Via S. Anna, 6 – Monopoli (BA)
inaugura la bi_personale di
ORONZO LIUZZI_ROSSANA BUCCI
BI/positivo
a cura di Lucia ANELLI_Mina TARANTINO
inaugurazione
sabato 29 novembre 2014 ore 19:00
29 novembre_20 dicembre 2014
orario da martedì a sabato 17:30_20:30
“Progressione e
contaminazione fino ad una graduale e ben meditata dissolvenza. Il lavoro
dell’artista coratino Oronzo Liuzzi, in sinergico accoppiamento creativo con
l’allieva Rossana Bucci, appare quanto mai controcorrente e, per i più
radicali, impenetrabile. Eppure, rispetto ad un solipsistico lavoro di
contrazione sul sé, l’artista pugliese procede in coppia, concettualmente e
pragmaticamente, a metà strada tra sperimentazione sociale e necessità
salvifica.
Liuzzi procede nel suo lavoro
oltre i limiti del collettivo apprezzamento, inneggiando all’estetica del
dubbio, della confusione prolifica che conduce alle scissione e
all’annientamento, prodromi di una risalita vigorosa. Bypassando l’inetta
casualità, l’artista sfida i luoghi comuni e lancia messaggi di speranza, alla
ricerca della condivisione di quell’assoluto poetico scovato tra i doveri
quotidiani. Oronzo Liuzzi prende per mano l’arte, riunisce logos, corpo e
spirito. Semplicemente ascoltando e meditando. Un cortocircuito di interferenze
che approda naturalmente a questa diluizione nell’altro, che da doppio assorbe
l’essenza e annienta le differenze. Liuzzi e Bucci lavorano insieme oramai da
diverso tempo, conducendo all’unisono una ricerca pura ed essenziale.
Liuzzi indaga cosa c’è oltre
la paura, il mito, il timore di non essere e il fascino di competere,
nonostante tutto. Bucci afferra il passato e misura il presente con le sue
scatole memoriali e istintive, che custodiscono tutto il sapore della terra,
della tradizione, di un genuino intimismo che raccoglie frammenti esistenziali,
assemblati e rivissuti attraverso un vitalismo cromatico. Ossessioni e
mitomanie, speranze e attese. La sensibilità dell’artista si percepisce in ogni
progetto, oggetto o manipolazione. Nei lavori dei due artisti, una tensione
onirica galleggia tra libera ispirazione e universalmente attendibile, ancorata
all’ingenua quotidianità, agli affetti presenti e passati, al desiderio. Nei
lavori di Bucci, soprattutto, la lacerazione è sempre accompagnata da una sorta
di compensazione emotiva, fatta di recuperi o semplicemente citazioni
affettive. La stratificazione oggettuale è spesso ridondante, a tratti
ossessiva, e procede dal grado zero fino ad una saturazione dello spazio”.
(estratto del testo critico di Lucia
Anelli)
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