Young Corbett III W10 Jackie Field. Gli storici della boxe lo osannano, in Italia è quasi sconosciuto e nella sua terra di origine nessuno lo ricorda.
Era il 22 febbraio 1933, il Seals Stadium di San Francisco in California
era gremito; sul ring salirono due dei migliori pesi welter del mondo,
il campione mondiale Jackie Fields contro Young Corbett III, il mancino
di Fresno (California). Era la rivincita essendosi i due già incontrati
nel 1930 e il risultato fu identico vittoria ai punti di Corbett III. Un
incontro che entrò nella storia della boxe perchè Corbett III fu il
primo guardia destra a vincere il mondiale dei Welter. Ma non lasciatevi
ingannare dal cognome Corbett. Era un nickname il giovane campione si
chiamava Raffaele Capabianca Giordano, era italiano, anzi era lucano,
essendo nato il 27 maggio del 1905 in Basilicata. In quell’epoca tanti
italiani per favorire la carriera assumevano un nome americano o falso
yankee. Ironia della sorte, Corbett III considerato un grandissimo
campione, immortalato nel 2004 nella Halle of Fame della boxe, ma per i
media il suo luogo di nascita rimaneva un mistero e zeppo di errori.
L’Hall of Fame riporta l’inesistente Protenza, altri siti specialistici
portano vicino Napoli, wikipedia e altri Potenza (Basilicata). Anche lo
stesso doppio cognome pone qualche interrogativo ed è stato trascritto
male abbinando quello paterno e materno: erano i tempi della grande
emigrazione verso gli Usa, quando anche la Basilicata vide scappare
dalla miseria e dalla povertà tanti suoi figli. Si imbarcavano poi
l’approdo al porto di Ellis Island che all’arrivo dovevano esibire i
documenti di viaggio con le informazioni della nave che li aveva portati
a New York. Seguiva una visita medica e ciascun immigrante,
contrassegnando sulla schiena con un gesso, quelli che dovevano essere
sottoposti ad un ulteriore esame per accertarne le condizioni di salute.
Ricevevano alla fine il permesso di sbarcare e erano accompagnati al
molo del traghetto per Manhattan. E nella fase di registrazione
avvenivano tanti errori di trascrizione, anche ironia di sorte per il
futuro boxer. Si chiamava Raffaele Giordano, figlio di Vito Giordano e
Gelsomina Capobianco ed è nato a Rionero in Vulture il 27 maggio 1905.
Nel sito della Fondazione Ellis Island si trova traccia dell’avventura
dei Giordano-Capobianco. Prima parte Vito nel 1905. Lascia Rionero la
moglie inattesa della nascita del bambino, poi dopo il parto arriva nel
lungo viaggio della speranza anche Gelsomina ed il piccolo Raffaele di
solo 3 mesi. Di Corbett III in Usa sanno tutto: ha disputato 156
incontri, vincendone 122, perdendone 12 e pareggiando 22 volte, per un
totale di 1071 round nell’arco di 12 anni di carriera (1919-1940), ma
anagrafica e luogo di nascita spesso inesatti. Il rionerese è stato una
star della boxe; ha vinto il mondiale dei welter e una versione del
mondiale dei pesi medi contro Fred Apostoli ed ha battuto alcuni dei più
forti pugili di tutti i tempi: bastano questi nomi: i campioni mondiali
dei pesi medi Mickey Walker, Ceferino Garcia ed i mediomassimi Billy
Conn e Gus Lesvenich. Chi lo ha battuto era anche altrettanto grande
come Jim Mc Larnin. Eppure Raffaele Giordano è una star dimenticata
nella sua Lucania - sono passati 100 anni – ma Rionero oltre a
Cammarelle ora può essere orgogliosa di avere un’altra stella mondiale
tra i suoi concittadini. La nipote di Corbett III, Ann, in un sito di
genealogia racconta che fu un intero gruppo familiare a partire dal
Vulture: Giordano, Manfredo (Manfredi), Traficante, Dilonardo (cambiato
in Leonardo a Ellis Island ) e Di Licchio. Una famiglia di sportivi,
oltre a Corbett III anche un cugino ottimo pugile Al Manfredo che ha
disputato un mondiale wleter e gli zii rioneresi Manfredo Ralph manager e
Frank arbitro; la tradizione continua, infatti, il pronipote di Corbett
III, Matt Giordano, è un professionista di football con i Colts ha
vinto 2007 il Super Bowl contro i Chicago Bears. La città di Fresno ha
dedicato a Raffaele Giordano un monumento dove vi è inciso che è nato in
Rionero In vulture, La International Boxing Hall of Fame lo ha
riconosciuto fra i più grandi pugili di ogni tempo, ma per i lucani è
uno sconosciuto; ora spetta a Rionero ricordare uno dei suoi figli più
illustri. (Leonardo Pisani - La Nuova del Sud)