Accademia di Belle Arti di Bolognae associazione culturale aritmie
presentano
ren.con.tre uno sguardo al panorama artistico italiano | 31 gennaio > 14 febbraio 2013
a cura di Lelio Aiello, Sergia Avveduti
Teatro dell'Accademia di Belle Arti di Bologna | via Belle Arti 54 | h 11,00
DAVID CASINI (talk, giovedì 31 gennaio), EMILIO FANTIN (talk, giovedì 7 febbraio), CUOGHI CORSELLO (talk, giovedì 14 febbraio)
Accademia di Belle Arti di Bologna e associazione culturale aritmie presentano la settima edizione di ren.con.tre, programma di incontri dedicati al panorama artistico italiano, un
progetto di Lelio Aiello, Sergia Avveduti e Paolo Parisi. Quest'ultimo
da quest'anno collabora a distanza operando all'interno del progetto
Incontri 12/13, presentato all'Accademia di Belle Arti di Firenze.
Da
sempre incentrato su una lettura trasversale dell'arte italiana anche
quest'anno ren.con.tre porta a Bologna artisti di respiro
internazionale. Durante questa edizione presenteranno i propri
percorsi artistici autori quali Emilio Fantin, Cuoghi Corsello e
David Casini. L'intento complessivo è di offrire al pubblico e
soprattutto alle nuove generazioni di studenti un contatto diretto
con artisti, architetti e graphic designer che, come è accaduto
nelle precedenti edizioni, si sono confrontati sul tema del confine
tra il territorio dell'Arte visiva e quello della cosiddetta “cultura
del progetto” (anche nel senso della sua negazione).
Il
primo incontro si terrà il 31 gennaio con l'artista David
Casini (Montevarchi 1973), solitamente impegnato su interventi
che pongono al centro del processo concettuale la forma ed
installazioni site-specific. Come altri artisti della sua
generazione, David Casini sviluppa l’opera a partire da un'attenta
osservazione della realtà e da una intenzionale messa in crisi dei
saperi precostituiti. Sfruttando le potenzialità di un'artigianalità
di ritorno, l’artista traduce la sua poetica concettuale nei
linguaggi tradizionali delle “belle arti”, come la ceramica, il
disegno o la lavorazione delle pietra, pervenendo ad una
ri-materializzazione dell’opera che in ultima istanza risulta
caricata di una energia del tutto nuova. Si tratta di un'energia
capace di far coesistere sofisticati recuperi figurativi con elementi
eterogenei, attivando continue variazioni semantiche e formali. Nei
suoi lavori è evidente la presenza di una percezione elastica del
tempo che appare pronta a slanci inaspettati, atti a recuperare stili
e materiali di epoche passate. L’opera si carica allora del
fascino della memoria e dell’immaginazione, usando spazio e materia
per accedere a dimensioni parallele. Negli scenari immaginati da
Casini avvengono convivenze impossibili tra elementi estremamente
diversi tra loro: manufatti vintage, elementi biologici, reperti
preziosi che insieme danno origine a nuove ipotesi di simbologie.
Come un collezionista, l’artista imprigiona gli oggetti che
raccoglie, ponendo attenzione alle loro curiose geometrie o progetta
microcosmi tenuti in vita da macchine semi-scientifiche dall'accento
futurista e retrò allo stesso tempo.Ha
esposto in mostre personali presso Galleria CAR Projects (Bologna),
MAR Museo d’Arte Moderna e Contemporanea (Ravenna), Analix Forever
Gallery (Ginevra), Galleria T293 (Napoli). Ha partecipato ad
importanti esposizioni collettive tra cui “The Mediterranean
Approach” presso SESC Pinheiros di San Paolo in Brasile e
“Oceanomania” (Nouveau Musée National de Monaco) nel 2011,
“Celebration” presso Macedoniam Museum of Contemporary Art di
Atene nel 2010. Ha vinto il Talent Prize nel 2009.
Il
secondo appuntamento, il 7 febbraio, vede come protagonista
Emilio Fantin (Bassano del Grappa, 1954),
impegnato a creare spazi di partecipazione
dove l’aspetto formativo si coniuga con quello artistico. Lavora da
tempo in un ottica sovra disciplinare mettendo in rapporto l’arte
con altri campi del sapere. Oltre a sperimentazioni
strettamente legate alle pratiche artistiche, con i suoi interventi
cerca di creare le condizioni per un confronto dialettico tra
discipline diverse, come per esempio la logica matematica, l
‘architettura, l’agricoltura e il mondo dei sogni. Attualmente ha elaborato un’idea per una libera università che ha chiamato Dynamica.
E' un'idea di "Ateneo" dove il processo artistico é conseguenza della
formazione, attraverso costanti stimoli immaginativi e
speculazioni. Intende essere uno spazio dove si discuta il ruolo, le
modalità, gli obiettivi e la funzione della cultura come base
indispensabile per la costruzione di una possibile visione sociale e
politica. Un'idea della cultura capace di costruire dei ponti tra saperi
diversi, dalla scienza, all'arte, alla religione, ma anche di metter in
relazione tradizioni e culture di paesi diversi. La ricerca artistica
di Fantin non viene espressa attraverso le usuali forme di
formalizzazione dell’arte contemporanea, ma vuole essere uno strumento
di conoscenza della realtà e di interpretazione del mondo visibile e
invisibile. Ciò che normalmente viene considerato opera, in questo caso
diventa traccia di un percorso il cui fine è la produzione di un bene
immateriale.
Ha
collaborato Istituzioni università e musei internazionali, in
particolare nel 2012 ha realizzato con Lucafausu il progetto, “The
Celebration of Living” per And, And, And, Documenta 13, Kassel; ha
promosso incontri e workshop a ASU, Arizona State University Museum e
tenuto lezioni all’Art Institute of Chicago. Docente di “Percezione e Comunicazione Visiva” del Politecnico di Milano, dal 2005 insegna nella sezione di Piacenza. Attualmente è finalista al premio internazionale d’Arte Partecipativa con il progetto "Dynamica", per un ateneo dinamico.
L'ultimo
incontro, 14 febbraio, sarà quello con Cuoghi Corsello,
coppia di artisti che si sono formati a Bologna dove vivono e
lavorano. Cuoghi Corsello ci guideranno all'interno
del loro lavoro attraverso la lettura di un'attività intensa e
complessa che ha inizio a partire dal 1986. Aperti alla
sperimentazione e allo sconfinamento disciplinare hanno posto a
contatto stili opposti quasi come fosse un confronto tra due opposte
personalità. Si prenderanno in esame le prime installazioni
sull'isola Boschina di Ostiglia, il disegnare i muri della città, le
opere basate su selettori, la musica, i paesaggi, le fabbriche che
hanno occupato per vivere e lavorare, i personaggi creati, le
sculture silenziose ed animate, il complesso lavoro fotografico e
video. Dopo alcuni anni di condivisione e sperimentazione
dell'arte facendo interagire tra di loro varie discipline: musica,
video, performance, disegno, scultura, installazione, decidono di
presentarsi con un unico nome. Dalle sculture chiamate "selettori"
imparano l'elettromeccanica, l'idraulica, l'elettronica, fondamentali
conoscenze per allestire dal 1994 le grandi fabbriche che occupano
per vivere la quotidianità come una continua performance e
installazione: la vita.
Hanno
esposto in contesti espositivi pubblici e privati, italiani e
stranieri con mostre personali e collettive in gallerie d'arte, Musei e in tanti luoghi anomali "da interpretare". Tra le
loro opere pubbliche esposte fruibili: "Cadaveri Squisiti"
installazione di disegni al neon al museo Macro di Roma. "Suf
S:Sofia" panchina di legno per il parco fluviale di S.Sofia
(FC). "l'albero Blù" dipinto a spray sul muro dell'ex
teatro Contavalli, Bologna. “le tag più grandi del mondo”
dipinto nel piazzale della fondazione Teseco, Pisa. Il 26 aprile 2012
hanno celebrato con la personale “26” nella galleria Guido Costa
Projects di Torino i loro ventisei anni di lavoro.
Aritmie è un associazione culturale di Bologna che opera al confine tra didattica ed esposizione, produzione e
formazione, realizza progetti che si inseriscono nel dibattito
sull'arte del presente. Pone in essere un'attività di ricerca che
abbraccia al suo interno artisti, studenti, pubblico e luoghi, in una
dimensione dialogica e partecipativa. In questo senso si pone
principalmente come progetto di ricerca e sperimentazione dei
linguaggi.
Aritmie infoline
3477970931
aritmie | via Y. Gagarin 9, 40131 Bologna.