E'
dimostrabile che le coincidenze, il più delle volte, sono solo,
appunto, delle coincidenze. Si sgombri dunque la mente da malevole
associazioni tra la rielezione di Giorgio Napolitano e, appena due
giorni dopo, la distruzione delle intercettazioni tra lui e Mancino
nell'ambito delle indagini sul presunto patto Stato-Mafia.
L'attenzione va alla formazione del nuovo esecutivo, all'imperativo
coniugato dal Capo dello Stato di superare il concetto di alleanze
orribili. Come dimenticare, infatti, che poche settimane fa
l'incaricato Bersani ammetteva il fallimento
delle trattative a causa di "preclusioni o condizioni che non ho
delle trattative a causa di "preclusioni o condizioni che non ho
ritenuto accettabili".
E' importante che il dimissionario segretario del PD chiarisca quelle
parole, affinché, nel realizzare le prossime larghe intese, imposte
inderogabilmente da Napolitano, i cittadini comprendano se per
miracolo l'inaccettabile è divenuto accettabile. In questa fase la
chiarezza è tutto, c'è in gioco la funzione di rappresentanza. Si
guardi al Friuli. Lì si è appena eletto un vero governatore, visto
lo statuto speciale che assegna alla regione poteri e risorse
straordinarie. E' andata a votare la metà degli aventi diritto ed
appena un quinto degli stessi hanno scelto il candidato risultato
vincitore. Se Grillo crolla, insomma, i suoi potenziali elettori non
trovano alternative e questo pone seri problemi in termini di
canalizzazione dello scontento, perché un voto di protesta, per
quanto becero e cafone, è mille volte meglio di un non voto che cela
tensione e rabbia. La scena di Franceschini con la bocca piena (altra
coincidenza, metaforica) offeso dai militanti del suo partito,
potrebbe essere appena un assaggio. Napolitano se ne è forse reso
conto e le parole di ringraziamento che ha riservato al Movimento
Cinque Stelle, quelle no, non sembrano proprio il frutto di una
fortuita coincidenza.