“NO ALLE TRIVELLE NELLO JONI
GIU’ LE MANI DAL NOSTRO MARE”
Grido d’allarme dell’eurodeputato del Movimento 5 Stelle Pedicini in vista del tour di protesta sulle spiagge pugliesi e lucane. Chiesta la piena applicazione, anche in Italia, del piano della Ue “Clima-energia 20-20-20”. Il 21 agosto prossimo catena umana sul litorale di Scanzano Jonico
“L'estrazione
del petrolio in Basilicata e nel mare italiano è uno scempio ambientale
devastante e inaccettabile che produce danni irreversibili, i progetti
di perlustrazione per trovare idrocarburi nel mare Adriatico e nello
Ionio rischiano di essere un altro colpo mortale per la tutela
dell’ecosistema e della salute
pubblica. Tutto questo ci deve spingere a fermare con ogni mezzo e prima
che sia troppo tardi, i piani scellerati e irresponsabili del governo
Renzi e delle multinazionali del petrolio”.
Il
grido d’allarme viene lanciato dall’eurodeputato del M5S Piernicola
Pedicini, membro della commissione ambiente del Parlamento di Bruxelles,
in vista del tour di protesta “Giù le mani dal nostro mare” promosso
dal M5S della Puglia e della Basilicata. L’iniziativa prevede catene
umane sulle spiagge e incontri con i cittadini per spiegare cosa
rischiano i fondali e le coste del mare se verranno sottoposti alle
trivellazioni. La prima tappa si svolgerà a Monopoli il 9 agosto , le
altre si terranno a Taranto il 17, a Scanzano Jonico il 21, a San Pietro in Bevagna il 24 e a Bari il 30.
“Queste
manifestazioni di protesta e di sensibilizzazione dei cittadini –
sottolinea l’europarlamentare del M5S Pedicini - sono utilissime per
poter spingere il governo italiano e le Regioni coinvolte a tornare sui
propri passi e a bloccare le autorizzazioni che sono state concesse alle
compagnie petrolifere per fare le ricerche in mare.
Già
le tecniche adottate per le ispezioni dei fondali, basate su delle
esplosioni provocate da potenti getti di aria compressa, - spiega
Pedicini - sono molto dannose per la fauna marina, ancora peggio e
rischiosissime potrebbero essere la costruzione di piattaforme
petrolifere e l’inizio delle perforazioni”.
“Altrettanto
grave – aggiunge il portavoce pentastellato -, è constatare che tutto
questo accade mentre l’Unione europea ha varato il “Pacchetto
clima-energia 20-20-20” che prevede un’azione di politica climatica
intesa a modificare la struttura del consumo energetico da parte degli Stati membri attraverso misure vincolanti finalizzate a raggiungere, entro il 2020, la riduzione di almeno il 20% delle emissioni di gas serra derivanti dal consumo di energia rispetto ai livelli del 1990; l’aumento al 20% della percentuale di energia prodotta da fonti rinnovabili; il miglioramento del 20% dell’efficienza
energetica. Inoltre, gli obiettivi della Ue sono ancora più ambiziosi
per il 2030, quando le percentuali da raggiungere arriveranno al 40% per
la riduzione del gas serra, al 27% per le fonti rinnovabili e tra il 30
e il 40 % per l’efficienza energetica.
Tutte
misure e traguardi – evidenzia l’esponente del M5S - che l’Italia sta
disattendendo considerato che il governo Renzi, con la complicità dei
governatori regionali, mira a raddoppiare le estrazioni di idrocarburi
su terra ferma in Basilicata e a consentire le trivellazioni in mare
senza nessun limite o precauzione e con l’aggravante di colpire la
salute dei cittadini e di avere un impatto devastante sulle produzioni locali e sullo sviluppo turistico in una delle realtà sociali e territoriali più disperate e povere del Sud italiano”.
“Un
altro aspetto, che spingerà noi parlamentari del M5S ad attivarci in
tutti i modi e in tutte le sedi istituzionali nazionali ed
internazionali, - sottolinea l’eurodeputato Pedicini - è il principio di precauzione contro possibili pericoli per la salute umana, animale o vegetale, ovvero per la protezione dell'ambiente,
sancito dai trattati europei. Questo – afferma il grillino - ci darà
ulteriore forza per bloccare gli scellerati e irresponsabili disegni dei
governanti italiani e anche per fare in modo che l’Ue intervenga contro
altri Stati membri, come ad esempio la Croazia, che proprio per
estrarre petrolio dal mare è sul punto di concedere 29 autorizzazioni di
ricerca nel mar Adriatico, di fronte alle coste italiane.
“Resta
chiaro – conclude Piernicola Pedicini - che gli interessi economici
delle multinazionali sono elevatissimi e che l’azione istituzionale dei
portavoce del M5S potranno dare maggiori risultati se verranno
accompagnati da una forte presa di coscienza da parte dei cittadini e
dei mezzi di comunicazione e da iniziative di proteste popolari come
quelle programmate in Puglia e Basilicata con lo straordinario e
importante tour “Giù le mani dal nostro mare”.
5 agosto 2014
Piernicola Pedicini
Europarlamentare Portavoce
del Movimento 5 Stelle