L'8 agosto del 1806 le truppe francesi discendevano la
penisola, conquistando il Regno delle Due Sicilie. Ferdinando di Borbone era scappato (come suo solito) in Sicilia, lasciando un'avanguardia di ufficiali e
avventurieri a resistere all'invasore. A Lauria, nodo strategico sulla via delle Calabrie, la
resistenza fu spontanea e popolare. Fu una resistenza civile. Duemila morti,
vecchi donne e bambini, che decretarono definitivamente l'aggressivo stampo
imperialista del dominio napoleonico, e l'incapacità borbonica di difendere le
proprie terre. Un evento che sancì l'irruenza della Storia sulla pelle della
povera gente. Cominceremo di mattina con l'escursione sui luoghi della
battaglia e della memoria: un percorso in cui la ricostruzione storica ci
aiuterà a capire meglio com'era il nostro territorio, cosa osservavano il
generale Massena e le sue truppe. Continueremo sui luoghi dove infuocò la
battaglia. E se dopo la Storia e la Memoria vi va di estendere la
conoscenza di quel periodo anche al vostro palato, non perdetevi il "menù
dell'insorgente": con soli 12 euro farete un salto a ritroso nei gusti di
un tempo.
Per un
intero giorno rievocheremo il sacco di Lauria e lo faremo attraverso molteplici
attività, variegate modalità: per conoscere meglio un pezzo di storia lucana
attraverso teatro, arte, musica, memoria. L'8 agosto venite a trascorrere una
giornata a Lauria: capirete perché eravamo un popolo di insorgenti.
A cura
dell'ISSBAM - Istituto di Studi Storici per la Basilicata Meridionale