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L'Opinione di Marco Lombardi

 La sentenza Mediaset e il voto sull'ineleggibilità del cavaliere

Considerando che le motivazioni di merito con cui la Corte d'Appello ha condannato Silvio Berlusconi per la compravendita di diritti televisivi, non potranno essere contestate in Cassazione, la Giunta per le elezioni dovrà tenerne conto nel prossimo giudizio sulla eventuale ineleggibilità del leader del PDL. Come noto, si tratta di applicare una norma del 1957 che, già applicata nelle precedenti legislature, ha portato i membri della giunta a votare no, considerando Fedele Confalonieri
il vero titolare della concessione pubblica televisiva. Ebbene, la sentenza in oggetto stabilisce che Berlusconi ha avuto il pieno controllo di Mediaset anche durante la sua attività istituzionale. E' questo l'elemento di novità rispetto al passato. Alla luce dei fatti appurati dalla magistratura, infatti, oggi votare ancora che Fedele Confalonieri è il concessionario per Mediaset, sarebbe come votare, chessò, che si è fatto un favore ad una giovane escort extracomunitaria ritenendola la nipote di un capo di stato straniero. Assurdo insomma! Ma poi, il fatto che il Silvio Berlusconi non possa essere eletto, non vuol certo dire eliminarlo dalla vita politica, né tantomeno impedirgli di guidare il suo partito. Grillo non è stato eletto in Parlamento, ma sfido chiunque a non considerarlo un protagonista della vita politica di questo paese.

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