PD:
sarà rinnovamento, a qualunque prezzo
E'
facile prevedere che mercoledì prossimo, con il faccia a faccia tra
Renzi e Bersani a Porta a Porta, segnerà una data spartiacque per il
centro-sinistra italiano. Un anticipo lo hanno dato i commenti dei
due candidati ai risultati delle primarie, entusiasticamente obamiano
l'intervento dal palco di Renzi, terribilmente stantio il Bersani con
toscanello in bocca che bofonchia ai microfoni. L'impatto è ancor
più forte che nel confronto Occhetto-Berlusconi del 1994.
Comunque
vada a finire, rinnovamento ci sarà, ma sarà davvero un peccato se,
oltre alle facce, saranno rottamati anche i valori e le poste in
gioco di una sinistra che nei prossimi anni dovrà difendere i
diritti innanzitutto dei più deboli, poiché saranno ancora anni di
vacche magre e sacrifici. Certo se da quel tempestoso 2001, con
l'appello di Nanni Moretti al ricambio, qualche segno di
avvicendamento ai vertici del PD fosse stato palesato, oggi non
avremo regioni rosse conquistate dal big bang del sindaco di Firenze.
Poteva andare diversamente e forse, oggi, non avremmo bersaniani che,
sotto sotto, ringraziano gli elettori di Renzi per aver innescato ciò
che essi non hanno avuto la forza di chiedere apertamente.