Dopo
mesi di campagna di Survival International, il governo del Brasile sta
finalmente intervenendo per sfrattare gli invasori illegali dalla terra
degli Awá.
L’intervento su larga scala coinvolge diversi ministeri, il Dipartimento brasiliano agli Affari Indigeni FUNAI, l’esercito, la polizia federale, l’ufficio del Presidente e una squadra di terra composta da almeno 200 agenti.
L’operazione è una risposta alla campagna mondiale lanciata da Survival per salvare dall’estinzione la tribù più minacciata della terra.
Gli Awá sono la tribù più minacciata della terra, senza la loro foresta non potrebbero sopravvivere.
Sono state consegnate almeno 369 ingiunzioni di sfratto, che hanno raggiunto il 90% degli occupanti illegali del territorio.
A partire dal momento in cui ricevono l’avviso, i coloni hanno 40
giorni di tempo per andarsene ottenendo in risarcimento un altro pezzo
di terra e l’accesso a una serie di servizi.
Al momento i funzionari stanno sorvolando l’area per identificare gli
allevamenti e gli insediamenti che non sono ancora stati notificati.
“Dopo così tanti anni di lotta, i miei fratelli e le mie sorelle awá
vedono finalmente una luce e hanno la speranza di poter vivere in
armonia con la loro foresta” ha detto Nixiwaka Yawanawá, un Indiano dell’Amazzonia che vive a Londra.
La scorsa settimana Padre Ton, deputato brasiliano e presidente del
gruppo parlamentare sui popoli indigeni, ha denunciato i pericoli che
corrono gli Awá nel corso di una conferenza al Parlamento Europeo
intitolata “Gli Awá sull’orlo dell’estinzione”, indetta dall’Organizzazione delle Nazioni e dei Popoli Non Rappresentati. Alla conferenza è intervenuta anche una ricercatrice di Survival, che ha tenuto una relazione.
La scorsa settimana il giudice Carlos Madeira, che ha ordinato
l’espulsione di tutti gli estranei dall’area, ha sottolineato alla TV
brasiliana Globo News la grave preoccupazione internazionale per gli Awá
e ha rivelato di aver ricevuto almeno 10.000 lettere da tutto il mondo
che lo sollecitavano ad agire.
Il Presidente del FUNAI ha dichiarato al
canale televisivo governativo che “l’organizzazione rimarrà sicuramente
nella zona… per monitorare le aree indigene in modo che non avvengano
più occupazioni illegali.”
Più del 34% del territorio awá è stato disboscato.
Gli Awá sono una delle ultime tribù nomadi di cacciatori-raccoglitori
rimaste in Amazzonia. Se la loro foresta non sarà protetta, non
sopravvivranno.