nelle ultime settimane,
in alcune città della Toscana, si sono verificati furti di...
pinoli. No, non è uno scherzo e l'ultimo episodio è accaduto a
Firenze un paio di giorni fa, dove ad una donna, fermata dalla
vigilanza all'uscita di un supermercato, ne sono state scoperte ben
settanta confezioni nascoste nel passeggino, per un valore totale di
quattrocento euro. Sono in corso indagini su un presunto giro
criminale per la produzione di “pesto a nero”.
Ora, a parte che
il pesto è verde o al massimo, nella versione siciliana, rosso, la
notizia è emblematica. Ci riporta indietro di anni, ad un'italietta
povera, uscita dal dopoguerra, dove ci si arrangiava a far di tutto
per riempire la pancia con una pasta e ceci. Di quell'epoca però
abbiamo forse smarrito la voglia di faticare, perché se una cosa non
manca nelle nostre strade cementificate sono i pini, ma i pinoli
ormai non li raccoglie più nessuno, sporcano troppo le mani.
Verrebbe fuori una bella commedia alla Monicelli o alla Risi: “La
banda del pesto”. Peccato che non ci sono più né Monicelli né
Risi. Insomma, aridatece almeno un altro Cappannelle
[http://www.youtube.com/watch?v=eL7bp-JhPyk].