Appuntamenti in Primo Piano: Teatro Vascello Roma - Danza UNTITLED Tribute to Peggy Guggenheim 25-26 ottobre
DEBUTTO romano dello spettacolo
di danza: UNTITLED Tribute to Peggy Guggenheim
Lo spettacolo andrà in scena sabato 25
ottobre h 21 e domenica 26 ottobre h 18 presso il Teatro Vascello di Roma, prezzo 15 euro posto unico e abbonamento
speciale 5 spettacoli a scelta di danza
50 euro.
Quest’anno la stagione di DANZA CONTEMPORANEA del Teatro Vascello di Roma è
ricca e interessante.
TEATRO VASCELLO ROMA
LA DANZA CONTEMPORANEA STAGIONE 2014-2015
25 e 26
ottobre
Sabato h 21 – domenica h 18
UNTITLEDTribute to Peggy Guggenheim
coreografia e regia Michela
Barasciutti
interpreti Valerio Di
Giovanni, Erika Melli, Giulio Petrucci, Carlotta Plebs,
Francesca Linnea Ugolini
ricerca ed elaborazione musicale Stefano Costantini
scene e costume
Michela Barasciutti
realizzazione
costume Lorenza Savoini
video Antonio
Pintus
tecnico video
Vladimiro Salmaso
luci Nicola Ambrus
D’Alessio
una
produzione Tocnadanza
con:
Ministero per i Beni e le Attività
Culturali, Regione del Veneto
in
collaborazione con la Collezione Peggy
Guggenheim, Venezia
e
in co-produzione con: Festival VeneziainDanza 2013
realizzato
per conto del Teatro La Fenice di Venezia (Area Formazione)
si
ringraziano gli eredi Luigi Nono per la gentile concessione del brano
“Un volto, del mare”
Una passeggiata nel ‘900, nell’arte moderna. Da Picasso a
Magritte, da Luigi Nono a Sofia Gubaidulina, tra musica e quadri, troviamo una
figura emblematica di questo secolo: Peggy Guggenheim. Per questo spettacolo,
infatti, la coreografa Michela Barasciutti si è ispirata ai quadri esposti alla
Collezione Peggy Guggenheim di Venezia. Così, galleggiando con la mente in
questa città d’acqua che è diventata la casa di Peggy, tra i quadri e le stanze
di Palazzo Venier dei Leoni, siamo invasi da immagini e visioni, sulla sua vita
e sull’arte moderna. Ci scopriamo a percorrere un viaggio nel ‘900 e,
attraverso la figura di una delle protagoniste di questo secolo, entriamo nella
poetica di artisti che hanno segnato la svolta della nascita di un
contemporaneo presente.
PREZZO BIGLIETTO 15 EURO POSTO UNICO
Abbonamento speciale Danza 5 spettacoli a scelta 50 euro
Botteghino:
dal martedì al venerdì dalle 9 alle 21.30 orario
continuato
lunedì dalle 9 alle 18,00
sabato dalle 16 alle 21,30
domenica dalle 14 alle 19
TEATRO VASCELLO ROMA
LA DANZA CONTEMPORANEA STAGIONE 2014-2015
- LA DANZA ITALIANA AL TEATRO
VASCELLO -
Il teatro Vascello da sempre impegnato per
la diffusione e la promozione della danza
contemporanea, anche quest'anno propone
una ricca e densa programmazione che
vive integrata nella sua stagione
teatrale.
Si parte il 25 e 26 ottobre con un omaggio
a Peggy Guggenheim con la coreografia
di Michela Barasciutti della compagnia Tocnodanza
di Venezia; “una passeggiata
nel ‘900, nell’arte moderna. Da Picasso a Magritte,
da Luigi Nono a Sofia
Gubaidulina, tra musica e quadri, troviamo
una figura emblematica di questo secolo:
Peggy Guggenheim.
Seguirà per la giornata mondiale
dell'Ictus celebrale un suggestivo spettacolo di
Antonietta Mollica e Simona Cieri dei Motus
Danza, ICARO(Reloaded) uno
spettacolo per comunicare il coraggio di
tornare alla vita dopo l’ICTUS.
Per le proposte dei nuovi linguaggi e
delle arti performative, in collaborazione con Le
vie dei Festival proponiamo un doppio
progetto di Francesca Pennini del CollettivO
CineticO: 1-2 novembre , e a dicembre Amleto.
Francesca La Cava con Gruppo
e-Motion presentano GARBAGE GIRLS con le
musiche originali Resiliens, un viaggio
poetico tra i rifiuti, tra immanente e trascendente,
tra coloro che sono costretti a vivere
“nella desolazione, testimoni della crudeltà della vita
e dei suoi mille misteri".
Fondazione Egri per la Danza per il nuovo
lavoro di Raphael Bianco presentano
Nowhere? – Itinerari dell'agire umano
Wings/The master/Nowhere?
Una riflessione sulle diverse forme di
agire umano, un trittico in cui emerge
prepotentemente la presa di coscienza
progressiva della finitezza delle azioni e dei legami
umani, lasciando però un punto di domanda,
un’apertura alla speranza.
Sosta Palmizi con undici interpreti selezionati tra i giovani allievi di Giorgio Rossi
e
Raffaella Giordano, per uno spettacolo dedicato alla felicità - dal 9 al 14 dicembre.
Mauro Astolfi con la SpellBound
Contemporary Ballet presentano lo storico lavoro
Carmina Burana.
Si conclude la stagione con un laboratorio
intensivo di Loris Petrillo in aprile 2015 a
seguire il suo ultimo lavoro il DON QUIJOTE.
TEATRO VASCELLO ROMA
LA DANZA CONTEMPORANEA STAGIONE 2014-2015
25 e 26
ottobre
Sabato h 21 – domenica h 18
UNTITLEDTribute to Peggy Guggenheim
coreografia e regia Michela Barasciutti
interpreti Valerio Di
Giovanni, Erika Melli, Giulio Petrucci, Carlotta Plebs,
Francesca Linnea Ugolini
ricerca ed elaborazione musicale Stefano Costantini
scene e costume Michela Barasciutti
realizzazione costume Lorenza Savoini
video Antonio Pintus
tecnico video Vladimiro Salmaso
luci Nicola Ambrus D’Alessio
una
produzione Tocnadanza
con:
Ministero per i Beni e le Attività
Culturali, Regione del Veneto
in
collaborazione con la Collezione Peggy
Guggenheim, Venezia
e
in co-produzione con: Festival VeneziainDanza 2013
realizzato
per conto del Teatro La Fenice di Venezia (Area Formazione)
si
ringraziano gli eredi Luigi Nono per la gentile concessione del brano
“Un volto, del mare”
Una passeggiata nel ‘900, nell’arte moderna. Da Picasso a
Magritte, da Luigi Nono a Sofia Gubaidulina, tra musica e quadri, troviamo una
figura emblematica di questo secolo: Peggy Guggenheim. Per questo spettacolo,
infatti, la coreografa Michela Barasciutti si è ispirata ai quadri esposti alla
Collezione Peggy Guggenheim di Venezia. Così, galleggiando con la mente in
questa città d’acqua che è diventata la casa di Peggy, tra i quadri e le stanze
di Palazzo Venier dei Leoni, siamo invasi da immagini e visioni, sulla sua vita
e sull’arte moderna. Ci scopriamo a percorrere un viaggio nel ‘900 e,
attraverso la figura di una delle protagoniste di questo secolo, entriamo nella
poetica di artisti che hanno segnato la svolta della nascita di un
contemporaneo presente.
27 ottobre h 21
ICARO (Reloaded)
testo originale Antonietta Mollica
sceneggiatura Rosanna Cieri
coreografia Simona Cieri
interprete Antonietta Mollica
danzatori Martina Agricoli, André Alma,
Maurizio Cannalire, Simona Gori
voce recitante Francesco Pennacchia
voci Martina Agricoli, Maurizio
Cannalire, Simona Cieri
consulenza musicale Tobia Bondesan
disegno luci Rosanna Cieri
postproduzione e montaggio Virus STUDIO
assistenza audio-video Audiovisual
foto Carlo Pennatini
regia Rosanna Cieri
produzione Antonietta Mollica, Compagnia
Motus Danza
Sul manifesto di "Icaro (reloaded)" guardano al futuro gli occhi verdi e il sorriso radioso di Antonietta Mollica. Nessuno, guardando la foto, potrebbe pensare che questa giovane donna ha subito nel 2006 la paralisi di tutta la parte sinistra del corpo. Oggi Antonietta ha 42 anni, ma, nel 2006, ne aveva solo 34. La lesione le colpisce la parte sinistra del corpo: braccio, gamba, viso. I medici sono pessimisti, ma Antonietta ha ancora la mente lucida e una ferrea determinazione: decide di riprendersi la sua vita. Comincia un faticoso percorso di riabilitazione che la porta in molti ospedali, cliniche private e centri riabilitativi in Italia e all’estero. Recupera l’equilibrio fisico e psicologico, riprende il lavoro e le attività sportive. Ma non le basta.
"Volevo
condividere questa esperienza e rendermi utile anche agli altri pazienti
colpiti da Ictus, dando un messaggio di speranza e promuovendo la prevenzione” spiega Antonietta.
Così è nato il progetto "Icaro
(Reloaded)" realizzato grazie a Banca Monte dei Paschi, e condiviso con
entusiasmo dalla Compagnia MOTUS che ha co-prodotto lo spettacolo e supportato
Antonietta, che non è mai stata attrice o ballerina, nel suo passaggio da
“bancaria senz'anima a danzAttrice disabile con un’anima...” come lei stessa
ironicamente ama definirsi.
Lo spettacolo non racconta solo il
coraggioso percorso di rinascita di Antonietta, ma è anche un viaggio
attraverso molti sistemi sanitari, che evidenzia le loro eccellenze e le loro
inefficienze, lanciando un importante messaggio sociale.
"L'Ictus – prosegue
Antonietta – mi aveva gettata in un
baratro, come è accaduto a Icaro, ma io, al contrario, mi sono ricostruita ali
più forti. E' stata una straordinaria seconda opportunità di vita, e voglio
comunicare che si può rinascere anche meglio di prima".
Dopo il brillante debutto a Firenze e
Siena, lo spettacolo inizia un tour nei maggiori teatri italiani la cui prima
tappa è al Teatro Vascello.
11 - 13 novembre martedì – mercoledì e giovedì h 21
GARBAGE GIRLS
regia e coreografia Francesca La Cava
musiche originali Resiliens
interpreti Corinna Anastasio, Francesca La Cava, Angela Valeria
Russo
collaborazione artistica Corinna Anastasio
scene e disegno luci Stefano Pirandello
costumi Francesca La Cava
video Luca Antonetti, Giovanni Sfarra
produzione Gruppo
e-Motion
in coproduzione Società Aquilana dei Concerti “B.
Barattelli”
Residenza Artisti per il Matta nell’ambito del
progetto Corpografie
realizzata con il contributo del Ministero per I Beni e le Attività Culturali, della Regione Abruzzo e del Comune di L’Aquila
GARBAGE GIRLS e' un viaggio poetico tra i rifiuti, tra immanente e trascendente, tra coloro che sono costretti a vivere “nella desolazione, testimoni della crudeltà della vita e dei suoi mille misteri". E’ la storia poetica di donne che si “muovono” come se la strada fosse “il teatro della vita” fatto di scenografie e suoni che riproducono il vero attraverso il falso, il reale attraverso il sogno, la crudezza attraverso la poesia. La creazione si muove alla ricerca di espressioni vitali, di movimenti naturali, di dialoghi gestuali che stendono la storia nella quale gli interpreti si lasciano costruire addosso e costruiscono una serie di situazioni che giocano tra il reale, il grottesco e il trascendentale, riscoprendo gli spazi nascosti della mente.
Disagio, marginalità e devianza caratterizzano il conflitto di
queste donne alla ricerca della loro identità, superando le barriere sociali
imposte dalla collettività.
4 e 5 dicembre
giovedì e venerdì h 21
NOWHERE? – ITINERARI DELL’AGIRE UMANO
Wings/The
master/Nowhere?
coreografie Raphael Bianco
assistente alle coreografie Elena Rolla
danzatori Elisa Bertoli, Maela Boltri, Vanessa
Franke, Vincenzo Galano, Vincenzo Criniti, Cristian Magurano, Alessandro Romano
produzione Fondazione Egri per la Danza
con il sostegno di MIBAC, Regione Piemonte, Città di Torino, Fondazione
CRT, Compagnia di San Paolo
main sponsor Studio Rolla srl
“Nowhere?” riflette sulle diverse forme di agire umano, un trittico in cui emerge prepotentemente la presa di coscienza progressiva della finitezza delle azioni e dei legami umani, lasciando però un punto di domanda, un’apertura alla speranza.
Tre sono i titoli in
programma: “Wings”, “The Master”, “Nowhere?”.
“Wings”
Seguendo
rotte misteriose come il volo di uccelli migratori, gli orizzonti infiniti e
ignoti rivelano eventi inaspettati che trasformano e mutano la vita.
“The Master ”
Un
personaggio misterioso, The Master – il padrone, conduce una danza, un tango
che si trasforma in un gioco di seduzione, che determina vincitori e perdenti,
cambiando ogni momento le regole del gioco, da cui però solo lui uscirà
vincitore.
“Nowhere?”
Un’azione
danzata sull’illusione di una terra promessa, alla ricerca di nuovi orizzonti,
dove ci si confronta, quasi sempre, a confini invalicabile con scelte problematiche.
Non si può rimanere indifferenti a ciò
che accade intorno a noi.
Riflettere, filtrare attraverso il proprio
credo artistico e trasmettere il proprio pensiero, credo sia la missione del
fare danza, del fare teatro, del fare arte.
Il disagio dei nostri tempi sembra in
certe situazioni insormontabile, situazioni umane, politiche e sociali logorano
la fiducia e la speranza.
Siamo tutti alla ricerca di soluzioni e
verità, di chiarimenti e rivelazioni, ma spesso una tenebra muta senza
risposte, non consola il nostro questionare.
Prendo spunto da queste considerazioni,
per plasmare danze sull’”agire umano”, che dalla contingenza possono estendersi
a riflessioni che riguardano tutti o quasi.
Nonostante la danza che presentiamo,
come la vita, sia permeata di inquietudine, la mia domanda è: veramente per qualsiasi avversità da nessuna parte
(Nowhere?) una soluzione è esistente? Magari è lontana, mutevole o sfuggente
come un miraggio ma in definitiva possibile, da qualche parte.
Raphael Bianco
9-14 dicembre
Associazione Sosta Palmizi
SULLA FELICITÀ
ideazione coreografica e direzione artistica: Giorgio
Rossi
autori e danz/attori: Mariella Celia, Eleonora Chiocchini, Olimpia Fortuni, Gennaro Lauro, Silvia Mai, Francesco Manenti, Daria Menichetti, Fabio Pagano, Valerio Sirna, Cinzia Sità, Cecilia Ventriglia l
uci: Andrea Margarolo produzione: Associazione Sosta Palmizi
durata: 75'
video promo vimeo.com/84661099
autori e danz/attori: Mariella Celia, Eleonora Chiocchini, Olimpia Fortuni, Gennaro Lauro, Silvia Mai, Francesco Manenti, Daria Menichetti, Fabio Pagano, Valerio Sirna, Cinzia Sità, Cecilia Ventriglia l
uci: Andrea Margarolo produzione: Associazione Sosta Palmizi
durata: 75'
video promo vimeo.com/84661099
Undici interpreti selezionati tra i giovani allievi di Giorgio Rossi e Raffaella Giordano nonché Artisti Associati di Sosta Palmizi, per uno spettacolo dedicato alla felicità.
Un lavoro di confronto aperto su questo tema ha generato un percorso tra visioni personali e collettive di cosa potrebbe essere la felicità oggi. Confidando nell'espressività della danza, della musica e della parola, lo spettacolo con poesia e ironia, restituisce il senso di una felicità minacciata dalle logiche del consumo e del possesso.
La felicità, considerata dall'autore e dagli interpreti come uno stato d'animo, può scaturire dal sentire la vita istante per istante in una dimensione corporea consensuale da opporre a una dimensione virtuale e fittizia legata al materiale.
La nostra condizione di esseri umani ci porta alla spasmodica
ricerca della felicità. Siamo colti continuamente dal desiderio di
esserci, da una volontà di partecipare ad un ordine più ampio. L'aspirazione,
la contraddittorietà dell'uomo e la sua volubilità lo distinguono
dal regno animale, lo spingono a confrontarsi costantemente con i propri
limiti.
Lo spettacolo è frutto di uno studio in più tappe in cui sono
emerse due istanze essenziali: condividere e accettare i nostri limiti
con ironia. Semplicemente danzare, creando la possibilità di dare a sé stessi e
agli altri qualcosa che si avvicini alla felicità, pur non avendo la pretesa
di darne una rappresentazione esaustiva.
Giorgio
Rossi
CARMINA BURANA
dal 24 febbraio al 1° marzo
coreografia e set concept Mauro Astolfi
interpreti Fabio Cavallo, Alessandra
Chirulli, Maria Cossu, Giuliana Mele, Gaia Mattioli,
Sofia Barbiero, Mario Laterza, Giovanni
La Rocca, Cosmo Sancilio
musiche Aleksandar Sasha Karlic, Carl
Orff, A. Vivaldi
disegno luci Marco Policastro
scene Stefano Mazzola
costumi Sandro Ferrone
management Valentina Marini
produzione Spellbound Contemporary
Ballet
realizzata con il contributo
del Ministero per i Beni e le Attività Culturali Dipartimento dello Spettacolo
e
dell’Azienda Autonoma
Soggiorno e Turismo di Maiori nell’ambito dei Grandi eventi della Regione
Campania
Tra le produzioni di
maggior successo della Compagnia, in repertorio dal 2006 e record di incassi
per
svariate stagioni
italiane , “Carmina Burana” ha superato ormai le 150 recite con presenze nei
Festival di
Austria, Spagna,
Thailandia, Germania, Cipro , Panama. Un primo riallestimento della creazione
fu messo in
scena nel 2010 per il
Festival Madrid en Danza e questa versione presentata nella stagione 2014-2015
e’
una ulteriore
rivisitazione di assoluta novità per il pubblico romano.
I Carmina burana vennero
ritrovati in un manoscritto dell’abbazia di Benediktbeuren. Vengono fatti
risalire per la maggior
parte al secolo XIII, quando non era troppo difficile, viaggiando per la
Germania e la Sassonia,
imbattersi nei goliardi o più propriamente clerici vagantes, letterati
girovaghi studiosi della
tradizione poetica greca e latina, cantori del vino, delle donne, del
vagabondaggio e del
gioco. Poesia burlesca, impudente, sovversiva: si parla senza troppi veli del
corpo e della sua
quotidiana avventura, se ne esplicano con gioia le funzioni, non si guarda
all’altrove. Tace il
linguaggio della ratio, si dimentica il decorum e si osa persino irridere
audacemente al divino
con le cosiddette ‘kontrafakturen’, ossia travestimenti di inni e motivi
religiosi in canti
profani che suonano come parodia degli evangeli, delle formule di confessione e
delle litanie. Eros,
dunque, riassorbe thanatos, l’homo faber si trasforma in homo ludens.
Da questo curioso magma
di scurrilità plebea e raffinatezza cortigiana Mauro Astolfi trae una
coreografia tutta
giocata tra ‘larghi’ e ‘sfrenatezze’ che agisce lo spazio quasi a volerlo
contestare,
divisa essenzialmente in
tre momenti che scandiscono un crescendo liberatorio: si passa da una
brutale aggressione
sotto il cupo rombare della pioggia battente a una parte irriverente e
grottesca
che allude alle
giullarate, per culminare infine nell’incendium cupiditatum, lo scatenamento
delle
passioni. Due i simboli
chiave di questo balletto, calati in un’atmosfera inquietantemente
metafisica: un grande
armadio e una tavola. Il primo luogo di memorie, di segreti di ‘scheletri’
ipocritamente celati; la
seconda, altare sacrificale della terrena voluptas, imbandita di corpi esibiti
come cibarie tentatrici.
‘Carmina burana’,
dunque, come temerario ‘grido’ del dissenziente che si pone di fronte all’
“infrazione” senza
soverchia paura e al tabù con il palese desiderio di infrangerlo sfidando
consapevolmente censure
e anatemi, giocando a carte scoperte la quotidiana partita contro la
morte, recuperando il
caos di Pan attraverso l’armonia di Orfeo, accettando la realtà senza
spiritualizzarla, magari
sconfinando nella ‘trivialità’ e nell’ ‘osceno’. Non si aspettano futuri
compensi, ma si vive
nell’oggi, riconoscenti a divinità dal volto pagano che non minacciano
castighi e non
promettono compensi oltre ciò che può dare l’immediata contingenza: non dèi, ma
più familiari demoni, da
cui lasciarsi possedere e invasare, come Eros, il quale, a dire di Platone,
“è un demone grande”, e
come tutto ciò che è demoniaco è “qualcosa di mezzo tra il dio e il
mortale”.
Riccardo Reim
DON QUIJOTE
22
– 23 - 24 aprile
coreografia e regia Loris Petrillo
consulenza musicale Pino Basile
musiche Pino Basile, aa vv
consulenza drammaturgica Massimiliano
Burini
interpreti Compagnia Petrillo Danza
disegno luci Loris Petrillo
produzione AcT_Cie Twain physical
dance theatre
con il contributo di OFFicinaTwaIN_Centro Promozione Culturale_Regione Lazio
con il sostegno del
Ministero per i Beni e le Attività Culturali e del Turismo
Quella di Don Quijote è una follia sana. Spinta da un impulso interiore che ne deforma la
realtà, tanta è la voglia di cambiarla.
Il "folle" cavaliere ci mostra il problema di fondo
dell'esistenza, cioè la delusione che
l'uomo subisce di fronte alla realtà, la quale annulla
l'immaginazione, le proprie aspettative,
la realizzazione di un progetto di esistenza con cui
l'uomo si identifica. Non è quindi
difficile immaginarci come lui, oggi. Eterni cavalieri che
combattono quotidianamente con i mulini a
vento di una società decadente. Il Don Quijote
contemporaneo è un uomo che viene illuso,
deluso, ingannato e si trasforma da sognatore
ironico e spensierato in un personaggio
tragico, che prima di dichiararsi risanato e pentito,
e dunque vinto, sul letto di morte,
esclama: io sono nato per vivere morendo".
“Non muoia, signor padrone, non muoia.
Accetti il mio consiglio, e viva molti anni, perché
la maggior pazzia che possa fare un uomo
in questa vita è quella di lasciarsi morir così
senza un motivo, senza che nessuno lo
ammazzi, sfinito dai dispiaceri e
dall’avvilimento...” E’ a queste parole, quelle che Sancho
Panza rivolge al suo cavaliere
errante in fin di vita, che Loris
Petrillo si ispira per affrontare il suo nuovo lavoro
coreografico. Un inno alla resistenza, al
coraggio, un invito a rimettersi in piedi per
combattere la delusione che si subisce di
fronte alla realtà. Oggi come centinaia di anni fa,
l’uomo si ritrova a subire una visione
crudele della realtà che non ha spazio per
l’immaginazione, la fantasia, le
aspettative, la realizzazione di un progetto di esistenza con
cui identificarsi. Da sempre l’uomo è
stato costretto dalle vicende della vita a ripetuti
compromessi, a sconfitte, a tristezze, ma
con un pizzico di idealismo ogni folle potrebbe
essere più savio di quanto si possa
credere e scoprire, contro ogni apparenza, la vera
essenza dell’esistenza. Con la sua sete
di giustizia, il Don Quijote di Loris Petrillo, è quel
qualsiasi ma non qualunquista uomo che
non teme di essere sconfitto e che anzi cerca il
continuo confronto come fonte di
conoscenza, quell’uomo che non si stanca di
combattere, che se cade non ha timore a
rialzarsi e più forte di prima, quell’uomo che
crede fortemente nei grandi ideali e si
batte contro gli pseudo-principi privi di ragione,
quell’uomo disposto ad affrontare il
lungo viaggio della ricerca del proprio io per perdersi
tra i labirinti del mondo. Attraverso il
carattere e la personalità dei personaggi del
capolavoro seicentesco di Cervantes, Don
Quijote, Sancho Panza e Ronzinante, lo
spettacolo affronta i temi più profondi
dell’esistenza dell’uomo ma senza tralasciare gli
aspetti più grotteschi ed esilaranti
degli stessi che per fortuna pure gli appartengono. Lo
stesso spettacolo, ora più simile ad una
parodia ora ad un elaborato di più complesso
spessore, è proprio per questo,
soprattutto un viaggio simbolico nei meandri
dell’esistenza.
PREZZO BIGLIETTO 15 EURO POSTO UNICO
Abbonamento speciale Danza 5 spettacoli a scelta 50 euro
Botteghino:
dal martedì al venerdì dalle 9 alle 21.30 orario
continuato
lunedì dalle 9 alle 18,00
sabato dalle 16 alle 21,30
domenica dalle 14 alle 19
Ufficio Stampa Teatro Vascello
Cristina D’Aquanno cell 340 5319449
promozione@teatrovascello.it
06 5881021 – 06 5898031
Teatro Vascello Via Giacinto Carini 78
Cap 00152 Monteverde Roma
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Come raggiungerci: Il Teatro Vascello si
trova in Via Giacinto Carini 78 a Monteverde Vecchio a Roma sopra a Trastevere,
vicino al Gianicolo.
Con mezzi privati: Parcheggio per
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Con mezzi pubblici: autobus 75 ferma davanti al
teatro Vascello che si può prendere da stazione Termini, Colosseo, Piramide,
oppure: 44, 710, 870, 871. Treno Metropolitano: da Ostiense fermata Stazione
Quattro Venti a due passi dal Teatro Vascello