Tasse e ripresa economica sono compatibili. Sempre che...
Si ha un bel dire che non ci saranno nuovi aumenti delle tasse, ma che il debito dello Stato verrà ripianato attraverso revisioni della spesa. Perché troppo spesso, in questi anni, rivedere il costo dell'apparato statale ha coinciso con un incremento della contribuzione collettiva.
Da un lato si riducono gli stanziamenti pubblici in un determinato settore, in vista di un'auspicata razionalizzazione del medesimo, dall'altro si compensa chiedendo nuove compartecipazioni ai cittadini. Si ottimizza il trasporto pubblico locale, ma intanto il gestore del servizio aumenta il biglietto perchè con i minori trasferimenti non ce la fa. Fai lo stesso con la sanità e il ticket per talune prestazioni e farmaci sale oltre i valori di mercato delle stesse. Autostrade, benzina, bolli e commissioni nel sistema bancario, servizi per la prima infanzia e per la terza età. Per non parlare dei settori di mercato, privato, dove senza sovvenzioni alle imprese i prezzi sono schizzati alle stelle. Varrebbe la pena ammettere che una tassazione realmente progressiva, vale a dire che colpisca le ricchezze effettive e non quelle dichiarate, sarebbe un incentivo alla ripresa economica ben più efficace che una pioggia di indiscriminate forme di compensazione collettiva ad una mammella statale che non ha più denari da mungere.
Da un lato si riducono gli stanziamenti pubblici in un determinato settore, in vista di un'auspicata razionalizzazione del medesimo, dall'altro si compensa chiedendo nuove compartecipazioni ai cittadini. Si ottimizza il trasporto pubblico locale, ma intanto il gestore del servizio aumenta il biglietto perchè con i minori trasferimenti non ce la fa. Fai lo stesso con la sanità e il ticket per talune prestazioni e farmaci sale oltre i valori di mercato delle stesse. Autostrade, benzina, bolli e commissioni nel sistema bancario, servizi per la prima infanzia e per la terza età. Per non parlare dei settori di mercato, privato, dove senza sovvenzioni alle imprese i prezzi sono schizzati alle stelle. Varrebbe la pena ammettere che una tassazione realmente progressiva, vale a dire che colpisca le ricchezze effettive e non quelle dichiarate, sarebbe un incentivo alla ripresa economica ben più efficace che una pioggia di indiscriminate forme di compensazione collettiva ad una mammella statale che non ha più denari da mungere.
Marco Lombardi