Mostra
di fine residenza
Re-aCT. Uomo – natura | Uomo – magia.
Eva Frapiccini, Giulia Manfredi, Ivano Troisi. A cura di
Re-aCT. Uomo – natura | Uomo – magia.
Eva Frapiccini, Giulia Manfredi, Ivano Troisi. A cura di
Amnesiac Arts.
Inaugurazione
29 luglio ore 18:30. La mostra sarà visitabile fino al 30 Settembre durante gli eventi del Cecilia o su appuntamento.
Ingresso libero.
29 luglio ore 18:30. La mostra sarà visitabile fino al 30 Settembre durante gli eventi del Cecilia o su appuntamento.
Ingresso libero.
Indirizzo
Contrada Santa Venere - 85050 Tito (Potenza).
Contrada Santa Venere - 85050 Tito (Potenza).
Martedì
29 Luglio presso il Cecilia, Centro per la Creatività di Tito (Pz), sarà
inaugurata a partire dalle ore 18.30 la mostra di fine residenza del progetto Re-aCT.
I
tre artisti, Eva Frapiccini, Ivano Troisi e Giulia Manfredi, presenteranno le
opere realizzate durante la loro permanenza in Basilicata. Il tema della
residenza è il rapporto uomo-natura/uomo-magia.
Tenendo conto degli studi dello storico etnografo Ernesto de Martino, gli artisti hanno interagito con il territorio
alla scoperta delle forme di devozione
verso la natura, attraverso “incursioni”
nel vasto patrimonio culturale della Basilicata, con ricerche sul campo,
osservazioni partecipate e raccolta fonti relative al fenomeno etno-antropologico, nella sua persistenza tra passato e presente.
La
residenza ha inteso risvegliare il potere demiurgico e rituale che Gillo Dorfles in “Nuovi riti e nuovi miti” attribuisce, nell’orizzonte contemporaneo,
proprio all’arte, in quanto foriera di nuovi significati e tendenze
collettivamente condivise e riconoscibili.
Re-aCT è un progetto
del Centro Cecilia di Tito, ideato e
curato da Amnesiac Arts per il
programma Residenze Artistiche in
Basilicata, realizzato dalla Regione Basilicata nei centri di Visioni Urbane. Una giuria composta da
Lorenzo Benedetti (Direttore dell'Art Center De Vleeshal a Middelburg e
Presidente giuria Premio Celeste 2014),
Stefano Rabolli Pansera (Direttore di Beyond Entropy, dal 2012 è
direttore del Museo di Arte Contemporanea di Calasetta e della Galleria
Mangiabarche) e Massimo Lovisco (Fondatore e Presidente dell'Associazione Amnesiac
Arts) ha selezionato i tre artisti che per 40 giorni hanno abitato a Tito e
utilizzato il Cecilia come laboratorio.
Eva Frapiccini è un’artista
interdisciplinare che lavora principalmente con la fotografia e le video
installazioni. Anche se visiva, la sua arte ruota in gran parte attorno al
linguaggio e alle sue invisibili vie di espressione. Direttamente informatasi
attraverso lo studio d’archivio ed indagini di ascolto delle storie locali,
l’artista ha realizzato un’opera sul Balvano, sulla sua comunità sconvolta da
fatti noti della Storia d’Italia: il brigantaggio, il disastro ferroviario più
grande d’Europa, il terremoto del 1980.
Attraverso la pellicola della polaroid la Frapiccini ha congelato l’eco
di quei misteri che hanno segnato la memoria degli abitanti fino a trasformare
la toponomastica dei luoghi, alla ricerca di una nuova mitologia.
Il
lavoro di Ivano Troisi parte
dall’osservazione della natura per attuare un’analisi dei processi che ne
caratterizzano le trasformazioni e mutazioni. La natura è oggetto di un
processo di contemplazione, che successivamente diventa di documentazione, per
risolversi in un meccanismo conoscitivo e scientifico. L’opera realizzata
durante la residenza in Basilicata descrive questa azione di rivelamento del
territorio lucano, alla ricerca dei segni che celebrano il rapporto stretto tra
l’uomo e la sua natura. Questi segni sono le tracce che compongono la mappa dei
sentimenti e delle ritualità di un popolo che ciclicamente riafferma,
rinnovandola, la sua esistenza. Ecco allora che i “tagli” degli alberi,
impressi da Troisi nella carta e rilevati sulle ceppaie lasciate nel terreno,
diventano le impronte digitali di un processo con-naturato da riscoprire ogni
volta.
Le
opere di Giulia Manfredi spaziano
dalla videoinstallazione alla pittura, dalla scultura all’animazione; dove i
vari linguaggi si compenetrano dialogando tra di loro, attraendo lo spettatore
all’interno di atmosfere dinamiche e multiformi. Dall’osservazione dei riti
arborei e magici, suggestionata dalla commistione tra gli aspetti cristiani dell’azione
sacrale e il suo fulcro pagano, l’artista ha riversato nella sua opera la
natura ambivalente che si trova rispecchiata in molteplici aspetti della
tradizione magica lucana. Tale ambivalenza “riemerge” dal lavoro plasmato dalla
Manfredi in tutta la sua forza dicotomica, figurata attraverso l’zione di
assemblaggio di elementi che testimoniano l’essenza di un’unione impossibile e
pure concretamente esistente nel territorio lucano.
Ufficio stampa mostra
Associazione
Amnesiac Arts
Massimo
Lovisco