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L'Opinione di Marco Lombardi


Cosa si cela dietro la contrastata nomina di Mogherini?
 
Le difficoltà che Matteo Renzi sta incontrando sulle nomine alla Commissione Europea, sono proporzionali alla facilità con cui egli ha fatto accesso nel salotto di Bruxelles. Forse ci siamo illusi che il nostro centravanti sfondasse, come ha fatto in Italia, la difesa delle gerontocrazie europee. 

La sensazione è che Renzi stesso abbia affrontato la disfida con un eccesso di sicurezza, forte dell'elevata compagine di deputati che lo ha accompagnato, mostrando anche in sedi ufficiali lo stesso atteggiamento, per così dire, molto disinvolto che lo sta distinguendo in patria. Ma c'è un dubbio ancor più profondo che potrebbe insinuarsi. La posta in gioco, vale a dire l'incarico di Commissario alla Politica Estera, peraltro alleggerito della delega all'immigrazione, è tutt'altro che un ambito ruolo di potere. Non lo è mai stato, la scelta di Ashton docet, né è probabile lo diventi. Quando il gioco sullo scacchiere internazionale si fa duro, infatti, ogni Stato membro si muove da solo, a difesa dei propri interessi geopolitici ed economici, mentre la diplomazia di Bruxelles, al massimo, presenzia a conferenze e stipula trattati manifesto. Allora perché tutta questa tensione sul nome di Mogherini? Perché Renzi non punta a cariche di maggior peso, come le deleghe al bilancio, alla concorrenza o all'agricoltura? Magari ciò a cui stiamo assistendo potrebbe essere l'esito di un braccio di ferro di cui le nomine sono solo il casuale pretesto, una partita offerta al pubblico ma già chiusa a tavolino e non la vera posta in gioco per le fazioni in campo. E' come se l'Unione uscita dalle urne a giugno stesse preparando la convergenza di una grossa coalizione all'interno della quale l'Italia avrà una rilevanza ancora tutta da definire, partendo però dalle macerie rimaste dopo l'ultimo quinquennio di sostanziale nostra assenza da Bruxelles. E' in questa ottica che l'esuberanza di Renzi, se non temperata da resistenza ed abilità negli sfiancanti giochi della politica informale, potrebbe rivelarsi un fattore negativo agli interessi del paese.

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