Su iniziativa del CineClub "Vittorio De Sica", nel ventennale
delle proprie attività, si inaugura sabato 28 febbraio ore 18,00 nel
Centro sociale di Rionero la Mostra CinEtica 2015 giunta alla XIX
edizione, quest'anno dedicata proprio a Vittorio De Sica nel
quarantennale della sua scomparsa. Si apre con il capolavoro del 1951
MIRACOLO A MILANO, firmato insieme a Cesare Zavattini. La inaugurazione
prevede una mostra di manifesti che hanno caratterizzato le costanti
attività del "De Sica" e un corto della ergista Amila Aliani su De Sica
attore e cantante.
Per sempre Vittorio De Sica … ieri, oggi, domani
Era un freddo autunno vicino Parigi, quando Vittorio De Sica chiude
gli occhi su questo mondo; era il 13 novembre del 1974. Settantatre
anni, nemmeno tanti, ma ricchissimi di emozioni e di eventi che lo hanno
portato ad essere considerato una figura preminente ed imprescindibile
del cinema italiano e mondiale, uno dei padri del Neoralismo e, nel
contempo, uno dei più grandi registi ed interpreti della Commedia
all’italiana. Era nato a Sora, in Ciociaria, il 7 luglio del 1901,
ciociaro come Mastroianni e Manfredi, ma napoletano nel profondo, per
radici e cultura. E’ stato un eclettico attore, regista, sceneggiatore,
cantante e musicista. Per quella sua generazione, affermatasi fra le
due guerre, nessuno al mondo può vantare un così ricco palmares
di premi e di eminenti valutazioni di critica. Il più versatile,
geniale e coerente, un unicum con il maestoso Cesare Zavattini con il
quale ha scritto e girato le sequenze più intense del cinema di ogni
tempo. Gli attori di riferimento nella memoria collettiva resteranno per
sempre Sophia Loren e Marcello Mastroianni, ricondotti poi da altri
cineasti in capolavori immortali: uno su tutti “Una giornata
particolare” di Ettore Scola. E saranno tanti gli attori che De Sica
dirigerà: da Sordi a Belmondo e Salvatori, dalla Lollobrigida alla
Ralli, artisti che hanno oltremodo carpito la sua genialità e la sua
poetica interpretativa.
E’ stato attore in ben 158 pellicole, ha diretto 34 film (alcuni ad
episodi), talvolta è stato autore non accreditato per esigenze
"alimentari": a causa della passione del gioco accettò spesso lavori su
commissione. Vittorio De Sica domina almeno tre stagioni del cinema:
come "attor giovane" acquisisce una immensa popolarità anche come
cantante (rimarrà immortale Parlami d’amore Mariù) e specie del
repertorio napoletano (la sua vera anima); come regista forma con
Cesare Zavattini un sodalizio di strabiliante creatività ed innovazione
nelle immagini; come morigerato del racconto firma opere lineari nel
linguaggio culminate nell'Oscar del 1970 per Il giardino dei Finzi Contini, tratto da un racconto di Giorgio Bassani.
Forse il film che più lo rappresenta e lo distingue – ci confida la figlia primogenita Emilia - è senz’altro Umberto D.
del 1952, dedicato a suo padre, film destinato ad un rilevante
dibattito e pure a polemiche puritane tanto che l’allora sottosegretario
Giulio Andreotti (all’apice delle politiche di censura) affermò che,
per la grande responsabilità che ha il cinema nella cultura, "… i panni
sporchi si lavano in famiglia".
Fu il suo cinema a portare all'Italia i primi Premi Oscar e a fare di
Vittorio de Sica il regista italiano più premiato con ben quattro
statuette: nel Gotha della cultura cinematografica di ogni tempo.
L'anno in cui morì, Ettore Scola gli dedicò uno dei suoi capolavori, C'eravamo tanto amati, ma la sua eredità è di tale portata che il cinese Wang Xiaoshuai nel 2001 girò, con Le biciclette di Pechino,
un dichiarato omaggio-remake del suo capolavoro. Il regista svedese Roy
Andersson, con il Leone d’Oro in mano all’ultima Mostra di Venezia,
(settembre 2014) ricorda proprio Ladri di biciclette quale suo film fondamentale nella sua formazione artistica.
La sua lezione e la sua popolarità rimarranno nella storia del Novecento.
Il CineClub lucano a lui dedicato, sorto venti anni or sono, celebra
dunque Vittorio De Sica con diverse iniziative, a partire dalla
retrospettiva di film classici e con una mostra di manifesti e delle
attività del CineClub svolte in questi decenni ed ispirate al Maestro.
Il deferente rapporto con De Sica si è manifestato durante il Family Film Festival
di Fiuggi della scorsa estate, quando il CineClub ha conferito ad Emi
De Sica, figlia primogenita del regista, una targa ricordo.
La XIX Mostra CinEtica si apre con Miracolo a Milano, (già in anteprima ai detenuti della Casa Circondariale di Melfi); a seguire I bambini ci guardano; Il giardino dei Finzi-Contini; Umberto D.
Come la passata Mostra dedicata all’immenso Ingmar Bergman con “le
stagioni della vita”, anche quest’anno il “De Sica” ripercorre in 4
opere fondamentali la giovinezza, l’infanzia, l’età adulta e la terza
età, con l’occhio privilegiato di Vittorio De Sica che, con Zavattini,
hanno saputo donare la profondità di una poetica senza tempo.
Approfondimenti ed una Santa Messa nella quale ricordare, insieme a Vittorio, anche i diversi iscritti e simpatizzanti del De Sica che non sono più con noi.
Li menzioniamo commossi quegli amici che, echeggiando Edgar Lee Masters, ora dormono sulla collina:
Giulio D’Angelo e Gaetana Bellanova, fra i primi fondatori del CineClub; Pasquale Sacco che ha principiato fin dagli anni ‘70 molti giovani all’amore per la musica, il teatro ed il cinema; Donato Masiello che per noi era Geo; Pasquale Santoro amante di teatro che non perdeva mai una proiezione; la signora Linda Vorrasi e il figlio Lillino l’ultimo proiezionista dell’omonima preziosa sala cinematografica; Nicola Sperduto, compagno di tante serate a parlare di cinema arte e politica; Antonio Salvia, corretto e generoso; Pietro Di Lonardo, sempre al servizio degli altri; Mario Di Battista, magnanimo rionerese di Bari; il giovane Carmine Tucciariello; il musicista Vittorio Piccirillo; il giornalista Franco Sernia; l’imprenditore Nicola Oliva; il procuratore di cinema e poeta Vittorio Squillante;
non in ultimo quella decina di ospiti della Casa di Riposo “Virgo
Carmeli” la cui testimonianza di vita e di fede ha consentito la
realizzazione del nostro documentario Albe dentro l’imbrunire (2011).
A suggello della retrospettiva dedicata a Vittorio De Sica, sarà ospite a Rionero il regista Pasquale Scimeca, insieme alla produttrice Linda Di Dio, per presentare il suo ultimo film BIAGIO, da poco uscito nelle sale e presentato all’ultima Festa del Film di Roma.
Il film ripercorre a ritroso il viaggio di Fratel Biagio, da Assisi, a
Roma, alla Basilicata, alla Calabria, alle Madonie, e infine a Palermo.
Il regista, in un linguaggio asciutto, si interroga sui temi della
ricerca del senso della vita, del rapporto con una natura aspra e
provvida allo stesso tempo, del sogno, della fede e dell'arte come
scelte di libertà.
Interverranno al dibattito il Vescovo della Diocesi di Melfi mons. Gianfranco Todisco, il sindaco di Rionero Antonio Placido.
Armando Lostaglio CineClub “Vittorio De Sica” Cinit - BasilicataCinema