La sentenza Mediaset e il voto sull'ineleggibilità del cavaliere
Considerando che le motivazioni di merito con cui la Corte d'Appello ha condannato Silvio Berlusconi per la compravendita di diritti televisivi, non potranno essere contestate in Cassazione,
la
Giunta per le elezioni dovrà tenerne conto nel prossimo giudizio sulla
eventuale ineleggibilità del leader del PDL. Come noto, si tratta di
applicare una norma del 1957 che, già applicata nelle precedenti
legislature, ha portato i membri della giunta a votare no, considerando
Fedele Confalonieri
il vero titolare della concessione pubblica
televisiva. Ebbene, la sentenza in
oggetto stabilisce che Berlusconi ha avuto il pieno controllo di
Mediaset anche durante la sua attività istituzionale. E' questo
l'elemento di novità rispetto al passato. Alla luce dei fatti appurati
dalla magistratura, infatti, oggi
votare ancora che Fedele Confalonieri è il concessionario per Mediaset,
sarebbe come
votare, chessò, che si è fatto un favore ad una giovane escort
extracomunitaria ritenendola la nipote di un capo di stato straniero.
Assurdo insomma! Ma poi, il fatto che il Silvio Berlusconi non possa
essere eletto, non vuol certo dire eliminarlo dalla vita politica, né
tantomeno impedirgli di guidare il suo partito.
Grillo non è stato eletto in Parlamento, ma sfido chiunque a non
considerarlo un protagonista della vita politica di questo paese.