inserito nel solco tracciato
dalla Soprintendenza di Matera che, nel 2002, organizzò la prima mostra
dedicata ai Pittori lucani dell’800 e del primo ’900 presso la
Pinacoteca provinciale di Potenza.