L'Europa dell'onestà e non dell'austerità
Nel 1992 scoppia tangentopoli. Perché il cittadino si ribellò al circolo sistematico della corruzione? Secondo uno dei punti di vista, ciò avvenne in quanto le imprese e i privati, travolti da una crisi economica che sembrava portare il paese al fallimento, non furono più in grado di ottemperare al tariffario di politici e funzionari disonesti.
Nel 1992 scoppia tangentopoli. Perché il cittadino si ribellò al circolo sistematico della corruzione? Secondo uno dei punti di vista, ciò avvenne in quanto le imprese e i privati, travolti da una crisi economica che sembrava portare il paese al fallimento, non furono più in grado di ottemperare al tariffario di politici e funzionari disonesti.
Non sarebbe stata dunque una ribellione etica, ma semplicemente lo sfogo del dissesto economico, per cui, superata la congiuntura sfavorevole, tutto ricominciò come prima. Più e peggio di prima. L'illecito concepito come necessità del vivere sociale. La tomba della fiducia.
Ma è un mal comune e ci si aggancia facilmente all'attualità del caso Grecia. Il piano di risanamento che l'UE dovrebbe accettare, anche se andrà visto con quali clausole di salvaguardia, si basa semplicemente sulla lotta all'illegalità e su una maggiore equità sociale. Se non venisse bocciato e dunque fossero accettate le stime presentate dal governo Tsipras, si avrebbe la prova che troppo spesso nel dibattito pubblico, almeno in Italia, si confonde l'onestà con l'austerità. Sarebbe così l'onestà che l'Europa chiederebbe oggi agli Stati membri per risanare i conti. D'altronde la Germania spende molti più soldi pubblici di noi per il bene generale, salute, scuola, sicurezza e ricerca, ma ne spreca e ruba moltissimi di meno, creando un giro d'affari che ripaga e di molto lo sforzo fatto e questo permette al debito di calare piuttosto che crescere.