IMPRONTE ISLAMICHE NELLA RIVIERA DI
PONENTE
La storiografia locale ha spesso trascurato
o travisato una presenza islamica nella nostra Riviera.
E' ormai
risaputo comunque che nel corso dei secoli vi furono insediamenti
islamici un pò ovunque, sulle coste liguri e della vicina Provenza (la
cui piu' vicina è quella di Frassineto, situata nell'attuale area di
Saint Tropez, dalla quale,
nel 935, sarebbero partite le imbarcazioni
guidate cal capo saraceno Sajez (?) all'assalto della costa ligure, ma
con prolungamenti anche in Piemonte fino in Val Susa, zona oggi molto
discussa a causa del progetto T.A.V.) . Fu in una di queste scorrerie
, che venne assalito e distrutto il primitivo C a s t r u m U n i
l i a e onegliese, situato nell' area della chiesa di Santa Maria
Maggiore. "Castrum" risalente forse al tardo periodo longonbardo o
protofranco e prima testimonianza di Oneglia. Si racconta che il
Castrum venne distrutto, che gli abitanti(per lo piu' servi della
gleba) fuggirono fondando i primi nuclei dei vicini villaggi( Borgo,
Costa, e la Ripa Uniliae(Zona onegliese del
Borgo Peri) . Pare inoltre
che la figlia del signorotto locale Ulderico di Marsuch, venne rapita
e venduta in Oriente(1) .
Altre presenze nei secoli successivi, sono
state qualche anno fa ipotizzate dal neofita islamico Yahya Cavalli(2)
che parla addirittura di un regno mussulmano nella zona di Finale
Ligure che sarebbe durato per diverso tempo. L'ipotesi puo' apparire
credibile vista la presenza di case in perfetto stile moresco nel borgo
di Varigotti, anche se ci sembra azzardato parlare di una durata di ben
"600 anni " !
All' altezza di Civezza, entrando a San Lorenzo al
Mare, la baia situata tra il piccolo borgo e la zona della Torre di
Prarola, prende il nome di "Barbarossa" . Per anni avevamo pensato che
tale denominazione fosse dovuta all' imperatore Federico I di Svevia(
che la retorica patriottarda, nelle scuole elementari degli anni '50,
di chiara tendenza neo- guelfa ci dipingeva come "crudele, malvagio e
sanguinario" ) . Ma in seguito sapemmo che Federico non aveva mai messo
piede nel Ponente Ligure. Chi era dunque quel "Barbarossa" ? Da qualche
anno abbiamo saputo che trattasi del navigatore Khair Ed-Din , noto
alle fonti italiane come Ariademo, nato in un' isola greca( da genitori
europei convertitisi all' Islam) nel 1478(3). Anche su di lui la
storiografia ufficiale ha gettato la leggenda di un pirata crudele e
senza scrupoli e questo a partire dalle "riconquiste" che i feudatari
facevano sul luogo già abitato da "infedeli" ( viceversa l' Islam
medioevale fu
molto tollerante sia nei confronti dei Cristiani che
degli Ebrei), sopratutto se i "riconquistatori "erano guelfi( i
Ghibellini erano già piu' tolleranti basti pensare che molti "eretici"
seguaci di Valdo, avevano, secoli prima trovato rifugio in quel di
Padova, allora governata dal temibile Ezzelino da Romano, genero di
Federico II). In realta è piu probabile che Khair Ed-Din"Barbarossa
sia stato un "mugtahid" , una specie, cioè, di "missionario" della sua
religione, che nella tradizione coranica di non separare i due poteri
temporale e spirituale, ricoprisse anche cariche politico-
amministrative . e che da buon navigatore, addocchiando quella
splendida baia naturale, sia colà sbarcato e abbia soggiornato a lungo,
se essa ancora oggi porta nel bene e nel male il suo nome.
I
discendenti di Arabi e Saraceni sono consistevoli nella Liguria
Occidentale. Basta vedere gli abitanti piu' autoctoni della costa dalla
pelle scura ed esercitanti, sino agli anni '60 l' antica attività di
pescatori (sopratutto in quel che rimane della vecchia Oneglia, dove
vige anche una sospettosa " Vico del Moretto") . Cognomi come Negro, De
Negri, Garibbo, Gibelli(che deriva dall' arabo "gebel"=montanaro).
Infine l'inserimento di alcuni vocaboli arabi e ottomani del dialetto
ligure( bakan= capo, padrone, maestro o " fainà " da cui prende il nome
la squisita farinata).
Nella zona di Briga Marittima si balla una
danza popolare denominata " la Moresca" e nello splendido long-play " A
Creuza du Ma" il compianto Fabrizio de André fa convivere nelle sue
canzoni, il dialetto ligure antico con musiche dallo sfondo
orientaleggiante.
Nella zona compresa tra sanremo e Ventimiglia,
infine, sembra che alcuni cittadini locali, formatisi sul filosofo
francese( e piu' tardi convertito all' Islam) René Guenon, seguino la
corrente islamica esoterica e non- ufficiale denominata Sufismo.
Grazie all' interessamento del neofita islamico Roberto Hamza Piccardo,
a Oneglia è stata aperta da ormai molti anni una Moschea, situata in
via Santa Lucia, mentre proprio di recente ad Albenga è stata
inaugurata la nuova moschea.
Non potremmo concludere senza ricordare
una storia curiosa : nel XV secolo un Bey (signorotto) tunisino, per
oscuri motivi era stato costretto a fuggire dalla sua città e si era
rifugiato in Francia . Ma dopo breve tempo ne era stato espulso.
Arrivo' nella Riviera ligure rifugiandosi nel piccolo borgo di Oliveto
appena fuori a nord di Oneglia. Per integrarsi maggiormente si
converti' al Cattolicesimo
e qui' conobbe una ragazza locale che sposo'
e da cui ebbe 9 figli. In punto di morte, quando il prete ando' per
dargli i Sacramenti, il "Bey" dichiaro' di voler morire nella religione
dei suoi avi e rifiutò i conforti religiosi. Naturalmente venne sepolto
in aperta campagna al di fuori del cimitero cristiano .
I figli dei
"Bey" ormai italianizzato " Berio" furono i capostipidi della
celeberrima Famiglia Berio da cui discendono molti onegliesi ( e
non solo, visto che alcuni rami si trasferirono a Genova e persino nel
Sud Italia( a Napoli vi è un vecchio Palazzo Berio)e qualcuno all'
estero....
Gianni Donaudi
(1) Ludovico Giordano - IL CASTELVECCHIO
DI ONEGLIA -
(2)"UN MINARETO SULLA RIVIERA DEI FIORI" -"TORRI DI
GUARDIA E DI AVVISTAMENTO". Apparsi rispettivamente sul N.1 e 2 de " IL
MUSSULMANO" rivista diretta nei primi anni '90 da Lucio Martelli e
Roberto Hamza Piccardo.
(3) "KHAIR ED-DIN"BARBAROSSA" - Corsaro o
Mugtahid?" di Claudio Mutti- Quaderni delle ediuzioni "Barbarossa" -
Saluzzo (CN) 1986- anche se lo scrittore parmense nel suo opuscolo non
fa cenno di una presenza di Khair nella baia di San Lorenzo al Mare .